WRC, Neuville critica ancora le Rally1: "Sono Formula E stradali"
Neuville, pilota di Hyundai Motorsport nel WRC, ha provato la nuova i20 N Rally 1 e ha criticato la strada presa dai vertici della FIA e del Mondiale stesso con parole ancora molto dure.
Foto di: Hyundai Motorsport
Che Thierry Neuville non sia un fan della prima ora delle Rally1, ossia le vetture che a partire dall'anno prossimo saranno il riferimento del WRC, è risaputo ed è anche un dato di fatto. Oggi, poco dopo lo Shakedown, il pilota di Hyundai Motorsport ha voluto ribadire il suo pensiero.
Le vetture Rally1, che prenderanno il posto delle attuali World Rally Car Plus, adotteranno per la prima volta nella storia del Mondiale Rally la propulsione ibrida. Ciò significa che al 1.6 turbo benzina dal 380 cavalli che deriverà direttamente dai propulsori attuali, sarà affiancato un motore elettrico da 100 kW (135,98 cavalli di potenza), portando così la potenza complessiva intorno ai 500 cavalli.
Ciò che però renderà le vetture Rally1 ulteriormente differenti da quelle attuali sarà la minor aerodinamica (ad esempio, sarà vietato il diffusore posteriore), la minor corsa degli ammortizzatori, l'assenza del differenziale centrale. Insomma, vetture forse più vicine a quelle stradali, quindi più vicine alle necessità delle Case, ma anche meno intuitive per i piloti.
Neuville ha provato di recente il prototipo della i20 N Rally1 in un test focalizzato proprio a far prendere contatto il belga con la nuova vettura. E oggi Neuville non è stato affatto tenero con la nuova generazione di WRC. Anzi, ha rincarato la dose pur non avendo un quadro completo di ciò potranno permettere e non permetteranno le Rally1 ibride.
"E' una Formula E che si guida su strada, come una macchina da rally. In realtà è ancora preso per dire come sarà, ma molte cose non funzionano ancora come dovrebbero per quanto riguarda il sistema ibrido. Ora ottenere un feedback reale è molto difficile".
A proposito del sistema ibrido, Neuville ha spiegato cosa - a suo avviso - renda le vetture di nuova generazione piuttosto complicate da capire e da guidare. I piloti non dovranno solo pensare alle traiettorie da seguire e a sfruttare il potenziale offerto da meccanica e aerodinamica, ma anche alla gestione del recupero di energia e all'utilizzo dell'energia stessa. Questo, almeno al momento, sembra essere uno dei problemi principali individuati del belga nativo di Sankt Vith.
"Per quello che ho potuto capire sino a ora, servirà un cambio di stile di guida. L'obiettivo è recuperare energia in frenata per scaricare la potenza ibrida in accelerazione. Se non si raggiunge l'obiettivo in frenata, non si può avere l'energia in uscita di curva. Il che rende tutto inconsistente e imprevedibile".
"Allo stesso tempo se si raggiunge l'obiettivo in frenata e si accelera, ma devi alzare il piede dall'acceleratore anche solo un attimo, perdi tutta la potenza a disposizione. E' una cosa piuttosto incoerente".
"Dobbiamo assolutamente proseguire con i test, perché ci sono troppe cose che non sono chiare. Non so se a qualcuno piaceranno davvero tanto le nuove vetture. L'unica cosa eccitante è che nessuno sa dove stiamo andando e nessuno sa cosa aspettarsi dalla prossima stagione", ha concluso Neuville.
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