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WRC, colpo Hyundai: fa il “Dream Team” e indebolisce Toyota

Con l'ingaggio di Tanak, Hyundai Motorsport si presenterà al via del Mondiale 2020 dopo aver soffiato Tanak alla Toyota, costruendo un Dream Team. Toyota dovrà correre ai ripari, ma le soluzioni ci sono davvero?

Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC, Ott Tänak, Toyota Gazoo Racing, Dani Sordo, Hyundai Motorsport

McKlein / Motorsport Images

Spezzare gli equilibri, di fatto, è un attimo. Ma, come in tutti gli iceberg, l'atto che sposta pesi e contrappesi non è altro che la cima, l'unica cosa che sale in superficie ed è ben visibile a tutti. Sotto, c'è molto altro, molto di più. Immaginate ora una bilancia con due pesi di egual misura, poi una persona che decide di cambiare le carte in tavola, facendo operazioni per spostare uno dei due pesi. Inevitabilmente l'equilibrio si spezza e va a modificare le forze in campo in favore di una e, nemmeno a dirlo, penalizzando l'altra.

Un perfetto esempio di quanto accaduto nelle ultime ore, con Hyundai Motorsport capace di ingaggiare il fresco, freschissimo campione del mondo WRC Ott Tanak per portarlo ad Alzenau per le prossime due stagioni sfruttando i tentennamenti del 32enne una volta lette le proposte Toyota che da tempo ormai aveva sulla propria scrivania. Una mossa che ha provocato e provocherà reazioni a catena nel mercato piloti per il prossimo anno e, probabilmente, anche in quello 2021.

Di fatto, il team coreano si trova ora con il pilota che l'ha battuta quest'anno che approderà a gennaio – anche se potrebbe esordire nei test pre Monte-Carlo 2020 al volante della i20 nel mese di dicembre – e che porterà in dote il numero 1 sulla vettura, ma anche con Thierry Neuville, Sébastien Loeb e Daniel Sordo. Insomma: il campione in carica, il probabile vice-iridato, il leggendario 9 volte campione WRC e il miglior “secondo” degli ultimi anni.

Ott Tänak, Martin Järveoja, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC con Andrea Adamo, Team principal Hyundai Motorsport

Ott Tänak, Martin Järveoja, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC con Andrea Adamo, Team principal Hyundai Motorsport

Photo by: McKlein / Motorsport Images

Per alcuni parlare di Dream Team potrebbe sembrare una forzatura. In effetti, dopo il vero Dream Team – la squadra USA di pallacanestro delle Olimpiadi del 1992 guidata da Michael Jordan in campo e Chuck Daly in panchina – il termine è stato usato spesso, forse troppo e anche a sproposito, vedasi il recente tentativo di Honda HRC di affiancare in MotoGP Jorge Lorenzo all'imprendibile Marc Marquez. Ma una squadra del calibro di quella che Hyundai potrà esibire il prossimo anno, almeno nel WRC, non si vedeva da tanto tempo.

Di recente abbiamo potuto ammirare la corazzata Volkswagen nei 4 anni in cui fece incetta di iridi WRC (8 in 4 anni) dal 2013 al 2016 tra i Mondiali Piloti (tutti di Ogier) e Costruttori. Il team Hyundai, però, almeno sulla carta, potrà contare su 4 piloti tutti in grado di poter vincere gare (Mikkelsen, in Volkswagen, ci riuscì solo nell'ultima stagione sfruttando due errori di Ogier) e 2 di questi, Tanak e Neuville, entrambi dotati del talento e soprattutto del programma per concorrere per il titolo Mondiale Piloti.

Una mossa tatticamente perfetta, quella del team di Alzenau. Ingaggiando Tanak non solo hanno reso la line up 2020 più forte di quella attuale (che pure potrebbe vincere l'iride Costruttori in Australia), ma ha anche indebolito notevolmente Toyota Gazoo Racing, ovvero la squadra che schiera a oggi la vettura più prestazionale del lotto. Come dicevamo, uno spostamento di pesi che sposta di netto l'ago della bilancia a favore del team di Alzenau.

Tanak, addio. Ora Toyota è spuntata

Se alla fine del 2018 è stata M-Sport Ford a rimanere con il classico cerino in mano, quest'anno Toyota rischia di succedere alla squadra di Malcolm Wilson e ora diretta da Richard Millener. Vinto il titolo Piloti 2019 dopo il Costruttori 2018, con l'addio di Tanak il team perde la sua punta di diamante, quella che avrebbe dovuto essere pietra angolare e fondamenta del team per le prossime stagioni.

Toyota si è fatta soffiare il campione a pochi giorni dalla conquista del titolo. Ma è lecito parlare di grave errore di tempistiche nel tentativo di rinnovare il contratto di Tanak? Crediamo di no. Makinen sin dalla scorsa primavera aveva affermato di voler dare alla stella estone tutta la priorità del caso una volta capita l'importanza strategica e di performance garantitagli da Ott. Addirittura arrivando a mettere in secondo, se non in terzo piano i rinnovi – ancora da fare – di Jari-Matti Latvala e Kris Meeke. E dire che Latvala per Toyota è stato a dir poco prezioso. E' stato lui infatti il primo a credere nel progetto di Makinen e a portare al successo una Yaris veloce ma ancora acerba, ben lontana dai fasti delle ultime due stagioni.

