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Paddon ha ragione: "Non si speculi sulla tragedia del Monte Carlo"

La morte del fotografo travolto dalla Hyundai i20 Coupé di Paddon nella prima speciale del Monte Carlo non deve diventare un capo d'accusa contro le WRC Plus. Fernandez era in una posizione vietata e Hayden chiede il rispetto delle norme di sicurezza.

Hayden Paddon, Hyundai Motorsport

Hayden Paddon, Hyundai Motorsport

Hyundai Motorsport

Hayden Paddon, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, John Kennard, Hyundai i20 WRC, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, Hyundai Motorsport
Hayden Paddon, John Kennard, Hyundai i20 WRC, Hyundai Motorsport

Jesus Ordonez Fernandez, spagnolo di 50 anni non era solo uno spettatore incauto che ha perso la vita per assistere alla prima prova speciale del Rally di Monte Carlo. Era anche un appassionato di fotografia piuttosto conosciuto nell’ambiente. Perché si è appostato all’esterno di una curva in una zona che era vietata al pubblico proprio un uomo che conosceva i rischi di questa scelta?

L’avvio delle nuove WRC Plus non poteva essere peggiore: un morto già alla prova di apertura della nuova era regolamentare voluta dalla FIA. Un brutto segnale per chi ha invocato il ritorno dei “mostri”. Ma sarebbe scorretto dare la colpa alle nuove WRC che hanno più potenza e maggiore carico aerodinamico: Hayden Paddon ha perso il controllo della sua Hyundai i20 Coupé mentre, su una placca di ghiaccio scura, cercava di mantenere il controllo della vettura, ma era a bassa velocità. Magari scopriremo che sono troppo performanti e il tema è già da tempo un argomento di discussione, per cui non bisogna nascondere la testa sotto alla sabbia, ma nemmeno attribuire colpe e responsabilità quando non ci sono.

Chi ha visto il filmato pensava che l'incidente di Paddon fosse al rallentatore: la vettura coreana si è intraversata e ha urtato il fianco della montagna capottandosi, colpendo Jesus Ordonez Fernandez che con la sua macchina fotografica stava scattando le immagini del suo passaggio in un punto dove non avrebbe dovuto essere mentre procedeva con il gas parzializzato per la mancanza di aderenza.

La Hyundai in segno di rispetto ha ritirato la vettura numero 4 anche se sarebbe potuta ripartire perché i danni del capottamento erano riparabili. E Hayden Paddon, dopo aver superato l’inevitabile momento di shock, ha voluto rilasciare una dichiarazione sul suo incidente all’avvio del Rally di Monte Carlo.

“In primo luogo i miei pensieri sono per la famiglia e gli amici dello spettatore coinvolto nell’incidente. In secondo luogo, John e io siamo rimasti colpiti da tutti i messaggi di sostegno che ci sono arrivati in questo momento. Ovviamente i miei pensieri sono per la famiglia, che è la mia unica preoccupazione in questo momento. Non essendo in grado di tornare a casa in Nuova Zelanda sarà un po’ più difficile affrontare questi momenti, ma l’importante è rimanere forti”.

Il pilota della Hyundai ci ha tenuto a sottolineare che “… non è il momento di speculare sui rally. Indipendentemente da come e perché l'incidente è accaduto, puntare il dito non cambierà nulla. La cosa più importante è che si impari da questa tragedia: mi impegnerò a lavorare con la FIA per fare in modo che questo non accada di nuovo”.

“Colgo l'occasione per chiedere agli spettatori che vanno ad assistere alle prove speciali di rispettare le istruzioni dei commissari. Noi tutti vogliamo godere di un buon spettacolo per tornarcene a casa dalla nostra famiglia. Per questo a ciascun appassionato chiedo che se dovesse vedere qualcuno appostato in una zona pericolosa, intervenga perché si sposti per il bene di tutti”.

“E, infine, chiedo rispetto da parte dei media per la famiglia e gli amici dello spettatore. Non voglio rilasciare ulteriori dichiarazioni o accettare interviste in questa fase. Abbiamo preso la decisione di non continuare il Rally di Monte Carlo in segno di rispetto, ma sarò di nuovo in gara in Svezia, dove ci sarà un omaggio per lo spettatore morto”.

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