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WRC | Rally Portogallo, PS12: Lappi spinge, Sordo resiste

Rovanpera vince la quarta speciale di fila e allunga ancora sui rivali. Sordo fa meglio di Lappi di 1 decimo e protegge la seconda posizione.

Dani Sordo, Candido Carrera, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Foto di: McKlein / Motorsport Images

Il giro pomeridiano della seconda tappa del Rally del Portogallo si è aperta nella maniera più scontata possibile, ovvero con la vittoria di speciale ottenuta dal leader dell'evento Kalle Rovanpera.

Il campione del mondo in carica ha fermato il cronometro in 16'54"1 nella Vieira do Minho 2 di 26,61 chilometri, cogliendo il miglior tempo grazie a una buona gestione delle gomme nella prima metà della speciale, per poi aumentare di colpi nella seconda parte.

Rovanpera ha fatto meglio di 2"8 rispetto a Dani Sordo, vincendo così la quarta speciale di fila di giornata e legittimando una volta di più la prima posizione. La sua superiorità, in questo fine settimana, è schiacciante: Kalle era atteso a dare una risposta dopo 4 rally al di sotto delle aspettative e questa sta arrivando roboante.

Gli occhi erano però rivolti tutti alla lotta a tre tra le Hyundai i20 N Rally1 ufficiali per la seconda e terza posizione. Ancora una volta Esapekka Lappi sembrava essere il pilota con più passo dei tre del team di Alzenau, invece è arrivata puntuale la risposta di Dani Sordo.

Lo spagnolo ha fatto meglio di Lappi di appena 1 decimo di secondo, difendendo così la seconda posizione in una delle due prove più lunghe della giornata e dell'intero evento.

Thierry Neuville ha migliorato molto le sue prestazioni rispetto al giro mattutino, ma non a sufficienza per lottare con i due compagni di squadra per una posizione sul podio.

Importanti novità anche nel WRC2. Andreas Mikkelsen è riuscito a superare Yohan Rossel, attuale leader del Mondiale WRC2, e a salire in terza posizione di classe. Le Skoda Fabia RS del team TokSport hanno firmato ottimi tempi, con Oliver Solberg che ha lamentato una significativa perdita di potenza a metà stage.

I tempi, però, non danno ragione al norvegese, tanto che l'ex pilota Hyundai ha firmato un tempo molto simile a quello di Gus Greensmith e Andreas Mikkelsen. Oliver continua a comandare la classifica con 35"7 di vantaggio su Greensmith.

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