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Analisi

WRC: Solberg e Rovanpera, le stelle del futuro analizzate da vicino

Terenzio Testoni, Rally Activity manager di Pirelli, ha messo a confronto Kalle Rovanpera e Oliver Solberg, le due nuove stelle del WRC. Il manager sardo conosce bene entrambi grazie agli anni in cui Pirelli ha supportato le carriere di entrambi nel mondo del Rally. Ecco cosa è emerso...

Kalle Rovanpera, Oliver Solberg

Foto di: Motorsport.com

Il WRC sta passando un momento di eccellente livello per quanto riguarda la qualità dei piloti, ma fino a un paio di anni fa, all'orizzonte, si faticava a intravedere un ricambio generazionale che potesse raccogliere il testimone di Sébastien Ogier, Ott Tanak, Thierry Neuville, Elfyn Evans. Poi, però, in poco tempo ecco arrivare Kalle Rovanpera, scelto da Toyota come titolare a partire dal 2019 dopo aver vinto il titolo WRC2 l'anno prima.

Una rondine non fa primavera, ma Oliver Solberg che viene scelto da Hyundai Motorsport e messo su una i20 Coupé WRC Plus alla seconda gara dopo aver ricevuto il supporto della Casa di Alzenau, è un ulteriore segnale di quanto il futuro del WRC non solo sia all'orizzonte, bensì già qui, nel presente. Il risultato finale, poi, è stata solo la conferma dell'ottima intuizione di Andrea Adamo, team director di Hyundai, il quale ci ha visto bene, ha notato in Solberg il talento necessario per avere un futuro brillante, ma anche un presente che ha sorpreso e che lascia ben sperare.

A margine del Rally Arctic Finland, gara in cui Solberg ha fatto il suo esordio nel WRC al volante di una World Rally Car e Rovanpera è diventato il più giovane leader della storia del Mondiale Rally, abbiamo chiesto a una persona che conosce molto bene entrambi di parlarci più a fondo di loro, scorgendo aspetti che vanno ben al di là delle singole apparenze. Stiamo parlando di Terenzio Testoni, Rally activity manager di Pirelli Motorsport che per anni ha seguito e supportato le carriere di entrambi, sebbene in percorsi completamente differenti.

Oliver Solberg, perché diverrà un grande del WRC

 

La prestazione del 19enne norvegese-svedese, pilota junior di Hyundai Motorsport, non poteva passare inosservata. E, infatti, così non è stato. Il settimo posto finale ha detto molto meno del reale valore della gara fatta da figlio del grande Petter, autore di 10 speciali di alto livello, tanto da meritarsi i complimenti di tutti, tra lo stupore generale per aver saputo firmare tempi incredibili sin dalla seconda prova speciale, la seconda del venerdì.

Al di là del semplice risultato, il fine settimana che ha visto esordire Oliver al volante di una WRC Plus è stato molto più condito. Svariate le sfaccettature di una tre giorni che, probabilmente, resteranno per lui indimenticabili. Ecco dunque cosa ci ha svelato Terenzio Testoni sul fine settimana di Solberg svolto in Lapponia.

"Era gasatissimo. Lui è molto entusiasta. Non sembra nemmeno uno scandinavo. E' molto più italiano o spagnolo che scandinavo. Per farti capire, mentre eravamo in macchina mi ha chiamato Petter con una video chiamata la sera prima dell'ultima giornata di gara. Era a letto assieme a Oliver ed erano abbracciati, si coccolavano come possono fare un padre e un figlio il cui legame è davvero molto forte. Petter, come dire, preparava Oliver per le 2 prove di domenica. Non sembravano affatto 2 norvegesi, sembravano davvero 2 italiani, o spagnoli. Una scena bellissima".

Ancora più interessante l'analisi sulle qualità umane e di pilota, che prescindono da quanto ha fatto vedere il 19enne nelle 10 prove speciali del secondo appuntamento del WRC 2021. "Oliver ha 2 cose che lo porteranno al successo”, ha proseguito Testoni. “La prima è l'educazione abbinata all'intelligenza. Cosa che tra i piloti non sempre prevale. E secondo, il fatto che ha questa voglia di crescere. E' come se andasse a scuola, all'università. Ogni mese ha una gara ed è come se fosse un esame. Si prepara e ha una preparazione determinata e decisa. Sfrutta ogni minimo particolare, ogni consiglio che posso dargli io o che gli dà il papà Petter. Chiede le cose agli ingegneri di ogni settore, si fa spiegare le reazioni delle mappe, insomma, cura tutte le cose e questo lo porterà al successo".

Oliver: c'è tanto di Petter in tutto quello che fa

 

Petter e Oliver Solberg, padre e figlio, hanno tratti somatici piuttosto differenti. Il giovane Oliver assomiglia molto alla madre, Pernilla Walfridsson, ma caratterialmente, nei modi di porsi, di essere, e di guidare, è una versione bignami del padre campione del mondo WRC 2003 con Subaru. Testoni invita a scorgere queste similitudini – per chi può – di persona. Altrimenti cercando in rete i camera car dei due che, va detto, sono eloquenti.

