WRC | Nuova Zelanda: Rovanpera e Halttunen sono campioni del mondo
Rovanpera e Halttunen riportano il titolo iridato WRC in Finlandia dopo 20 anni dall'ultimo firmato Gronholm. I due hanno trionfato anche al Rally Nuova Zelanda davanti a Ogier e Tanak.
Marcus Gronholm nel 2002, Kalle Rovanpera nel 2022. Ci sono voluti 20 anni per riportare il titolo iridato WRC in Finlandia, ma l'attesa è finita. Kalle Rovanpera e Jonne Halttunen sono andati incontro al fine settimana più bello della carriera vincendo il Rally Nuova Zelanda e, al contempo, il primo titolo Mondiale della loro giovane carriera.
Era solo una questione di tempo, in quanto l'equipaggio finlandese di Toyota Racing aveva già messo in cassaforte l'iride accumulando un vantaggio enorme costruito tra la primavera e l'estate. Oggi la sublimazione e l'incoronazione di un equipaggio che ha tutto dalla sua parte per riscrivere tante pagine dei libri di storia.
La prima è fatta: Rovanpera è diventato il pilota più giovane della storia a vincere il titolo Mondiale WRC, precedendo - anzi, demolendo - il precedente record appartenuto sino a oggi al leggendario Colin McRae. Nel corso dell stagione passata, Kalle aveva già strappato il record di plota più giovane a vincere un rally iridato al suo attuale team principal, Jari-Matti Latvala. Tutto questo in pochi mesi.
Una crescita esponenziale che lo ha portato a vincere l'iride ad appena 22 anni (compiuti ieri, ndr), il tutto in una fusione perfetta con la nuova era di vetture ibride che sembra annunciare come le nuove vetture siano perfette per esaltare una nuova generazione che, in realtà, si sta svelando solo grazie all'attuale pilota di Toyota.
Così, dopo 20 anni, Marcus Gronholm non è più l'ultimo finlandese ad aver vinto il titolo WRC. Così la dinastia dei Flying Finn trova un nuovo esponente che ha tutto, dal talento alla carta d'identità, a proprio favore per poter aprire una dinastia. La sua.
Il tutto coronato con l'ennesima vittoria stagionale, la sesta stagionale e l'ottava della carriera, arrivata proprio oggi al Rally Nuova Zelanda. Una gara dura per tutti, anche per Rovanpera, ma lui è stato il più bravo a rimanere sul limite senza mai oltrepassarlo, anche quando la pioggia ha reso tutto più difficile.
Anzi, proprio la pioggia lo ha aiutato nella giornata in cui ha dovuto aprire le speciali, in quella di venerdì, compattando il fondo e rendendolo invece più insidioso per i piloti che lo hanno seguito. Poi, al sabato, con il ritiro del compagno di squadra e in quel momento leader dell'evento Elfyn Evans, Rovanpera ha colto l'occasione per aprire un gap non più colmabile.
Ott Tanak, l'unico che è apparso in grado di rovinargli il fine settimana, ha dovuto cedere per via di un guasto alla sua i20 N Rally1. Ne ha approfittato Sébastien Ogier, salito secondo e, per la prima volta in carriera, fido scudiero di Rovanpera. Una sorta di passaggio del testimone che non può lasciare indifferente nessuno, anche se temiamo che, in cuor suo, Ogier sia almeno in parte dispiaciuto per non essere stato in lotta per un titolo che avrebbe potuto tranquillamente giocarsi.
Toyota ha portato a casa una doppietta che l'avvicina sempre più al secondo titolo iridato Costruttori consecutivo, che andrà a rendere indimenticabile quest'annata. Per Hyundai Motorsport il terzo posto di Ott Tanak e il quarto di Thierry Neuville sono lo specchio di un weekend che ha portato più problemi dal punto di vista dell'affidabilità che possibilità reali di lottare con le GR Yaris Rally1.
La Top 5 è completata dalla terza Hyundai ufficiale, la i20 N Rally1 di Oliver Solberg, ma va anche raccontato il settimo posto di Lorenzo Bertelli, unico pilota M-Sport al traguardo. Per il gentleman italiano è arrivato il miglior risultato della carriera all'esordio sulla Ford Puma Rally1. Una gara in cui il ritmo non era certo tenuto in considerazione, ma l'assenza di errori - anche grazie al supporto del bravo ed esperto Lorenzo Granai al suo fianco - ha fatto sì che sia riuscito a portare a casa un risultato di grande rilievo.
Per il resto M-Sport si lecca le ferite dopo i ritiri di Craig Breen e Gus Greensmith. Il particolar modo l'incidente che ha messo fuori causa ieri il britannico potrebbe avere scorie importanti: non è certo che la sua Ford Puma possa essere riparata in tempo da permettergli di essere al via del Rally di Catalogna, prossimo appuntamento della stagione che si terrà proprio in ottobre.
Hayden Paddon porterà probabilmente nel cuore questo fine settimana. L'ex pilota di Hyundai Motorsport ha colto un successo senza storia nel WRC2, dominando al volante di una Hyundai i20 N Rally2 del team Hyundai New Zealand. Quello, ma anche il sesto posto nella classifica generale che conferisce ulteriore lustro al suo fine settimana.
Quasi 2 minuti e mezzo il suo vantaggio sul primo degli inseguitori, Kajetan Kajetanowicz. Da parte sua, il polacco è comunque riuscito a mettersi alle spalle due piloti di casa come Shane Van Giosbergen e Harry Bates, rispettivamente terzo e quarto di classe.
Rally Nuova Zelanda visto da Pirelli
Terenzio Testoni, rally activity manager di Pirelli: "Innanzitutto i miei complimenti a Kalle, che in questa stagione è stato bravo in tutto, soprattutto nella gestione degli pneumatici. In Pirelli lo abbiamo visto letteralmente crescere come persona e come pilota: gli siamo stati vicini fin dai suoi primi passi, come è successo e continua a succedere con tanti altri giovani campioni, a partire dallo stesso Ott Tanak".
"A livello tecnico, non posso che esprimere la mia piena soddisfazione per questa gara, che ha messo alla prova il nostro prodotto anche in condizioni di bagnato integrale, che fino a questo momento erano mancate".
"Le sessioni di prove di domenica sono state affrontate da tutti i piloti con almeno quattro pneumatici nuovi, un dato significativo se si considera l'abrasività di queste superfici e la conseguente elevata usura. Per le prossime due gare si tornerà all'asfalto, a partire dalla Spagna dove le gomme dure saranno la prima scelta.
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