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Intervista

WRC, Bertelli esclusivo: "Amo la vela, ma il rally è un'altra cosa"

Lorenzo Bertelli, ormai da anni unico pilota italiano a correre nella classe regina del WRC, ha rilasciato a Motorsport.com un'intervista esclusiva in cui ha raccontato il suo ritorno alle gare dopo un anno e mezzo d'assenza, ma anche tanto altro...

Lorenzo Bertelli, Simone Scattolin, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC

M - Sport

L'Italia, nel corso degli ultimi 25 anni, ha avuto pochi esponenti in grado di poter correre nella massima categoria del WRC. L'ultimo di questi è Lorenzo Bertelli. Aretino, classe 1988, Lorenzo è tornato a correre nel Mondiale dopo un'assenza durata un anno e mezzo. Lo ha fatto al Rally Arctic Finland, secondo appuntamento del WRC 2021, mentre Luna Rossa - barca italiana voluta fortemente dalla famiglia Bertelli-Prada - ha conteso a New Zealand l'America's Cup 2021.

Abbiamo così cercato di conoscere meglio Lorenzo, non solo dal punto di vista del pilota, ma anche personale. Ecco l'intervista esclusiva che il pilota italiano ha rilasciato a Motorsport.com.

Lorenzo, ti abbiamo visto tornare a correre nel WRC dopo un anno e mezzo dall'ultimo evento che hai disputato. Raccontaci com'è andata.
"Sono molto soddisfatto di come è andata perché a un anno e mezzo di distanza pensavo di aver perso molto di più il passo, invece sono riuscito a raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissato di stare sotto i 2 secondi al km di distacco".

"E tutto sommato se non ci fosse stato quell'innevamento e avessi avuto tutta la seconda giornata a disposizione, l'ultimo giorno avrei potuto fare anche meglio, quindi sono contento che dopo un anno e mezzo di lavoro in ufficio riuscivo a essere a mezzo secondo al km dai miei compagni di squadra a pari macchina, e a circa un secondo e mezzo al km dai primi".

Hai corso con una Fiesta WRC Plus. Era dotata degli ultimi aggiornamenti omologati? Se sì, com'è cambiata rispetto all'ultima volta che l'hai guidata in gara?
"Si la macchina era esattamente aggiornata alle ultime specifiche delle ufficiali, con miglioramenti soprattutto sugli ammortizzatori. Anche il motore è leggermente migliorato, e tutto sommato la macchina ha fatto uno step in avanti, ma più piccolo rispetto allo step di evoluzione precedente".

Hai avuto modo di correre con le Pirelli 2021. Che impressione ti hanno fatto? Quali sono le differenze con le Michelin da ghiaccio e neve?
"Avevo già usato le Pirelli sulla neve in Svezia e me le ricordavo molto bene. E' una gomma più leggera, quindi i giri motore salgono più velocemente ma flette un po' di più delle Michelin quindi bisogna stare attenti con le forature. Forse un filo meno di stabilità ma nel complesso è una gomma più veloce. I chiodi non spariscono mai e rimangono attaccati, anche se dopo tanti km si iniziano a muovere parecchio. Con l'usura c'è una sensazione di perdita di grip diversa dalle Michelin, dovuta al movimento del chiodo più che alla sua perdita".

La tua famiglia investe sulle barche da competizione ad altissimo livello e immaginiamo lo faccia con grande passione. Cosa ti ha dato la spinta per iniziare a correre nei rally? Eri appassionato sin da bambino o è stata un'infatuazione cresciuta nel tempo?
"Lo spirito competitivo è sicuramente di famiglia. Mio padre è appassionato di motori e anche io lo sono fin da bambino. Per me è iniziato tutto per gioco ed è cresciuto nel tempo".

Da dove è nata l'idea di fare un proprio team e come lo hai formato?
"L'idea di fare un proprio team, è stata una questione di necessità/virtù nel senso che all'inizio, prima di approdare con M-Sport, il livello dei team in Italia forse non era all'altezza del mondiale ed era difficile trovare le garanzie che volevamo".

Quali sono i tuoi progetti sul presente e futuro dal punto di vista sportivo?
"Dal punto di vista sportivo in senso professionale per me ci sono solamente i rally, poi a livello amatoriale ho mille altri sport e interessi, ma se potrò mi concederò se posso una o due gare all'anno".

Cosa pensi del coinvolgimento della tua famiglia nell'America's Cup, che dura ormai da decenni? Sei appassionato anche tu di vela o preferisci le 4 ruote?
"La vela è una cosa che ho nel cuore, anche se non ti offre quella sensazione di adrenalina che viene dai rally. In realtà più che le 4 ruote in generale, io sono stato forse più appassionato di moto, anche se i rally superano anche la moto in se stessa, essendo un po' i rally un eccezione rispetto alle 4 ruote".

"Comunque l'adrenalina è sempre stata una componente importante nella mia vita. La vela è bellissima però è indubbio che, anche se con queste nuove barche si fanno 40, 50 nodi (e ci sono stato, è super-emozionante!), andare a 200 all'ora nella foresta è un'altra cosa dal punto di vista adrenalinico".

In questi 5 anni, in cui le WRC Plus sono state il vertice del Mondiale Rally, quali sono state le difficoltà nell'organizzare gare con quelle vetture e un team privato che potesse avere tutto il necessario per correre a quel livello?
"La difficoltà più grande sta nel fatto che con queste nuove vetture non puoi fare dei compromessi a livello di spesa. Non ci si può permettere di preservare qualche costo senza perdere in competitività, e soprattutto per un team privato tenere la macchina aggiornata alle ultime evoluzioni ha un costo importante".

Cosa pensi dell'introduzione dell'ibrido nel WRC? E' qualcosa che vorresti provare in futuro?
"Sicuramente proverò la macchina nuova in futuro, mi incuriosisce anche se la macchina sarà probabilmente più lenta delle attuali, più pesante, con meno aerodinamica e sarà meno agile, quindi non sarei sorpreso se nelle prove spettacolo strette perderanno rispetto alle vetture del WRC2".

"Il cambio non avrà più la paletta, non ci sarà più il differenziale centrale. Avranno più cavalli per alcuni intervalli di tempo, ma saranno sicuramente più lente delle vetture attuali, e non so se mai riusciranno a raggiungere le prestazioni delle vetture di adesso inteso come tempo sulla prova".

"Nel motorsport in generale vedo l'ibrido un po' come una moda, tant'è che Toyoda (presidente di Toyota Gazoo Racing, ndr) stesso ha detto di non essere molto interessato all'ibrido, loro erano per rimanere con queste macchine. Ford invece ha spinto di più".

Come si riesce a conciliare lavoro e passione per i rally? Quali sono i tuoi piani futuri nel WRC?
"Semplicemente non si riesce a conciliare, tant'è che riesco a fare solamente due gare all'anno. Nel miei piani c'è l'intenzione di continuare a fare 1 o 2 gare ogni stagione".

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