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WRC: ecco perché il Rally Nuova Zelanda può essere cancellato

La quarantena di 2 settimane che sarà imposta dal governo a chi arriva nello stato rende impossibile l'approdo del personale del WRC.

Ott Tänak, Martin Järveoja, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Foto di: Helena El Mokni / Hyundai Motorsport

Promotori del WRC e FIA continuano a lavorare alacremente per cercare di riorganizzare il calendario 2020 del Mondiale Rally dopo lo stop obbligato dalla pandemia da COVID-19, ma anche la cancellazione o il rinvio di eventi.

Dopo la decisione - sofferta - presa sul Safari Rally, rinviato al prossimo anno, i promotori del WRC sono al lavoro, in attesa di avere notizie dal governo della Nuova Zelanda. Il Rally nel Continente Nuovissimo è previsto nel weekend che andrà dal 3 al 6 settembre, ma tra pochi giorni si conoscerà il suo destino.

"Per il Rally Nuova Zelanda abbiamo un tempo differente per prendere decisioni rispetto agli eventi in Europa. E' fuori dal Vecchio Continente e ci serve più tempo per spedire tutti i materiali, ma anche per prendere le decisioni necessarie", a dichiarato il managing director e promoter del WRC Oliver Ciesta in un'intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com.

Buona situazione sanitaria

La situazione sanitaria legata al COVID-19 in Nuova Zelanda è ottima. I contagi sono pochi, 1.154, i guariti - in proporzione - sono tanti: 1.131. Appena 22 i decessi. E' dunque comprensibile che il governo locale voglia cercare di salvaguardare la situazione attuale, evitando che arrivino tanti stranieri - per di più tutti dall'Europa, dove il virus ha proliferato nel corso di questi mesi - e mettendo così in potenziale pericolo la sua popolazione.

"La loro situazione a oggi è ottima, nel senso che hanno avuto pochi casi e il loro obiettivo è quello di mantenerli, senza veder crescere il numero di contagi che hanno attualmente. Dunque invitare 700-1000 europei non aiuterebbe affatto", ha proseguito Ciesla.

Questo significa che, a oggi, è molto difficile che il Rally Nuova Zelanda sia confermato nel fine settimana del 3-6 settembre. La soluzione più probabile sembra proprio la cancellazione. Questo permetterebbe a FIA e promotori di avere una gara in meno da cercare di ricollocare nel calendario 2020, potendo così contare su una lista di eventi quasi tutta europea.

Si attendono le decisioni del governo

Un altro problema è legato ai provvedimenti che il governo neozelandese deciderà di prendere nei confronti di persone che arriveranno da fuori lo stato, esclusa l'Australia. Si parla di una quarantena di 2 settimane che renderebbe impossibile al WRC disputare la gara in questo 2020.

"Il governo sembra possa decidere, e lo aspettiamo a inizio giugno, di aprire i viaggi dall'Australia alla Nuova Zelanda senza la quarantena. Per tutti gli altri bisogna fare 2 settimane di quarantena. Se rimane così la situazione, per noi sarà impossibile lavorare. Non possiamo andare lì a fare 2 settimane di quarantena. Dovremo aspettare inizio giugno le decisioni del governo locale", ha concluso Ciesla.

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