Kubica: "La terra finlandese è dura, sembra asfalto!"
Il polacco, che corre da privato con la Ford Fiesta con un team proprio, analizza le differenze dagli ufficiali











Recentemente mi hanno chiesto quanto sia importante per il WRC avere la possibilità di poter essere presenti nel Mondiale in veste privata, come nel mio caso. Indubbiamente è una chance importante, che credo aiuti il WRC sotto molti punti di vista. Il confronto era con le ipotetiche “customer-car” di cui saltuariamente si parla in Formula 1, una possibilità che divide un po’ le opinioni. Credo sia necessario però fare delle differenze. I costi del mondiale WRC sono elevati, ma non hanno nulla a che fare con quelli necessari per poter varare un eventuale programma “clienti” in Formula 1. Credo ci siano davvero pochi privati che possano pensare di fare un’operazione simile nel Circus, mentre nel rally il pacchetto, per costi e complessità, è decisamente più abbordabile.
IMPOSSIBILE LOTTARE PER IL PODIO CON LA MACCHINA CLIENTI
Ovviamente con una macchina “clienti” è realisticamente impossibile o comunque molto difficile puntare a vincere o anche solo a lottare per il podio. Certo, può accadere che in una gara particolarmente dura si possa approfittare di un numero elevato di ritiri delle vetture ufficiali, e magari di ritrovarsi nelle posizioni di vertice. Accade sempre più raramente. Se un pilota è molto bravo può sfruttare qualche variabile a suo favore, come la posizione di partenza, chance importanti che in pista però non esistono. Ma nel lungo periodo un privato non può pensare di giocarsela con gli ufficiali.
LE DIFFERENZE CON GLI UFFICIALI SONO MOLTE
Io da cliente dispongo di un prodotto valido, la Fiesta dalla Msport, ma quando una casa costruttrice vara un programma per essere presente ufficialmente nel Mondiale, dispone di strumenti e possibilità che consentono di fare un lavoro molto più accurato. Esternamente le vetture sembrano tutte uguali, ma le differenze ci sono, ed anche tante. Soprattutto quando ti avvicini e lotti per gli ultimi decimi, allora noti tanti dettagli che alla fine fanno la differenza. In Formula 1, inutile sottolinearlo, le differenze sono ancora più ampie, così come ancora più grande è il margine tra team ufficiali e squadre private: su tutti i fronti.
IN FINLANDIA NON HO COMPLETATO IL PROGRAMMA DI TEST
Adesso passiamo al rally di Finlandia, che inizierà tra poche ore. Non ho avuto la possibilità di completare il programma di test, quindi inizierò a farmi un’idea del feeling con la macchina nello shake-down. Non avendo praticamente provato ci sono molti interrogativi ancora aperti. Nei pochi test fatti ci siamo limitati a verificare che la vettura fosse okay, rodando del materiale di consumo. Per le prove abbiamo avuto a disposizione un percorso che non rispecchia quelle che sono le caratteristiche di spicco di questo rally, che sono principalmente legate al fondo.
LA TERRA E’ TANTO DURA CHE SEMBRA ASFALTO
Se non ci fossero differenze visive, a volte si farebbe fatica a capire se ci si trova su terra o asfalto! Questo perché la terra è estremamente dura, che poi è la caratteristica di spicco di questa gara. Anche il layout del percorso è molto bello, con prove veloci, tante curve, dossi, salti, e…molti punti di domanda sugli appunti. Difficile, ma anche affascinante. Spero di proseguire a guidare bene, so che in questo momento della mia stagione servono stabilità e costanza di rendimento. E sarà il primo obiettivo di questo lungo fine settimana…

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Riguardo questo articolo
Serie | WRC |
Evento | Rally di Finlandia |
Piloti | Robert Kubica |
Team | RK World Rally Team |
Autore | Robert Kubica |
Kubica: "La terra finlandese è dura, sembra asfalto!"
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