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Analisi

WRC: Rovanpera fa la storia, ma ora arriva la parte difficile

Al Rally Estonia Kalle Rovanpera è diventato il pilota più giovane ad aver vinto un rally Mondiale, togliendo il record al suo attuale team principal Jari-Matti Latvala. Ora, per il finnico, arriva la parte difficile: confermarsi e migliorare ancora.

Podio: Kalle Rovanperä, Toyota Gazoo Racing WRT

Foto di: Toyota Racing

All'arrivo di Kalle Rovanpera nel WRC in tanti hanno pensato che il ragazzo sarebbe riuscito a riscrivere diversi capitoli della storia del World Rally Championship, ma un conto è scommettere, un altro è realizzarlo. Rovanpera è riuscito a rispettare i pronostici, forse addirittura in anticipo rispetto alle previsioni iniziali.

Al Rally Estonia il giovane pilota della Toyota è diventato il pilota più giovane della storia a ottenere la vittoria assoluta a un Rally che ha valenza mondiale. Kalle ha dominato in lungo e in largo gli oltre 320 chilometri di gara cronometrati, soprattutto dopo il prematuro ritiro del favoritissimo Ott Tanak, padrone di casa e vero mattatore dello sterrato soffice che da sempre contraddistingue le strade estoni.

Un anno d'esordio e di record

 

L'estemporanea stagione 2020, in cui sono stati svolti appena 7 eventi per le tragiche ondate di COVID-19 che hanno stravolto il mondo e, di conseguenza, anche lo sport, ma anche i 7 appuntamenti svolti sino a ora in questo 2021 meno drammatico, ma pur sempre difficile, ha messo sulle spalle di Rovanpera 14 rally WRC, pari a una stagione intera.

Ecco perché ora è possibile fare una prima disamina su Rovanpera, reduce dunque dalla prima stagione completa nel WRC, al volante di una WRC Plus, da pilota titolare di Toyota Gazoo Racing.

Posizione Pilota Evento Età
1 Kalle Rovanpera Rally Svezia 2020 19 anni, 4 mesi, 16 giorni
2 Evgeniy Novikov Rally Portogallo 2012 21 anni, 6 mesi, 13 giorni
3 François Duval Rally Turchia 2003 22 anni, 3 mesi, 13 giorni
4 Markku Alen Rally 1000 Laghi 1973 22 anni, 5 mesi, 21 giorni
5 Jari-Matti Latvala Rally Irlanda 2007 22 anni, 7 mesi, 15 giorni

Basandoci sui dati delle prime 14 uscite nel Mondiale, Rovanpera è diventato il pilota più giovane della storia a ottenere un podio. Lo ha fatto al Rally di Svezia 2020, all'età di 19 anni, 4 mesi e 16 giorni battendo il record di Evgeniy Novikov che durava dal 2012 (tabella sopra). E' diventato lo scorso weekend il pilota più giovane della storia ad aver vinto un rally mondiale. C'è riuscito all'età di 20 anni, 9 mesi e 17 giorni (vedi tabella qui sotto).

Posizione Pilota Evento Età
1 Kalle Rovanpera Rally Estonia 2021 20 anni, 9 mesi, 17 giorni
2 Jari-Matti Latvala Rally Svezia 2008 22 anni, 10 mesi, 7 giorni
3 Henri Toivonen RAC Rally 1980 24 anni, 2 mesi, 25 giorni
4 Markku Alen Rally Portogallo 1975 24 anni, 5 mesi, 6 giorni
5 Mads Ostberg Rally Portogallo 2012 24 anni, 5 mesi, 21 giorni

In questa particolare classifica ha battuto quello che oggi è il suo team principal in Toyota Gazoo Racing, ossia Jari-Matti Latvala, che al Rally di Svezia 2008 colse il primo successo della carriera a 22 anni, 10 mesi e 7 giorni. Ciò significa che il record firmato da Latvala è riuscito a resistere per 13 anni.

Nelle 14 uscite nel WRC, Rovanpera è anche riuscito a centrare 3 podi. Il primo al Rally di Svezia 2020 che lo ha fatto diventare il più giovane della storia a ottenere un piazzamento in Top 3 in un evento WRC. Poi è riuscito a ripetersi All'Arctic Rally Finland grazie al un ottimo secondo posto alle spalle di Ott Tanak, per poi finire con il successo in Estonia.

Ora che ha vinto, arriva il difficile

 

Se da una parte l'aver vinto il primo rally nel WRC toglierà pressione dalle sue spalle dopo le tante attese che fan, media e il suo team avevano nei suoi confronti, Rovanpera sa bene che il futuro gli riserverà pressioni ancora superiori.

Ora tutti sanno che Rovanpera ha l'opportunità di vincere nel WRC. Tutti avranno un occhio di riguardo ulteriore nei suoi confronti. A partire da Toyota Gazoo Racing. Non è un segreto che nel 2022 la squadra diretta da Jari-Matti Latvala perderà Sébastien Ogier come pilota a tempo pieno.

