Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

WRC: ora le i20 volano. Hyundai deve capitalizzare

Le i20 hanno ormai raggiunto le Yaris in quanto a prestazioni, ma ora Hyundai deve capitalizzare tutto il lavoro fatto in questi mesi. Gli errori fatti in Portogallo non potranno più ripetersi, altrimenti per vincere i titoli 2021 sarà dura.

Dani Sordo, Borja Rozada, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Dani Sordo, Borja Rozada, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Vincent Thuillier / Hyundai Motorsport

Lo sport, di rado, ma a volte succede, presenta situazione a dir poco surreali. Spesso nelle competizioni vincono i migliori, o chi in un determinato momento sta meglio degli avversari che incontra. Accade però anche l'imponderabile. Basti pensare ad alcuni eventi che nello sport degli ultimi 20 anni hanno sovvertito ogni pronostico.

Tra tante, viene in mente la celebre partita di calcio fra il Celtic Glasgow, formazione scozzese tritasassi in patria ma avversario più che modesto in campo europeo, battere il Barcellona dei fenomeni - Messi e Inesta su tutti - 2-1 grazie alle reti di Wanyama e Watt. A fare impressione fu il tabellino finale della partita che recitava: 23 tiri di cui 14 in porta per il Barcellona. 5 per il Celtic. 955 passaggi dei catalani contro i 166 totali degli scozzesi. 89% di palla per la squadra di Messi contro l'11% degli avversari. A nulla valse la rete del talento argentino. Quando i numeri dicono tanto, ma non tutto.

Il Rally del Portogallo, quarto appuntamento del WRC 2021, non rappresenta un caso che ha destato lo stesso clamore della partita ricordata poche righe sopra, ma spiega perfettamente quanto un risultato finale possa raccontare una storia differente rispetto al reale andamento della corsa, in questo caso del rally.

Hyundai imprendibili al venerdì e al sabato

 

Nel primo evento di livello mondiale del WRC su sterrato Hyundai Motorsport si è presentata preparata nel migliore dei modi, come un alunno modello che torna dalle vacanze con tutti i compiti perfettamente fatti e pronto per ricominciare da dove aveva lasciato, senza avere lacune di sorta.

Il giro mattutino del venerdì ha palesato l'evidente superiorità delle i20 Coupé WRC ufficiali, quelle di Ott Tanak-Martin Jarveoja, Thierry Neuville-Martijn Wydaeghe e Dani Sordo-Borja Rozada. Nelle prime tre speciali lusitane, le vetture di Alzenau hanno ottenuto altrettante triplette con 2 scratch di Dani Sordo e uno di Ott Tanak, con Thierry Neuville sempre nelle prime 3 posizioni tanto da portarlo subito al terzo posto nella classifica generale.

Al termine delle prime 6 prove speciali la classifica generale era eloquente: Dani Sordo e Borja Rozada in testa davanti a Neuville e Wydaeghe di 8"2 e Tanak-Jarveoja di 9"3. Una tripletta indiscutibile, mentre la prima delle Toyota era in quarta posizione - quella di Elfyn Evans e Scott Martin - con un gap maturato di 21" in appena 6 prove.

Le Yaris di Ogier e di Evans hanno pagato una posizione di partenza difficile, soprattutto il 7 volte iridato, ma Neuville si trovava secondo pur partendo appena alle spalle di Ogier. Una scusa, dunque, che può essere valida solo per Séb, non certo per Evans, che ha visto Neuville sparire dalla sua vista sebbene fosse svantaggiato proprio dalla posizione di partenza nelle stage del venerdì.

Neuville e Tanak: errori fatali

 

Per Hyundai, sino alla PS7, tutto sembrava andare nel migliore dei modi. Il ritmo delle i20 era assolutamente irresistibile per le Toyota Yaris, costrette a cercare di mettere la classica pezza in un fine settimana costellato di difficoltà. Poi, però, le cose hanno preso una piega diversa in maniera lenta, ma inesorabile.

Nella PS7 è arrivato l'errore di Thierry Neuville. Giunto a una curva sinistrorsa, il belga si è accorto tardi di averla approcciata in maniera troppo veloce. Ha tentato una manovra disperata per evitare qualunque impatto, ma non ci è riuscito. La i20 numero 11 è scivolata verso l'esterno, andando a sbattere contro un cumulo di pietre. L'impatto ha divelto la sospensione posteriore sinistra e per il belga si Sankt Vith non c'è stato altro da fare se non ritirarsi.

Al termine della giornata Neuville ha spiegato di aver commesso un errore nella dettatura delle note nel corso delle ricognizioni fatte prima del via della gara. L'errore di interpretazione non è stato macroscopico, ma gli effetti l'hanno reso tale. Una piccola leggerezza, che però si è tramutata in un errore pesante per lui e per il suo team.

