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WRC: M-Sport semina bene, ma i frutti sono gustati dagli altri

Da 14 anni M-Sport fa correre piloti eccezionali, ma questi diventano campioni o raggiungono vette in altri team che hanno più possibilità economiche e strutture più solide. E' giunta l'ora di fare scelte per il futuro..

Ott Tänak, M-Sport with the trophy

Foto di: M - Sport

Nel corso della sua avventura nel WRC, M-Sport ha spesso e volentieri mostrato di avere un grande pregio: saper scegliere piloti di talento e valore. Attualmente il team britannico è alla ricerca dei due titolari che avranno il compito di affrontare la stagione 2021 del Mondiale Rally. Le idee non sono ancora chiare, ma è quasi certo che i piloti che saranno selezionati, certo, costeranno poco, ma quasi sicuramente avranno un futuro brillante davanti a sé.

A sostegno di questa tesi prendiamo in considerazione l'arco temporale che parte dal 2006 - quando M-Sport ha a tutti gli effetti la denominazione di team privato - sino al 2019, dunque quasi 3 lustri che offriranno un panorama chiaro, un campione solido per avere dati sufficienti per poter sostenere la bontà delle scelte fatte in sede di selezione degli equipaggi, ma che mostreranno anche un altro dato meno lusinghiero, di cui parleremo più avanti.

La prima stella è Jari-Matti Latvala

 

Direttamente dalla scuola dei Flying Finn, il simpatico quanto fulmineo ragazzo di Toysa diventa a tutti gli effetti la prima perla della preziosa collana di M-Sport. Nel 2006 fa il suo esordio con il team prendendo parte all'ultima gara di quell'anno al volante della Ford Focus RS WRC 06, il Rally di Gran Bretagna, firmando un clamoroso quarto posto. Un risultato che abbaglia il team tanto da consentirgli negli anni successivi di fare sempre più gare e di correre l'intera stagione nel 2007 e di raccogliere il primo podio della carriera al Rally d'Irlanda, penultima prova di quella stagione.

A quel punto Jari-Matti passa al team BP Ford Abu Dhabi World Rally - il team ufficiale Ford - al volante di una Ford Focus RS WRC per prendere il posto del grande Marcus Gronholm e affiancare il connazionale Mikko Hirvonen. A partire dalla prima vittoria in carriera, ottenuta al Rally di Svezia proprio quell'anno, Latvala è divenuto uno dei piloti più vincenti degli ultimi anni, pur non vincendo alcun titolo iridato.

Questo lo ha sfiorato più volte, chiudendo al secondo posto nel Mondiale in 3 occasioni (2010, 2014 e 2015) e vincendo ben 18 rally mondiali difendendo i colori di Ford, Volkswagen e, infine, Toyota, di cui ora è diventato tem principal. Si è dovuto scontrare con 2 dei piloti più forti della storia, i 2 Sébastien - Loeb e Ogier - che hanno letteralmente dominato la scena WRC per 15 anni consecutivi, lasciando agli avversari appena qualche briciola. Latvala rimane però l'ultimo erede della dinastia dei Flying Finn, con questa che potrebbe essere rinverdita da Kalle Rovanpera.

Thierry Neuville, una storia durata poco

 

Uscito dalla prima stagione nel WRC svolta con il Citroen WCR Junior Team, il forte belga è passato al team Qatar WRC supportato proprio dal team M-Sport. La stagione 2013 del talento di Sankt Vith è stata a dir poco eccellente, considerando che si trattò della seconda completa nel Mondiale Rally e la prima al volante della Ford Fiesta RS WRC.

La stagione di Neuville si può riassumere in numeri, per altro molto facili da decifrare: 7 podi, di cui 4 secondi posti e 3 terzi. Un solo ritiro, quello nella gara d'apertura al Rallye Monte-Carlo, e un 18esimo posto dopo essere rientrato in gara. Oltre ai podi, ecco arrivare 2 quarti posti e 2 quinti, per un totale di 176 punti e la seconda posizione nel Mondiale proprio davanti a Jari-Matti Latvala, quell'anno all'esordio da pilota Volkswagen.

