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WRC: Ogier, è il titolo di chi sa alzare il livello quando conta

La freddezza e il talento emergono soprattutto nel momento più difficile. E' così che Ogier ha vinto il settimo titolo iridato della sua straordinaria carriera, raggiungendo Hamilton e Schumacher nell'Olimpo degli epta-campioni del mondo FIA.

Podio: Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC

Foto di: Toyota Racing

In questo 2020 così atipico, reso drammatico dalla pandemia da COVID-19 che ha sconvolto tutti e tutto, riesce difficile dare spazio a emozioni sportive. Eppure, oggi, Sébastien Ogier ha raggiunto 2 leggende del motorsport a quota 7 titoli iridati FIA.

Un titolo festeggiato con pacatezza, rispetto e intelligenza per tutto quello che è accaduto e che sta accadendo nel mondo, ma pur sempre una pietra miliare non solo nella carriera di un pilota, atleta straordinario, ma anche nel Mondiale Rally, che continua a vantare un pilota fuori dal comune, fuori dall'ordinario. Straordinario, appunto.

Arrivati a Monza per l'ultimo evento di un Mondiale decurtato in maniera pesante dalla pandemia da COVID, tutti erano concentrati a preparare orpelli, bottiglie di champagne e complimenti per l'erede di Colin McRae e Richard Burns. E invece, tutto ciò è servito per capire ancora una volta il disarmante talento di un pilota per cui ogni aggettivo risulterebbe riduttivo.

L'addio di Citroen, l'ultimo anno in Toyota

 

La Casa francese, per diversi motivi su cui non ci soffermeremo in questa analisi, ha lasciato a piedi Sébastien Ogier (ed Esapekka Lappi) dopo appena una stagione. Sebbene parte della stampa stentasse a credere alla notizia, Ogier si è presentato in fabbrica a Puuppola assieme ai nuovi compagni di squadra, Elfyn Evans e Kalle Rovanpera, per aprire il nuovo corso di Toyota.

O meglio, sfruttarne la scia positiva dopo il titolo iridato Costruttori 2018 e quello Piloti 2019 arrivato con Tanak. Ogier era alla ricerca dell'ultima stagione, l'ultimo sussulto, quello del riscatto dopo aver perso il titolo interrompendo la striscia di 6 consecutivi in cui aveva già mostrato tutto. Makinen lo ha accolto con gioia, lui è arrivato in Toyota con gli occhi del cacciatore.

Sorpresa Evans e le prime difficoltà

 

Sébastien ha iniziato la stagione 2020 al Rally di Monte-Carlo da grande favorito: il pilota migliore sulla macchina migliore. Eppure il binomio ha stentato a spiccare il volo. Ne ha approfittato invece un silenzioso Elfyn Evans, arrivato in Toyota per dare il proprio contributo nella scalata al titolo iridato Costruttori e divenuto subito il riferimento prestazionale del Mondiale.

Ogier è andato subito a podio a Monte-Carlo, ma ha dovuto guardare dal basso Neuville ed Evans, quell'Evans che in Svezia trionfa e va in testa al Mondiale. Da quel momento non la lascerà più, sino al momento cruciale del Mondiale. Sébastien non è riuscito a ingranare come avrebbe voluto. Poi, però è arrivato il Rally del Messico, gara per lui porta fortuna avendola vinta per due anni di fila.

Primo successo in Messico, poi lo stop

 

E in Messico, Ogier, firma il suo personalissimo tris. Ogier ha vinto la gara tornando ad assaggiare i piani alti della classifica generale Mondiale. Qualcosa è cambiato. Ogier è apparso a proprio agio con la Yaris dopo mesi di adattamento, ma è cambiato qualcosa - anzi, tutto - anche a livello mondiale. Il COVID-19 è diventato più di un virus, è divenuto una pandemia devastante.

Il WRC si è fermato dopo 3 gare. Altri campionati non sono nemmeno iniziati. Da quel momento tutto si è fatto nebuloso sino all'inizio di luglio, con il ritorno alle gare e a calendari stravolti, ma pur sempre reali.

Podio in Estonia e fatal Turchia

 

Sébastien si è fatto subito valere al Rally d'Estonia portando a casa un podio molto importante. Poi, però, ecco il Rally di Turchia. E' stata la gara più dura di tutta la stagione per le condizioni atmosferiche, il clima e il fondo sterrato, che ha fatto da lama a tutte le coperture Michelin dei piloti di alta classifica. Tutti, meno Evans.

Elfyn vince la gara da quarto pilota più veloce in quel weekend, mentre i suoi avversari sono stati fermati da forature e rotture, Ogier compreso. Il gallese ha iniziato davvero a credere al titolo a 3 gare dalla fine, divenute 2 dopo la cancellazione del Rally di Ypres.

Ogier in missione: in Italia realizza l'impresa

 

Si arriva al Rally di Sardegna, ormai divenuto feudo Hyundai e le i20 non tradiscono. Sordo ha vinto la gara, Neuville ha battuto Ogier all'ultima speciale ed ha colto il secondo posto. Ma Séb ha recuperato punti fondamentali su Evans.

All'ACI Rally Monza Italia Ogier ci arriva con 14 punti di distacco. Non ha mai fatto proclami, ma gli occhi sono sempre stati quelli della tigre. Il campione di Gap ha gestito nelle prove in Autodromo, poi ha fatto la differenza in quelle di sabato, nella provincia bergamasca. Le condizioni sono state a dir poco difficili, ma è nelle difficoltà che i campioni vengono fuori.

Non a caso Ogier ha proprio vinto il titolo nella situazione più difficile. Evans ha commesso un errore grave per chi vuole vincere il titolo, mentre Ogier ha semplicemente fatto quello che sa fare meglio: andare al massimo, senza mai superare il limite. E' forse questo il pregio più grande dei francese, unito a una guida efficace ovunque e a una lettura di gara unica al mondo.

Nella PS11 Evans ha visto svanire tutto mentre la sua Yaris si era appena intraversata. Ogier ha solo pensato a chiudere la prova, ben sapendo quanto potessero essere difficili le prove su un fondo con acqua, asfalto, neve e fanghiglia.

La differenza tra un campione e un buon pilota

L'abbiamo vista proprio in questo weekend. Il settimo sigillo della carriera di Ogier è un inno al talento e a tutte le componenti che fanno di un pilota, un campione. E Ogier le ha sempre avute. Evans, invece, nel momento più difficile si è fuso come neve al sole. Ora Séb si trova a -2 titoli da Loeb. Ma, davvero, che importa? E' davvero un numero effimero, che offende il talento di un pilota che non ha bisogno di essere accostato a Loeb per essere giudicato, ma solo gustato sino a quando avrà voglia di correre.

E, la prossima stagione, ci sarà ancora e sfoggerà di nuovo il numero 1 dei campioni. Da campione qual è. Godiamocelo.

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