Scandola incanta in Sardegna: perché Skoda non lo porta nel Mondiale?
Umberto Scandola e Guido D'Amore, prima dello sfortunato ritiro per un problema tecnico, hanno dato una dura lezione ai piloti ufficiali Skoda Motorsport al Rally Italia Sardegna.
Foto di: Massimo Bettiol
Un primo terzo di gara strepitoso, di quelli che puoi solo sognare, e invece era tutto vero. Poi un piccolo strappo, quasi invisibile, a un manicotto del radiatore e addio a tutto quello costruito con molto sacrificio nei giorni precedenti. Questo è il riassunto della gara di Umberto Scandola, Guido D'Amore e di Skoda Italia Motorsport al Rally Italia Sardegna, unico appuntamento del World Rally Championship a cui il team italiano ha preso parte in questa stagione.
I volti tirati di Umberto e della sua squadra al termine della speciale di Monte Lerno - la più lunga del tracciato sardo con i suoi 44 chilometri - erano tutto un programma. Ma la consapevolezza di quanto mostrato nella prima delle tre tappe della gara italiana non può non portare a doverose riflessioni.
Scandola settimo assoluto prima del ritiro amaro
Per il secondo anno consecutivo un protagonista del Campionato Italiano Rally fa il bello e il cattivo tempo nel Mondiale WRC2 nell'unica apparizione stagionale. Nel 2015 sono stati Paolo Andreucci, Anna Andreussi e Peugeot Sport Italia a cogliere un clamoroso ottavo posto nella classifica generale del Rally Italia Sardegna e secondo nel WRC2, a pochi secondi dal vincitore. Pochi giorni fa, invece, Scandola ha mostrato di poter replicare quanto fatto dal connazionale.
Il veronese della Skoda ha chiuso la prima tappa al settimo posto assoluto, di gran lunga la prima vettura WRC2 in classifica e con 5 WRC largamente alle proprie spalle. Il problema al manicotto del radiatore avvertito nella prima parte del secondo giorno ha mandato tutto in fumo, con il motore della Fabia R5 a ribollire per mancanza di liquidi refrigeranti. E' vero, il traguardo non è stato tagliato, ma i fratelli Scandola sanno bene di esser stati protagonisti di una piccola impresa.
"Umby" ha fatto arrossire gli ufficiali Skoda
Prima del ritiro l'equipaggio di Skoda Italia Motorsport era saldamente al primo posto nella classifica WRC2, con 4 speciali su 9 vinte, 10"1 di vantaggio sulla Skoda Fabia R5 ufficiale di Esapekka Lappi (in procinto di diventare pilota ufficiale della Toyota nel WRC dal 2017) e 19"2 dalla Fabia R5 del team Oreca di Teemu Suninen, poi vincitrice dell'evento sardo. Addirittura Jan Kopecky aveva oltre un minuto di distacco nonostante fosse al volante di un Skoda ufficiale come Lappi.
Il risultato di Scandola dovrebbe aver acceso un campanello d'allarme in casa Skoda Motorsport. Lappi e Kopecky sono spesso impegnati nel WRC2, dunque conoscono bene gli scenari. Il primo di questi è addirittura in lizza per vincerlo, eppure il nostro connazionale non ha avuto troppi problemi nel metterli entrambi alle proprie spalle nonostante fosse alla sua prima (e ultima) apparizione stagionale nel Mondiale. E per di più con un vantaggio consistente.
Per la prossima stagione la casa ceca dovrà fare delle riflessioni prima di confermare i due piloti titolari per la stagione 2017 e noi lanciamo una provocazione: perché non dare una possibilità a Scandola e dare la caccia al titolo WRC2?
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