Jari-Matti Latvala, Toyota Gazoo Racing

Jari-Matti Latvala, Toyota Gazoo Racing

Photo by: McKlein / Motorsport Images

Il tempo, questa volta, non è stato d'aiuto alla squadra che sino a oggi aveva brillato proprio per scelte e tempistiche a dir poco perfette. Va dato atto a Hyundai di aver scelto un vertice, Andrea Adamo, sicuramente molto più focoso e a volte pittoresco nei modi rispetto al quieto Nandan, ma la sostanza è che i fatti stanno dando ragione alla Casa coreana, perché Adamo è una persona che, spesso, quando fissa i propri obiettivi poi li centra.

Il risultato è che ora Toyota ha sì la miglior vettura del lotto, ma è priva di un pilota che la sappia portare al limite. Latvala e Meeke hanno sporadici exploit, ma errori troppo frequenti per poter ambire allo status di prima guida, quello che Tanak si era meritato nelle ultime 3 stagioni tra M-Sport e, appunto, Toyota. A sfruttarla appieno era proprio Ott, capace di portare a casa 10 gare in 2 stagioni al volante della Yaris. Un binomio perfetto, durato però troppo poco, almeno dal punto di vista giapponese.

Tanak ha sempre detto da qualche anno a questa parte di essere sempre alla ricerca del miglior progetto che gli possa garantire di vincere il Mondiale. Questo cambiamento arriva in tempistiche che lasciano interdetti, proprio perché con Toyota Tanak ha appena vinto il primo iride della carriera. Certo, Hyundai da qualche anno a questa parte è sempre in lotta per i Mondiali, ma la Casa giapponese ha messo a disposizione di Tanak la miglior macchina del WRC. E' lecito pensare che anche il lato economico abbia fatto la sua parte.

Toyota, scenari 2020

Per Toyota, passata la sbornia per il titolo di Tanak e l'addio arrivato ufficialmente poche ore dopo, è tempo di tuffarsi letteralmente sul mercato. Bisogna sostituire il campione del mondo e, a oggi, sembra una missione impossibile in ottica 2020.

L'addio di Tanak alla Toyota riapre lo scenario dei rinnovi di Jari-Matti Latvala e Kris Meeke, i quali potrebbero essere fondamentali in una stagione, la prossima, in cui Toyota avrà bisogno di esperienza per non perdere ulteriore terreno dalla Hyundai, che si presenterà ai cancelli di partenza della prossima stagione da naturale favorita.

Il problema per la Casa giapponese è che sul mercato non ci sono top driver, i piloti di punta del WRC. Sébastien Ogier ha un contratto anche per il 2020 con Citroen Racing, per quello che dovrebbe essere la sua ultima stagione della carriera nel WRC. Thierry Neuville, come il 6 volte iridato, ha un contratto valido per il 2020 con Hyundai (rinnovò con Hyundai al termine del 2017 con un accordo addirittura triennale).

Di altri piloti al pari di Tanak non ce ne sono. Toyota potrebbe far leva sulla recente partnership FCA con PSA sperando che i vertici del gruppo francese decidano di chiudere il programma WRC per accaparrarsi Ogier per una stagione. Viceversa potrebbe buttarsi su Neuville, consapevoli che al giorno d'oggi i contratti si possono strappare, pur pagando cifre spesso salate. La realtà attuale è che il piatto, la portata principale, è appena un brodino. Per di più servito in estate, difficile da mandare giù.

Kalle Rovanperä, Skoda Motorsport Skoda Fabia R5

Kalle Rovanperä, Skoda Motorsport Skoda Fabia R5

Photo by: McKlein / Motorsport Images

Di buoni piloti liberi il mercato è pieno. Citiamo Craig Breen, Andreas Mikkelsen, Hayden Paddon, Mads Ostberg. Ancora da capire chi cercherà di ingaggiare M-Sport, considerando liberi per il 2020 anche Elfyn Evans e Teemu Suninen. Il problema per Toyota è che nessuno di questi è in grado di prendersi sulle spalle il team in termini di talento e di pressione come invece ha fatto Tanak in questi 24 mesi.

Una strada affascinante, ma di certo tutt'altro che semplice e in grado nel breve termine di far dimenticare Tanak porta il nome di Kalle Rovanpera. Il neo campione del mondo WRC2 è ormai prossimo al passaggio nel WRC e se così sarà lo farà proprio con Toyota. Makinen è rimasto estasiato dalle qualità del ragazzino finlandese nel test svolto 2 anni fa in Finlandia al volante della Yaris. Ma un conto è stupire in un test, un altro è rendere ad altissimi livelli per 4 giorni di gara in un team ufficiale che punta ai titoli tutti gli anni.

Il WRC 2019 deve ancora finire, eppure il 2020 è alle porte con il Rallye Monte-Carlo, previsto al termine del mese di gennaio. Eppure con la mossa fatta da Hyundai si è modificato tutto quanto, con i pesi messi tutti dalla parte del piatto targato dalla Casa coreana. Almeno così dice l'ago della bilancia.

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