"Se andate a vedere i camera car di Oliver e li compari con quelli del padre, vi accorgerete che è come il padre. Si vede che il padre gli ha dato tanto know how. Poi certamente le vetture odierne sono cambiate molto rispetto a quelle con cui ha corso Petter, dunque Oliver ha dovuto adattare tutto e fare dei cambiamenti a seconda del mezzo che ha avuto a disposizione. E' uno che ha tanta velocità. E questo è uno dei motivi che lo porta a fare degli errori. Però, secondo me, alla sua età non è un problema. Anzi. Io dico sempre che è molto meglio e più facile far rallentare un pilota velocissimo che far incrementare le prestazioni a un pilota sì affidabile, ma non un fulmine di guerra".

"Lui la velocità ce l'ha e può portarlo al successo. Ora deve affinarsi, deve capire quale sia il limite consentito per andare forte, ma non eccedere e commettere errori. Quelli che fa sono abbastanza banali. Deve ancora prendere confidenza. Non dimentichiamoci che prima dell'esordio con una World Rally Car Plus ha fatto solo una giornata di test per 150 chilometri complessivi. Gli errori che ha fatto, ci stanno alla grande. Ricordiamo che già alla seconda prova del Rally Arctic Finland ha fatto il terzo tempo assoluto. In più non dimentichiamoci che ha corso con un navigatore con cui non ha mai corso, Sebastian Marshall".

Lo zampino Pirelli anche nello sviluppo di Rovanpera

 

Di Solberg se ne sta parlando compiutamente da pochi giorni, anche perché ha alle spalle una carriera corta al volante di vetture da rally. Chi invece in Finlandia ha continuato a mostrare un talento cristallino, chiaro ormai da ben più di un anno, è Kalle Rovanpera. Il 20enne è diventato il pilota più giovane della storia a comandare la classifica Mondiale Piloti del WRC e lo ha fatto con il secondo posto colto in Lapponia alle spalle di Ott Tanak.

Al di là del talento, una cosa che accomuna Kalle a Oliver è aver avuto il supporto di Pirelli sin dalla tenera età. E' stata infatti la Casa italiana fornitrice unica di pneumatici a far crescere il finnico anche prima che prendesse la patente di guida. Basti pensare a come riuscì a farlo guidare nel Campionato Italiano Rally 2017 al volante di una Peugeot 208 T16 R5 pur non avendo ancora l'età necessaria per poterlo fare. Ecco il racconto di Testoni legato a Rovanpera.

"Per quanto riguarda Kalle ha corso praticamente sin da bambino, sin da quando aveva 7-8 anni, ed è sempre stato un pilota legato a Pirelli. Suo papà, quando correva con Seat, si è instaurato un rapporto di amicizia. Anche negli anni in cui non correva più, lo abbiamo sempre supportato con pneumatici. Kalle sull'asfalto ha debuttato perché io gli ho progettato il programma CIR. Ho parlato e lavorato assieme ad ACI Sport, perché essendo minorenne non aveva ancora la patente e abbiamo dovuto sfruttare escamotage nel regolamento per potergli permettere di correre. I nostri 2 pupilli stranieri stanno brillando".

Rovanpera e Solberg: mondi opposti, due grandi talenti

 

 

Con percorsi così diversi, ma dal minimo comune denominatore rappresentato da Pirelli che ha seguito e supportato le loro carriere sin dall'inizio, era inevitabile arrivare al paragone – o meglio – al confronto tra i due sia a livello di piloti, di guida, ma anche umano. Si tratta di due ragazzi profondamente differenti sia fuori che dentro l'abitacolo, con abitudini e modi agli antipodi. A unirli è la classe e, probabilmente, lo stesso destino: quello di lottare per il titolo iridato WRC almeno per i prossimi 15 anni.

"Sono semplicemente opposti. Kalle è freddo. Si fa fatica a veder ridere Kalle. E' molto finlandese. Era così anche quando correva nel CIR. Distaccato, sulle sue. Mentre Oliver è l'esatto opposto. Oliver viene da te, ti saluta, chiede, sono due personaggi opposti, secondo me. Come stile di guida Kalle tieni conto che ha più esperienza nei rally rispetto a Oliver. E questo lo vedi perché guida con più tranquillità di Oliver. Kalle è un talento puro: sale in macchina, prende e guida. Invece Oliver lo vedo sempre un talento, ma diverso da Kalle. Oliver quando sale in macchina non guida solamente, ma chiede, analizza, cerca di capire come poter andare più forte".

"Sono proprio due cose diverse. Oliver cura tutti i dettagli, ed è come il padre quando correva per la Subaru. Poi Oliver ha sempre papà Petter con lui. Vanno a dormire abbracciati. C'è questo rapporto. Il papà di Kalle quando veniva alle gare era molto distaccato. A volte chiamavo Harri (il papà di Kalle, ndr) e gli chiedevo di dire una cosa al figlio. Lui rispondeva: 'Io non dico niente a mio figlio'. Due concetti opposti. Oliver non fa niente se non c'è il padre. Senza Petter non si muove una foglia. Spesso quando mi chiama, Oliver mi dice: 'Papà mi ha detto di chiamarti'. Kalle non ha questo metodo. Il padre lo lascia molto autonomo”, ha terminato Testoni.

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