WRC | Il paradosso: chi vince raccoglie meno di chi è battuto
La nuova assegnazione dei punti nel WRC ha iniziato a far discutere. Evans, giunto secondo al Rally di Svezia, ne ha fatti 24 contro il 19 del vincitore Lappi. Rovanpera 11 da ritirato contro i 18 di Neuville. I dubbi sulla validità di questo sistema sono legittimi: durerà solo una stagione?
I dubbi erano sorti sin dalla presentazione avvenuta poche settimane fa, ma nel fine settimana appena trascorso, con il WRC che ha disputato il Rally di Svezia, sono arrivate maggiori certezze: il nuovo sistema di punteggio dedicato alla classe maggiore del Mondiale Rally è nell'occhio del ciclone.
Da tempo ormai la FIA e i promotori del WRC erano alla ricerca di un sistema per rendere più avvincenti le ormai noiose domeniche di gara, quando ormai, a risultato quasi acquisito, i piloti preferivano risparmiarsi salvando gomme e preservando le vetture per arrivare alla Power Stage e spingere al massimo per accaparrarsi punti extra.
La scelta era legittima: chi avrebbe voluto rischiare di commettere errori e finire fuori gara a pochi chilometri dal traguardo? Ecco dunque che è stato pensato il nuovo metodo di distribuzione punti: 2/3 distribuiti alla fine della tappa di sabato, la parte restante alla domenica, a patto che l'equipaggio riuscisse a completare la gara senza ritirarsi.
Il nuovo sistema ha fatto il suo esordio al Rallye Monte-Carlo, prologo del WRC 2024, in cui, però, il dominio tra le tre tappe firmato da Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe aveva momentaneamente nascosto le contraddizioni più evidenti. L'equipaggio belga era riuscito a chiudere in testa al sabato, alla domenica e a vincere la Power Stage. 30 punti, percorso netto, e solo l'avvicendamento nella classifica parziale di domenica tra Elfyn Evans e Sébastien Ogier aveva mostrato la prima, piccola crepa.
Lappi vince in Svezia, ma Evans fa più punti: che paradosso
Vincitore Esapekka Lappi, Janne Ferm, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1
Photo by: Vincent Thuillier / Hyundai Motorsport
Nel fine settimana appena trascorso, invece, abbiamo potuto notare tutte le infiltrazioni che potrebbero potenzialmente far marcire molto presto il sistema: Esapekka Lappi, tornato alla vittoria nel WRC a 6 anni e mezzo dalla prima e sino a ieri unica vittoria della carriera colta al Rally di Finlandia, ha totalizzato 19 punti. Elfyn Evans, secondo al traguardo, ne ha fatti 24. Appena uno in meno rispetto al bottino complessivo di chi sino allo scorso anno vinceva la gara senza prendere punti nella Power Stage (che ne garantisce dai 5 agli 1 ai primi 5 dell'ultima prova di ogni evento).
Ecco il grande paradosso: Lappi, vincitore del Rally di Svezia, ha fatto ben 5 punti in meno di Evans, giunto secondo. Lappi ha conquistato i 18 punti - massimo risultato possibile - al sabato. Poi, avendo un grande vantaggio sugli inseguitori, ha deciso di gestire il suo margine per evitare di commettere errori e mettere il pericolo il risultato. Questo lo ha portato a prendere un solo punto alla domenica. Stesso discorso per la Power Stage, in cui non ha preso alcun punto.
Elfyn Evans, invece, ne ha presi 13 per via del terzo posto alla fine della seconda tappa di sabato. Poi, però, essendo in piena lotta con Adrien Fourmaux per la seconda posizione ha spinto per tutta la domenica, risultando il migliore nella classifica parziale di giornata. Così, oltre i 13 punti, ne sono arrivati altri 7 dalla classifica domenicale e 4 dalla Power Stage.
Questo ha portato il computo dei punti tra lui e Lappi a 24 a 19 in suo favore. A Lappi, certo, rimane la soddisfazione della seconda vittoria in carriera, ma come si può essere credibili assegnando più punti a chi arriva secondo, dunque battuto dal più veloce del fine settimana, e non a chi vince alla fine di domenica?
Altre incongruenze al Rally di Svezia
Evans, sì, ma non solo. Thierry Neuville è stato un altro pilota che ha potuto usufruire del nuovo regolamento per fare 18 punti complessivi (10 al sabato, 5 alla domenica per via del terzo posto di giornata e 3 nella Power Stage). 1 solo punto in meno rispetto al vincitore e compagno di squadra Lappi che ha vinto la gara, pur avendo concluso quarto assoluto.
E lo stesso belga, se rapportato a quanto raccolto da Kalle Rovanpera, avrebbe lui stesso il diritto di recriminare. Il 2 volte campione del mondo in carica è stato costretto al ritiro nella giornata di venerdì, nel corso della PS4, sbattendo una curva più avanti rispetto a quanto fatto da Ott Tanak.
Il pilota del team Toyota Gazoo Racing è rientrato in gara al sabato prendendo zero punti, ma il secondo posto ottenuto nella classifica domenicale, oltre alla vittoria firmata nella Power Stage di domenica, lo hanno portato a totalizzare ben 11 punti (6 alla domenica e 5 per la Power Stage), 3 in più di Oliver Solberg che ha concluso quinto assoluto, 5 in più di Sami Pajari che ha finito sesto assoluto.
Quanto durerà il nuovo punteggio?
Ora la domanda sorge spontanea. Dopo aver assaggiato per la prima volta le incongruenze portate dal nuovo sistema è lecito chiedersi quanto potrà durare. Il WRC ha pensato di adottare questa soluzione per rendere più viva la giornata di domenica e ciò è legittimo.
Incentivare i piloti a spingere, ad avere motivi per non accontentarsi, può essere una buona idea. Il sistema adottato va però a svilire l'importanza di una vittoria. Evviva la gloria, ma è giusto che chi vince porti a casa il bottino più alto di punti, altrimenti si perde la vera anima della competizione.
Ecco dunque che è lecito, più che lecito chiedersi: quanto durerà questo nuovo sistema di punti? Cambiarlo in corso d'opera non è fattibile. Si andrebbe a snaturare un Mondiale partito con determinate regole, rischiando di far degenerare la lotta per i titoli più avanti nella stagione. Ma davvero si potrà continuare in questo modo? Chiederselo è lecito, pensare che possa essere la strada per il presente e il futuro, un po' meno.
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