Scopriamo i segreti del Reparto Corse Citroen e Peugeot di Satory
Motorsport.com ha avuto la possibilità di varcare i cancelli dell'area corse di Satory, cuore motorsport del gruppo PSA. Ecco il nostro viaggio nel luogo in cui nascono tutti i bolidi di Citroen, Peugeot e DS.
Foto di: Giacomo Rauli
Satory - Una zona industriale qualunque immersa nella campagna francese a una ventina di chilometri da Parigi. Campi incolti, un posto isolato. Solo qualche cartello che indica la presenza di un gruppo di imprese in una strada sì larga ma per nulla trafficata. Sembra quasi dispersa nel nulla. Il meteo che ci accoglie non aiuta. Fa freddo, vento e umidità penetrano nelle ossa senza chiedere il permesso, il cielo è plumbeo anche se non sembra aver voglia di riversare acqua e ulteriori intemperie sulla periferia della capitale francese. Arriviamo al casello d'entrata, forniamo il nostro nome e la sbarra si alza. Entriamo nel parcheggio e ci troviamo di fronte una fabbrica sobria, con pochi fronzoli ma allo stesso tempo è capace di sfoggiare un senso di modernità che si percepisce sin dal primo impatto.
Tecnologia e sobrietà si fondono alla perfezione
La facciata dello stabile che si presenta davanti a noi è un'immensa vetrata. Da fuori si può scorgere tutto quello che c'è dentro, almeno nei primi metri. I tre loghi sportivi del gruppo - Peugeot Sport, Citroen Racing e DS Performance - sono issati sulla parte destra, sulla parte superiore di queste lastre trasparenti. Entriamo. Dentro è tutto legno. Pavimento, muri, reception. Ma è una Gestione Sportiva e nella hall non potevano mancare due prodotti che hanno rappresentato e rappresentano al meglio il gruppo nel motorsport: la Peugeot 208 WRX di Sébastien Loeb e, soprattutto, la pluri iridata C-Elysée di José Maria Lopez. Il tutto supportato da trofei in serie e caschi dei piloti che hanno fatto grande in gruppo transalpino. Ad accompagnarci in questa visita c'è Didier Clement, direttore tecnico sportivo di Citroen Racing che avevamo già incontrato a uno degli 8 test di preparazione della C3 WRC Plus svolti nel 2016.
La struttura è divisa in maniera molto semplice. Una volta entrati, l'ala alla nostra sinistra è completamente dedicata agli uffici progettazione e dei vertici delle sezioni motorsport di PSA tra cui l'ufficio di Pierre Budar, nuovo responsabile di Citroen Racing subentrato a Yves Matton a pochi giorni dall'inizio del WRC 2018, che si trova in fondo al corridoio del piano rialzato e contrassegnato da una targhetta in metallo che riporta il suo nome e il numero dell'ufficio “B219”. Al piano terra c'è un enorme open space in cui tutti gli ingegneri di PSA lavorano in simbiosi sui vari progetti. Poco importa la categoria o la vettura, perché la maggior parte di loro progetta parti per Citroen, Peugeot e DS. Solo alcuni di questi sono specializzati in un determinato settore. Questo reparto progetta circa 6.000 parti che andranno poi a comporre le vetture da corsa del gruppo.
La struttura è stata pensata per racchiudere in un solo luogo tutto il motorsport di PSA. Citroen Racing è a Satory dal 2004, mentre Peugeot Sport è stata spostata nel paese nei pressi di Versailles di recente. Prima, infatti, era situata a circa 15 chilometri dal paese nella periferia di Parigi. Ora tutti i marchi sono sotto lo stesso tetto per sfruttare tecnologie più all'avanguardia e il know-how accumulato nel tempo per tutte le vetture prodotte. Al primo piano, come detto, tutti gli uffici dei responsabili, direttori sportivi, direttori tecnici e responsabili. Sono tutti arredati con componenti di vetture che hanno fatto la storia del gruppo nel motorsport, mentre quello di Budar è arredato con un tavolino rotondo in legno e la sua scrivania. Nient'altro.
Entriamo nel cuore del Reparto Corse... Ecco le Peugeot Sport
Ma la parte più interessante della factory è l'ala di destra. In quella si snoda il vero Reparto Corse di PSA, con le officine, i banchi prova, quelli dedicati all'assemblaggio, il magazzino ricambi e molto altro. Entriamo da una porta di legno, che mai avrebbe fatto pensare alla porta d'ingresso a uno dei luoghi di culto del motorsport. Invece eccoci davanti alla prima parte dello stabilimento corse, quello dedicato a Peugeot Sport. Davanti a noi ecco le Peugeot 3008DKR Maxi di Sébastien Loeb e Stéphane Peterhansel, parcheggiate una accanto all'altra, mentre quella di Cyril Despres era poco distante semi-coperta da un telo di colore rosso. Quella di Sainz, vincitore dell'edizione 2018 del rally raid, è in una sorta di tour e dunque assente giustificata dalla fabbrica. Accanto alle tre vetture ecco un telaio in fase di preparazione. Si tratta di una 208 WRX. Facile intuirlo, perché nel pannello di lavoro a pochi centimetri dallo scheletro della macchina c'è una gigantografia in bianco e nero di Sébastien Loeb.
Il reparto motori
Di fronte allo spazio dedicato a Peugeot Sport c'è il reparto motori, uno spazio dedicato all'assemblaggio, alla preparazione, ai test dei cuori di tutte le vetture da corsa di PSA. Il reparto è formato da circa 25 persone e, al momento della nostra visita, su un banco c'è uno dei 3 motori di una delle due vetture WRC schierate da Citroen in questa stagione, nonché uno dei 9 prodotti dall'inizio dell'anno passato. Questi motori devono essere in grado di affrontare 5 o 6 gare delle 13 previste e fare 7.000 chilometri.