7 speciali più tardi, l'errore è stato fatto da Ott Tanak, in quel momento leader della corsa con 22"7 di vantaggio nei confronti del primo degli inseguitori: Elfyn Evans. Nella PS14, la Amarante 2 di 37,97 chilometri, il pilota estone ha perso il controllo della sua i20 per pochi istanti, però risultati decisivi ai fini del risultato finale della sua gara.

La i20 numero 8 è finita per urtare qualcosa e, anche in questo caso, a rompersi è stata la sospensione posteriore destra. Tanak, così come Neuville, si è fermato poco dopo l'urto per cercare di riparare il danno, ma senza successo. E questo ha lasciato Hyundai senza i due migliori equipaggi, con il solo Sordo ad affrontare un Evans che, per lui, si è rivelato troppo veloce.

Hyundai prepara bene i rally

 

Da quando Andrea Adamo si è insediato al vertice di Hyundai Motorsport, divisione WRC, il team di Alzenau ha iniziato a sfruttare molto di più il regolamento sportivo del WRC, sfruttando ogni cavillo per poter portare ogni situazione a proprio favore senza mai accedere, andare oltre quel filo sottile che intercorre tra la legalità e l'illegalità.

Una cosa che in altre categorie FIA - si legga F1 in primis - avviene da diversi decenni, ma che nel WRC è stata esplorata sin troppo poco. I team ufficiali di WRC hanno un monte giornate dedicate ai test che sono contingentate e per questo sono molto preziose. I vertici di Hyundai Motorsport, dopo aver letto e valutato attentamente il regolamento, hanno deciso di destinare parte del budget a disposizione per iscrivere le proprie vetture in alcuni rally nazionali per lavorare sugli assetti, prendere confidenza con le gomme Pirelli e valutare meglio alcune novità, le poche ancora permesse dai joker a disposizione dei team per le World Rally Car Plus.

Se le i20 si sono presentate in Portogallo già pronte per sfruttare gran parte del proprio potenziale è dovuto anche a questo fattore, che permette alle squadre di evitare di spendere giornate preziose di test per preparare le vetture, ma allo stesso tempo di presentarsi alle gare WRC con una base già solida. La strategia di Hyundai ha pagato dividendi, Toyota - senza gli errori degli avversari - avrebbe pagato dazio. E non poco.

Ogier preoccupato dalle Hyundai

 

Il risultato finale del Rally del Portogallo è stato favorevole a Toyota e a Sébastien Ogier. Questo è un dato di fatto. Ma il secondo dato di fatto è legato alle prestazioni mostrate dalle Hyundai i20 nella prima gara su sterrato della stagione.

Di questo si è accorto Sébastien Ogier, che non ha tardato a lanciare un allarme ai vertici del team Toyota Gazoo Racing in vista del Rally Italia Sardegna, previsto dal 3 al 6 giugno.

"Non essere nella lotta per vincere con i migliori non è piacevole. Ciò in Portogallo era dovuto alla mia posizione di partenza, ma anche dal fatto di non sentirmi perfettamente a mio agio con la macchina", ha dichiarato il campione francese.

"Forse tutto ciò è anche legato alla conoscenza limitata delle gomme Pirelli e al fatto che i nostri test pre-gara sono stati fatti sotto la pioggia, dunque non abbiamo avuto le condizioni ideali per conoscerle perfettamente nelle condizioni ideali".

"Dal punto di vista delle prestazioni, non è stato il miglior fine settimana della mia carriera. Anche se avessi fatto un lavoro perfetto, non avrei potuto fare meglio del risultato ottenuto. Ma dobbiamo continuare a lavorare, perché la nostra velocità non è stata sufficiente, se paragonata a quella delle Hyundai".

i20 e Yaris vicine: Hyundai deve capitalizzare

 

Dopo quanto accaduto in Portogallo, Hyundai non potrà permettersi altri errori del genere. Ormai è un dato di fatto che le i20 siano ormai molto vicine alle prestazioni delle Toyota Yaris. Le vetture giapponesi sono state a lungo il punto di riferimento della serie, ma ora con le WRC Plus pronte alla pensione e gli investimenti fatti da Hyundai sullo sviluppo della i20, le prestazioni si sono avvicinate in modo evidente.

Al Rally Italia Sardegna le Hyundai saranno favorite e per due motivi inconfutabili: le posizioni di partenza, ben migliori rispetto a quelle di Sébastien Ogier ed Elfyn Evans, e la preparazione delle vetture in un rally che per Hyundai è la gara di casa. Nelle ultime edizioni a dettare legge sono state proprio le i20 di Sordo (per ben due volte) e Neuville (2 vittorie in 3 anni dal 2016 al 2018).

Se il team diretto da Andrea Adamo vorrà rientrare in lotta per entrambi i titoli, l'appuntamento italiano sarà una tappa fondamentale, da non sbagliare. In vista di un'estate bollente che riporterà il WRC in Kenya, per il Safari, dove tutto potrà ancora accadere.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente WRC: Petter Solberg ha il COVID. Oliver salta il Rally d'Italia
Prossimo Articolo WRC 2021: orari e speciali del Rally Italia Sardegna

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia