WRC, Neuville: "Il crash in Cile non è la fine del mondo. In Portogallo saremo forti"
Il belga della Hyundai guarda con fiducia al Rally del Portogallo e al Rally Italia Sardegna pur avendo perso la leadership del Mondiale Piloti.
Il Rally del Cile ha stravolto i piani alti della classifica mondiale Piloti del WRC. Thierry Neuville ha perso le leadership dopo il clamoroso incidente avvenuto nella PS8 della gara sudamericana. Un brutto volo, condito da tanti capottamenti che hanno dato come risultato la distruzione della i20 Coupé WRC numero 11.
Va dato atto al team di Alzenau di aver realizzato una macchina competitiva - anche se si attendono aggiornamenti per luglio - e, soprattutto, solida, perché sia Neuville che il navigatore Nicolas Gilsoul sono usciti dall'abitacolo della i20 con contusioni marginali.
A risentirne potrebbe essere stato il morale di Neuville, arrivato in Cile da leader dopo 2 vittorie di fila e tornato a casa con un brutto incidente alle spalle e il terzo posto nel Mondiale, anche se ad appena 12 punti dalla vetta.
Il belga, però, ha giurato di essere già focalizzato sulla prossima gara, il Rally del Portogallo, in cui potrebbe avere un bel vantaggio sui due rivali nella lotta al titolo. Lui, Neuville, partirà per terzo nelle speciali di venerdì, proprio alle spalle di Ogier e Tanak. Un bel vantaggio, perché il campione del mondo in carica della Citroen e l'estone della Toyota "puliranno" il fondo, permettendo a Neuville di trarre un vantaggio non di poco conto, specialmente sul tipo di sterrato che presenta il Rally del Portogallo.
"Saremo veloci in Portogallo. Abbiamo visto che nelle ultime gare siamo sempre migliorati sia come squadra che come vettura, diventando più veloci e più forti. Lo saremo anche in Portogallo e io sono già concentrato su quella gara", ha dichiarato Neuville a Motorsport.com.
Il belga nativo di Sankt Vith ha anche fatto sapere di non essere condizionato dall'incidente in terra cilena e di avere ottime possibilità nei prossimi 2 eventi proprio per la sua posizione di partenza, abbinata al tipo di fondo che troverà in Portogallo e al Rally Italia Sardegna.
"Per quanto riguarda il Mondiale, l'incidente del Cile non è la fine del mondo. Se avessi potuto scegliere due rally in cui non aprire le speciali del venerdì avrei detto Portogallo e Sardegna. Essere primi in apertura di gara in quegli eventi significa perdere tanto. Significa essere in fondo alla classifica e poi aprire le speciali anche nei giorni successivi. E' sempre così".
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