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WRC: la magia e le insidie del Rally Italia Sardegna

Dal 3 al 6 giugno torna il Rally Italia Sardegna, quinto appuntamento del WRC 2021. Scopriamo assieme il nuovo percorso della gara che avrà base a Olbia dopo 7 anni e le insidie di uno sterrato tutt'altro che facile, ma anche chi sono i favoriti alla vigilia.

Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Foto di: McKlein / Motorsport Images

Sarà che è uno dei pochi rally di livello mondiale a presentare prove speciali a un grado di separazione - fisico - dal mare. Saranno le prove, non interminabili ma dure, polverose, piene di terra, sassi, insidie. Sarà il clima, quel caldo che tutti bramano dopo inverni gelidi e le insicurezze della primavera. Sarà il calore di una popolazione, quella sarda, unica nel suo genere. Sarà il contesto e il contrasto tra il mare, quello cristallino, il profumo di mirto e la terra, che tutto cela al passaggio delle WRC. Sarà forse, semplicemente, che è casa nostra. Il Rally Italia Sardegna è uno degli appuntamenti più attesi dell'intero calendario del Mondiale Rally.

E lo è non solo quest'anno. Le stagioni sportive scivolano via una dopo l'altra, le edizioni si accavallano. Eppure la magia di una gara sulla terra, su quella terra, rimane intatta ed è sempre un conto alla rovescia difficile da fare attendendo l'edizione successiva, ma esaltante quando ormai allo "zero" manca pochissimo. Come in questo caso. 3, 2, 1... Ci siamo.

Il Mondiale Rally torna in Gallura. Alghero, infatti, ospiterà solo la partenza cerimoniale, mentre Olbia sarà la base della gara con il Parco Assistenza sistemato nel proprio porto. Ad Olbia il parco assistenza sarà ubicato al Molo Brin a due passi dal centro del capoluogo gallurese, mentre la sala stampa verrà ospitata al museo archeologico.

Tiziano Siviero spiega il percorso 2021

 

Ancora una volta il percorso del Rally Italia Sardegna è stato studiato e disegnato da Tiziano Siviero, ex navigatore e, soprattutto, 2 volte campione del mondo rally assieme a Miki Biasion. Dunque, chi meglio del copilota veneto per commentare il percorso che si dirama in tre giornate?

Venerdì, prima giornata di gara dopo lo Shakedown previsto giovedì mattina, prevede 8 speciali e il ritorno delle prove di Filigosu e Terranova: "Sono due ritorni importanti, Filigosu si fa in una versione che non disputiamo da molti anni perché è al contrario. In pratica si parte dal ponte asfaltato e si arriva subito al famoso guado e all’inversione, che prima erano ovviamente a fine speciale. La prova poi diventa velocissima e attraversa in lunghezza tutto il cantiere prima di Filigosu e poi di Monte Lerno e finisce sopra Buddusò, nel cantiere di Sa Conchedda. È una prova decisamente veloce con un fondo molto buono a parte un piccolo pezzo tra i primi due cantieri forestali, francamente una prova da pelo. Continuando poi c’è il crono di Terranova che non si faceva da molti anni, articolato in una versione sino ad ora mai disputata".

Nella seconda tappa, invece, due prove invariate rispetto agli anni precedenti: Coiluna e Monte Lerno. "Sono due prove che sono rimaste identiche a quelle disputate lo scorso anno. Poi nel pomeriggio c’è la nuova speciale di Bortigiadas, una prova medio veloce che parte con un tratto abbastanza stretto vicino ad Aggius in cui bisogna stare attenti, e poi si continua in un parco eolico in una zona guidata e scassa macchine seguita da una serie di tornanti veloci in discesa nel finale, che ricalcano al speciale del 2005. E’ una speciale che potrebbe sorprendere perché bisogna essere bravi ad affrontarla con il ritmo giusto".

Molto interessante la giornata finale, perché è completamente inedita rispetto alle ultime edizioni. Torna la prova di Braniatogghiu dopo 14 anni, poi ci sarà una nuova Power Stage, che ricalcherà la caratteristica dell'Argentiera: si svolgerà a pochi metri dal mare.