Neuville venne però surclassato - al pari di tutti gli altri - da un Sébastien Ogier incontenibile, che vinse il titolo con 290 punti, il primo di una lunga serie e interrotta momentaneamente solo nel 2019 per poi riprendere l'anno successivo. Thierry, intanto, non è ancora riuscito a vincere il titolo iridato tanto agognato, ma ha chiuso al secondo posto nel Mondiale per ben 5 volte, di cui 4 consecutive dal 2016 al 2019. 13 i succesi conquistati nel WRC, tutti sotto l'insegna della Hyundai, team per cui corre dal 2013.

Ott Tanak, il grande rimpianto

 

Con il senno di poi, parlare è sempre più facile. La storia non s'è mai fatta con i se e con i ma. Viene però da chiedersi cosa avrebbe potuto fare il team M-Sport nella stagione 2017, la prima in cui ha schierato la Fiesta WRC Plus, senza ingaggiare Sébastien Ogier. Nelle 2 stagioni con il francese, il team ha vinto 3 titoli iridati, ma quei due anni hanno di fatto compromesso il presente del team, costretto a navigare a vista a causa dei conti. Si tratta di un'eredità pesante, sebbene abbia conferito al team titoli iridati da sempre agognati dal fondatore di M-Sport, Malcolm Wilson.

Nella prima stagione di Ogier, culminata con la vittoria dei titoli Piloti e Costruttori, accanto al francese c'era Ott Tanak. Il pilota estone, arrivato per fare da scudiero al pluri-iridato arrivato in Cumbria dopo l'epopea Volkswagen, partì da secondo e finì l'anno con lo stesso numero di vittorie di Ogier - 2 a testa - incappando in alcuni ritiri dovuti alla precaria affidabilità della sua Fiesta.

Si tratta di un "what if", una sliding door: cosa sarebbe accaduto a M-Sport non ingaggiando Ogier e affidando le sue speranze a Ott Tanak, dimostratosi all'altezza del compagno di squadra tanto poi da fare la fortuna di Toyota nei 2 anni successivi (che portarono alla Casa giapponese 2 iridi WRC)? Non lo sapremo mai. E' certo però che l'estone, a livello di costi, avrebbe permesso un futuro più roseo al team e, forse, il titolo sarebbe riuscito a giocarselo contro un Neuville sì forte, ma più falloso di quanto non sia ora.

Rimarrà forse il grande rimpianto di M-Sport. Tanak, dal 2018, si è trasferito in Toyota aiutando il team a vincere il titolo Costruttori 2018 e vincendo quello Piloti per sé l'anno successivo. Ora Ott fa parte dello squadrone Hyundai Motorsport, 2 volte campione del mondo Costruttori, a cui ha dato un grande apporto per vincere il titolo 2020.

Elfyn Evans, l'ultimo a fare fortuna altrove

 

Fortuna altrove sembra ormai essere il leitmotiv dei piloti che lasciano M-Sport per approdare in un altro team. Elfyn Evans, forse il meno talentuoso della lista da noi stilata, è cresciuto di anno in anno con il team di Cockermouth, ma i frutti sono stati raccolti nel 2020, primo anno da pilota Toyota.

Evans ha svolto la sua prima stagione completa nel WRC proprio con M-Sport, nel 2014. Quell'anno e nel 2015 sono arrivati buoni risultati - compreso il primo podio al Rally d'Argentina - ma anche errori notevoli che hanno spinto il team a retrocedere Elfyn nel WRC2 2016. Nel 2017, invece, il team M-Sport ha promosso Tanak accanto a Ogier, portando Evans nel team DMACK al volante di una Ford Fiesta WRC Plus praticamente ufficiale.

Ed è stato proprio quell'anno a fare da trampolino di lancio al gallese, che al Rally del Galles-Gran Bretagna ha ottenuto la sua prima vittoria nel WRC. A quel punto Elfyn si è meritato la promozione accanto a Ogier dal 2018. Zero vittorie, ma ha avuto modo di imparare dal migliore di tutti. L'anno successivo, il 2019, è stato quello della presa di coscienza.