Questo indurrà la realtà giapponese a fare valutazioni su chi e come potrà prendere il posto del 7 volte iridato, su chi potrà indossare i panni della punta di diamante che quest'anno ha la grande opportunità di fare il grande slam, portando a casa entrambi i titoli iridati WRC (e, probabilmente, tanti altri successi anche nel World Endurance Championship).

Le aspettative su Rovanpera cresceranno, perché Elfyn Evans si sta dimostrando un grande secondo pilota, ma attualmente inadeguato per sostituire Ogier quando Séb dedicherà parte del suo tempo ad altre questioni, siano esse legate o meno al motorsport (si parla di un impiego con Toyota alla 24 Ore di Le Mans).

Ecco perché in casa Toyota c'è sì l'esaltazione per una stagione sino a ora praticamente perfetta, ma anche il grande punto interrogativo verso un 2022 che assomiglia tanto a un puzzle appena tolto da cellophane e scatola di cartone.

Una nuovo campione o un nuovo Lappi?

 

Rovanpera avrà anche l'ingrato compito di dover confermare questo successo. Ossia di mostrare a tutti che la vittoria in Estonia non sia stato un caso isolato, bensì l'inizio, il primo passo, di un'epopea reale, tangibile, e duratura il più possibile.

Guardando al recente passato Toyota ha vissuto un momento simile a quello di Rovanpera, finito però nel peggiore dei modi. Esapekka Lappi, nel 2017, colse il suo primo successo nel WRC al quarto rally al volante di una WRC Plus. Anche nel suo caso, si trattava di una Toyota Yaris WRC.

Dopo aver esordito al Rally del Portogallo con un decimo posto, aver colto un già eccellente quarto posto in Sardegna e un ritiro in Polonia, Lappi riuscì clamorosamente a vincere il Rally di Finlandia. Si trattava della gara di casa per il team Toyota, i fondi su cui la Yaris si esprimeva meglio perché sviluppata proprio nelle foreste attorno a Jyvaskyla.

Inoltre, da buon finlandese, Lappi riuscì a estrapolare il meglio da sé e dalla vettura. Una situazione paragonabile a quella vissuta da Rovanpera in Estonia. I fondi estoni sono molto simili a quelli finlandesi e, con il ritiro di Tanak, Kalle non ha dovuto fare altro che mantenere il suo passo per aver ragione di Craig Breen e vincere.

Lappi, dopo quella vittoria, non è più riuscito a ripetersi. Certo, la Yaris all'epoca era una vettura completamente differente da quella odierna, ma nel corso degli anni ha avuto modo di correre anche per Citroen ed M-Sport, ottenendo sì buoni risultati, ma senza mai mostrarsi un campione.

Rovanpera ha le stigmate del fenomeno. Difficilmente non riuscirà a vincere altri rally nel WRC, ma sino a quando non ci riuscirà, allora dubbi, perplessità e insinuazioni rimarranno, anche al di là di un'età talmente giovane che indurrebbe a lasciare Kalle tranquillo, non certo a dover dimostrare tutto e subito.

Crescere per diventare campione

 

Che Rovanpera sia un talento raro è stato dimostrato nel corso degli ultimi 12 mesi. Anche prima, considerando quanto fatto nel WRC2 assieme a Skoda Motorsport. Ma, si sa, il talento non basta. Va coltivato. Per diventare i migliori, per diventare campioni, ci vuole impegno, dedizione e la voglia di lavorare sui propri talenti e limare i propri difetti.

Kalle, sui terreni che conosce sin da quando era piccolo, è già un pilota di primo livello. E' in grado non solo di concorrere per la vittoria, ma anche di essere tra i favoriti. In Finlandia, a fine settembre, avrà la prima possibilità di replicare il grande successo estone.

Ma per diventare il migliore, Rovanpera sa che dovrà lavorare tanto proprio dove, vicino agli altri, proprio non è. Stiamo parlando degli sterrati ruvidi, rischiosi, ma anche l'asfalto. Basti pensare a come Rovanpera ha buttato la leadership del Mondiale ottenuta per la prima volta dopo il podio al Rally Arctic Finland.

Da leader del Mondiale, il 20enne ha aperto la prima speciale del Rally Croazia, primo appuntamento 2021 su asfalto. Dopo pochi chilometri è finito fuori strada. Ritirato. Quello è stato l'inizio di un periodo difficile, il primo della sua carriera nel WRC. Ne è uscito alla grande, con una vittoria su un terreno a lui congeniale. Ora dovrà fare il passo successivo. Per essere l'erede di Ogier non è necessario solo aspettare il ritiro del francese, ma prepararsi per poter essere davvero pronti per colmare un vuoto che potrebbe essere più grande del previsto.

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