"L’ultima tappa presenta dopo 14 anni la prova di Braniatogghiu, che in pratica è una versione lunga di La Prugnola. La gara termina con la nuova power stage che ha una storia tutta particolare, abbiamo infatti cercato di trovare una speciale che si corresse e finisse vicino al mare come succedeva all’Argentiera. E l’abbiamo trovata nella zona di Cala Pischina e Monti Russu, con una speciale che ha una partenza e un finale molto veloce e una parte centrale lenta e guidata. Tra l’altro quel finale veloce si percorreva al contrario circa 40 anni fa al Costa Smeralda, ricordo di esserci passato anche io con Miki nel 1983. Subito dopo il fine prova faremo un corto trasferimento che avrà il mare sullo sfondo, e che inizialmente volevamo inserire in prova speciale ma che essendo una zona sotto tutela SIC non abbiamo avuto l’autorizzazione per poterla utilizzarlo nel percorso di gara".

"Cercavamo qualcosa che sostituisse la prova dell’Argentiera e siamo convinti di averla trovata, perché questa speciale è molto difficile per via dei suoi cambi di ritmo un po’ come lo era l’Argentiera. L’inizio è veloce poi ha una parte stretta e guidata, un guado, un tratto asfaltato e un finale di nuovo veloce. Bisogna restare sempre attenti e molto concentrati anche perché nel tratto stretto se sbagli finisci sui muretti a secco. Sarà una prova molto selettiva così come lo era l’Argentiera".

Hyundai, un dominio che deve sfruttare

 

Dal 2016 a questa parte, il Rally Italia Sardegna è stata terra di caccia e conquista per Hyundai Motorsport. Ben 4 successi in 5 edizioni, con la sola breve parentesi firmata da Ott Tanak e Martin Jarveoja nel 2017, quando ancora difendevano i colori del team M-Sport.

Dal 2016, come dicevamo, il rally sardo è stato vinto in 2 occasioni dall'equipaggio formato da Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, una volta al volante della Hyundai i20 New Generation WRC e una con la i20 Coupé WRC Plus.

Proprio con questa vettura hanno concesso un clamoroso bis Daniel Sordo e Carlos Del Barrio, vincitori nel 2019 e nell'edizione 2020, spostata a ottobre a causa della prima ondata di COVID-19. La particolarità è che sia Neuville che Sordo si presenteranno a questa edizione del Rally Italia Sardegna con 2 nuovi navigatori.

Martijn Wydaeghe scandirà le note al pilota belga, mentre Borja Rozada lo farà per il connazionale spagnolo. Hyundai Motorsport dovrà forzatamente cercare di proseguire questa striscia vincente per cercare di tornare in lotta sia per il Mondiale Piloti che per quello Costruttori.

I favoriti alla vigilia

 

Il Rally Italia Sardegna è il secondo appuntamento della stagione su terra. La posizione di partenza nelle 8 speciali previste al venerdì sarà fondamentale per chi avrà l'opportunità di partire indietro nelle speciali e sfruttare le linee di chi è entrato in prova prima.

Sébatien Ogier ed Elfyn Evans dovranno stringere i denti, perché entreranno in prova rispettivamente per primo e per secondo. Thierry Neuville, invece, avrà l'opportunità di avere un vantaggio importante nella giornata di venerdì e dovrà capitalizzarla se vorrà tornare in lotta per il titolo.

I grandi favoriti per questo fine settimana sono essenzialmente tre. Dani Sordo, vincitore delle ultime due edizioni, si presenta in Sardegna con un nuovo navigatore, ma anche con il secondo posto ottenuto in Portogallo. Sarà ancora lui l'uomo da battere. Dietro di lui, con ampie possibilità di vittoria, c'è il compagno di squadra Ott tanak. L'estone stava dominando in Portogallo prima di ritirarsi a causa di un errore.

La sua posizione di partenza e la sua conoscenza degli sterrati sardi lo rendono uno dei piloti papabili per la vittoria finale. Poi, per concludere, l'equipaggio che non ti aspetti. Stiamo parlando di Teemu Suninen e Miikko Markkula. I finnici torneranno al volante della Ford Fiesta WRC Plus dopo 2 eventi in WRC2. In Sardegna, Suninen, è sempre stato fortissimo, pur non riuscendo spesso a concretizzare. La variabile impazzita di questo fine settimana potrebbe essere proprio lui.

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