Le C3 WRC in preparazione nella sezione di Citroen Racing
Uscendo dal reparto motori, ci spostiamo alle spalle dedicata a Peugeot, ossia quella preparata per Citroen Racing e le attività WRC. Ad attenderci le due C3 WRC Plus di Sébastien Loeb e Kris Meeke. Le abbiamo trovate quasi montate del tutto, perché ormai pronte per essere impacchettate e spedite in Corsica. Tra pochi giorni ci sarà infatti il Tour de Corse, quarto appuntamento del Mondiale Rally 2018. Per ogni piazzola non c'è solo la vettura titolare, ma anche il telaio di scorta (3 per pilota a stagione) coperto da un telo rosso.
Le vetture francesi non avranno modifiche per la Corsica: il team pensa di poter avere la vettura migliore su asfalto, forte anche dei risultati di Meeke del 2017 quando in Corsica dovette ritirarsi per un'avaria mentre si trovava in testa alla classifica della corsa. C'è invece una piazzola vuota – sono 3 in totale – originariamente dedicata a un terzo pilota ufficiale che, però, in questa stagione non correrà. Didier Clement ci ha svelato che Loeb prenderà parte alla gara corsa con il telaio che ha centrato il secondo posto in Svezia con Breen e che sarà utilizzato proprio dal nord-irlandese in Portogallo.
Accanto al reparto Citroen per il WRC c'è una sorta di garage doppio, largo e poco profondo, in cui i veri protagonisti sono cinque artisti del cosiddetto wrapping, ovvero la “vestizione” delle vetture da corsa con le livree ufficiali attraverso la sistemazione di pellicole adesive dei colori giusti sulle carrozzerie. Questi ragazzi utilizzano il phon per sistemare al meglio questi fogli adesivi e alcuni cutter per eliminare le parti in eccesso. Tutte le vetture da corsa di PSA sono ormai rivestite in questo modo ed è per questo che la sezione wrapping del Reparto Corse è diventato sempre più grande e affollato.
Al primo piano una zona dedicata alle trasmissioni
Lasciamo dunque il piano terra per spostarci al primo livello tramite una scala e arriviamo al reparto dedicato alle trasmissioni. Nella stanza sono in preparazione i cambi di riserva per Loeb e Meeke per la Corsica. Uno è già completo, mentre il secondo è in fase di assemblaggio. Poco più in là una delle stanze più importanti. E' piuttosto angusta, ma non sono le dimensioni a parlare per lei. Al suo interno avvengono i test al banco delle trasmissioni. La strumentazione è minimalista, ma è tutto ciò che serve. Sedile, pedaliera, cambio completo e un computer che emette dati senza soluzione di continuità gestibili e fruibili tramite un solo monitor.
Il reparto ricambi e il padiglione Corse Clienti
Tornando al piano terra percorriamo un lungo corridoio che porta a una zona completamente dedicata ai ricambi WRC. Accanto a noi una serie infinita di paraurti anteriori e posteriori delle C3 ufficiali già pronti all'uso, ma anche le componenti del motore usate da Meeke e Loeb in Messico sistemate in due carrelli diversi ma adiacenti e ancora impolverate di terriccio. Usciamo da una porta secondaria per poi entrare in un secondo padiglione, questo molto più piccolo del precedente. E' quello dedicato alle attività sportive dei team clienti. 5 postazioni macchina tutte complete, più un braccio dedicato alla trasformazione di vetture di serie a veri e propri mostri da competizione. Tornando allo spazio clienti, abbiamo potuto vedere pronte le Peugeot 308 WTCR che esordiranno a breve in quello che sarà il nuovo format del Mondiale Turismo e, dulcis in fundo, le due Citroen C3 R5 che faranno il loro esordio al Tour de Corse. Proprio queste sono state oggetto dell'omologazione FIA arrivata il 23 marzo scorso, dunque poche ore dopo la nostra visita.
Le C3 R5 erano già pronte per essere portate in Corsica. Stéphane Lefebvre e Yoann Bonato, coloro che le porteranno al debutto, erano già in loco per fare i test di preparazione con una R5 dedicata esclusivamente alle prove, mentre quelle da gara erano in attesa di essere smontate e rimontate per ricevere l'omologazione della Federazione Internazionale per poi poter correre in quella che per Citroen è a tutti gli effetti la gara di casa (il marchio francese è tra i promotori della gara isolana). Ricordiamo che la C3 R5 arriva ai nastri di partenza del quarto appuntamento del Mondiale forte dei 300 cavalli del suo motore (circa 80 in meno rispetto alla sorella maggiore che corre nel WRC), un cambio differente e 40 chilogrammi più leggera, come prevede il regolamento WRC2 in essere.
La visita al Reparto Corse PSA si conclude senza aver potuto dare un'occhiata alla galleria del vento. Operazione impossibile, perché tutte le vetture motorsport del gruppo svolgono i test aerodinamici in Gran Bretagna. Usciti dalla sede Clement ci indica qualcosa dietro la fabbrica, distante circa un centinaio di metri. Si tratta di due circuiti per i test delle vetture appena assemblate. Uno con un fondo sterrato e un altro in asfalto. Un agglomerato di impianti che non può non farci tornare in mente quello che ha fatto la Ferrari a Maranello. In pianura, lontano dai centri economici del Paese, in una zona pianeggiante e umida, ma resa estremamente elettrica e viva dal rombo dei motori che infiamma i cuori di tutti gli appassionati motorsport del globo.
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