Partito Ogier verso altri lidi - Citroen - Evans è stato il pilota di punta di un team con meno risorse economiche e meno spinta da Ford, che nel biennio di Ogier aveva garantito più aiuti dal punto di vista degli sviluppi per la Fiesta. Eppure sono comunque arrivati 2 podi (Messico e Tour de Corse), 3 quinti posti, 2 quarti e un sesto. A fine anno si è materializzato il quinto posto nel Mondiale con 102 punti. Va inoltre sottolineato il fatto che Elfyn sia stato costretto a saltare 3 gare per un infortunio alla schiena patito al Rally Estonia, gara di promozione non valida però per il WRC.

Nel 2020, invece, Evans è arrivato a un passo, anzi a poche speciali dal vincere quello che sarebbe stato il primo titolo iridato della sua carriera. Ma non con M-Sport, bensì da pilota Toyota. Approdato alla corte di Tommi Makinen per fare da scudiero a Ogier, Evans è stato in testa al Mondiale sino alla PS11 dell'ACI Rally Monza Italia, ultimo appuntamento del WRC 2020. Un errore di valutazione gli ha fatto perdere la grande occasione della sua vita, ma lui si è dimostrato un pilota capace di poter lottare per l'iride.

M-Sport: sono gli altri a gustare i suoi frutti

Di questi 14 anni, abbiamo preso in considerazione solo i casi più eclatanti, ma avremmo potuto aggiungere alla lista anche Andreas Mikkelsen, buon pilota e certamente meritevole di correre nel WRC sebbene ora sia costretto a correre con una Skoda R5 Evo del team Toksport nel WRC2.

E' evidente però come la storia recente di M-Sport abbia un fil rouge che accomuna la carriera di piloti di altissimo livello. Tanti di questi sono di fatto cresciuti da M-Sport, ma i frutti di questa semina sono stati raccolti da altri team che, grazie a possibilità economiche maggiori, ma anche a progetti più solidi, sono riusciti a strapparli alla squadra britannica e a godere dei loro servigi sportivi che spesso si sono tramutati in titoli iridati, siano questo Piloti o Costruttori.

Ecco perché l'eredità lasciata da Ogier, al di là dei 3 titoli iridati, è oggi un fardello sempre più pesante. M-Sport, sebbene abbia persone di valore, non ha la forza economica e la solidità che garantiscono invece Hyundai Motorsport e Toyota Gazoo Racing. Senza il supporto di Ford, M-Sport continuerà a rimanere una splendida realtà, ma senza quella forza che possa permetterle di essere veramente protagonista, e non solo una cenerentola con la mezzanotte già passata da diverse ore.

Il futuro passa dalla crescita dei giovani e dai conti a posto

Adrien Fourmaux, Renaud Jamoul, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta R5

Adrien Fourmaux, Renaud Jamoul, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta R5

Photo by: M-Sport

M-Sport continuerà, gioco forza, a puntare su giovani rampanti per evitare di elargire stipendi da capogiro e vedere i conti sprofondare sempre più in un rosso che pare in caduta libera. Al termine della stagione 2020 Esapekka Lappi, uno dei due piloti titolari, ha ammesso che nel 2021 non sarà lui a difendere i colori del team britannico.

Teemu Suninen, compagno di squadra di Lappi, ha visto il proprio contratto scadere il 31 dicembre e, a oggi, è senza accordo con la squadra diretta da Malcolm Wilson. Il team sembra orientato ad affidarsi a un giovane francese, Adrien Fourmaux, che - a sprazzi - ha mostrato il suo talento nel corso della stagione 2020 nel WRC2 pur senza vincere il titolo di categoria.

Questa strada sarà l'unica percorribile sino a quando la struttura britannica imperverserà in queste difficili condizioni, rese ancora più gravi dalla pandemia da COVID-19 che non solo ha fatto danni a livello sanitario, ma anche economico causati dalle chiusure forzate e doverose attuate dalla maggior parte dei governi europei e mondiali nel corso degli ultimi 12 mesi.

Nel 2021, dunque, arriverà un altro salto nel buio per una squadra dal futuro incerto, che però, prima o poi, dovrà decidere cosa fare da grande: restare a reggere la candela e illuminare servilmente gli altri team che, di volta in volta, si daranno battaglia per le portate principali, o riorganizzarsi, magari cercare l'appoggio serio di una Casa che non sia necessariamente Ford (pur avendo a oggi un legame commerciale non trascurabile), e tornare a proporsi come seria candidata ai titoli iridati. E' tempo di scegliere.

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