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Intervista

Ogier si racconta a Motorsport.com: ecco cosa c'è dietro al campione

Alla vigilia del Rally di Germania, gara di casa della Volkswagen, vi raccontiamo un Sébastien Ogier inedito tramite un'intervista rilasciata a Motorsport.com.

Sébastien Ogier, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport

Foto di: Volkswagen Motorsport

Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier,  Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport and Ott Tanak, DMACK World Rally Team
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport
Julien Ingrassia, Sébastien Ogier, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier,Volkswagen Motorsport with Jost Capito, Volkswagen Motorsport Director
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport and Mads Ostberg, Ola Floene, M-Sport Fo
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport

Sébastien Ogier non vince un Rally mondiale dalla seconda gara dell'anno, il Rally di Svezia, svolto nel mese di febbraio. Questa, di per sé, è davvero una notizia, perché l'assoluto dominatore del Mondiale Rally non patisce una serie negativa di questo tipo - 6 gare senza vittorie - dal 2012, anno in cui corse nel Mondiale con una Skoda Fabia S2000 per tenersi in allenamento e, nel frattempo, preparare la Polo R WRC per il debutto nel Mondiale.

Ogier è a digiuno di vittorie, eppure è saldamente in vetta alla classifica mondiale dedicata ai piloti e ormai sempre più vicino a centrare il quarto titolo iridato (consecutivo) della sua già meravigliosa carriera.

In questo fine settimana il campione di Gap scenderà in strada con la sua Volkswagen Polo per disputare il nono appuntamento WRC 2016, il Rally di Germania, e finalmente potrà andare alla caccia della terza vittoria stagionale. Ogier partirà davanti a tutti nelle prime due tappe anche in questa occasione, ma l'asfalto non penalizza quanto lo sterrato. Ecco perché il "Cannibale 2.0" sarà il naturale favorito della gara di casa per la Volkswagen.

Se del campione del mondo in carica si conoscono quasi tutti i particolari legati alla sua carriera nel WRC, noi di Motorsport.com abbiamo cercato di scavare nella vita di Sébastien con un'intervista che racconta volti inediti del tre volte iridato.

Sébastien, della tua carriera nel WRC si sa quasi tutto. Meno invece per quanto riguarda i tuoi inizi nel Motorsport...
"Ho iniziato la mia carriera abbastanza tardi nel Motorsport perché la mia famiglia non aveva l'opportunità di farmi correre. Ho iniziato tardi e per conto mio. Ho fatto una selezione per giovani talenti e ho subito mostrato di saperci fare. Poi alcuni sponsor mi hanno aiutato proseguire la mia carriera. E' stata una bella storia, ma ricordo ancora che mio padre mi aveva costruito la prima macchina da competizione usando il motore del tagliaerba. Quello è stato il mio primo go-kart e giravo attorno a casa. Mi divertivo molto. Una gara di Kart Cross fu la mia prima esperienza di guida".

Ora sei tre volte iridato WRC, fai pochissimi errori, ma a volte ti abbiamo visto assieme a Julien riparare sul momento alcuni guasti, senza l'ausilio del Parco Assistenza. Da dove nascono queste doti di meccanico?
"Se c'è un problema sulla vettura provo a sistemarla. Non ho grandi problemi, anche perché prima di fare il pilota professionista di rally ero un meccanico, quindi mi so destreggiare se notiamo qualche problema tra una stage e l'altra. A volte è davvero una buona cosa assomigliare a un piccolo MacGyver, perché a volte riesci a sistemare piccoli problemi che sorgono nel corso della gara e portare la vettura al termine della tappa".

Spesso ti vediamo volare su quasi tutti i tracciati del Mondiale. Ma quali sono i tuoi rally preferiti? Dove ti esalti di più?
"E' una domanda difficile. Il vostro Rally Italia Sardegna non era inizialmente tra i miei favoriti ma devo dire di aver imparato ad apprezzarlo. Anno dopo anno è diventato sempre più bello grazie anche all'organizzazione. E' molto duro, le strade sono insidiose, possono accadere un sacco di cose. Non è al top della mia lista. Lì troviamo il Rally di Finlandia, il Rally di Svezia".

"Questi sono molto belli, si viaggia veloci in mezzo alla foresta e ci sono salti incredibili. Quando si guida in quelle strade c'è un sacco di adrenalina nell'abitacolo della nostra macchina. Il Rally di Finlandia è il mio preferito, anche perché siamo in pochi non scandinavi ad aver vinto quel rally: Markko Martin, Sébastien Loeb, Carlos Sainz, Kris Meeke e io. E' una sfida extra ed è bellissimo cercare di ottenere la vittoria in quelle gare".

Questo fine settimana affronterete il primo rally interamente su asfalto, ma la tua posizione di partenza ti ha penalizzato molto negli appuntamenti precedenti su sterrato...
“Ora è molto difficile per me cercare di vincere su sterrato. Il mio obiettivo è sempre il medesimo in ogni gara ma da qualche rally a questa parte sono costretto a seguire il regolamento e a partire per primo nelle prime due tappe di ogni appuntamento. Questo è davvero uno svantaggio enorme. Le chance di vittoria sono sempre davvero molto piccole, ma a ogni gara faccio sempre tutto quello che posso per centrare l'obiettivo finale, ovvero vincere il titolo mondiale al termine della stagione. Poi in gara cerco di combattere con gli avversari con cui so di poter lottare, ovvero quelli che partono appena dietro di me".

"Loro hanno solo un vantaggio molto piccolo nei miei confronti ma si può fare. I ragazzi che partono 6, 7 o anche 8 posizioni dietro me risultano imprendibili stando alla situazione in cui mi trovo. C'è troppa differenza sullo sterrato. Non mi piace parlare di queste cose, davvero. Mi disgusta. Ma poi alla fine è inevitabile. Sono un fattore troppo grande nell'economia della corsa. Queste cose non esistono in altri sport. Solo nel nostro abbiamo certi tipi di regole. E' davvero frustrante”.

Dopo tre titoli conquistati e il quarto ormai in tasca, quali sono gli obiettivi futuri di Sébastien Ogier?
“Di sicuro quello che volevo dalla mia carriera l'ho già ottenuto. Ora tutto quello che verrà sarà un bonus, qualcosa di extra. Ora avverto molto meno la pressione. Chiaramente ho ancora lo stesso spirito competitivo di sempre, quello non è mai scemato nemmeno dopo la vittoria dei titoli mondiali. Odio perdere sin da quando ero bambino e la situazione non è affatto cambiata. Voglio sempre fare tutto quello che posso per vincere. Correrò ancora per anni e i miei obiettivi e le mie motivazioni saranno sempre le medesime. Ma, come dicevo, ora ho sempre meno pressione sulle mie spalle. Ho già raggiunto grandissimi obiettivi nella mia carriera e so che ora la mia vita non potrà cambiare più di tanto. Magari potrò aggiungere altri titoli mondiali al mio palmarès e sarà certamente bello, ma non cambierà più di tanto. Il cambiamento più grosso è la nascita di mio figlio. Quello sì che sconvolge un po' tutto quanto!”.

Per chiudere, è possibile fare un confronto tra i più forti piloti della storia del WRC e fare un paragone tra loro?
“Certamente ho un grande rispetto per molti piloti che hanno fatto la storia del Mondiale Rally e ci sono stati molti piloti che hanno raggiunto vette incredibili in questo sport. E' impossibile evitare di menzionare Sébastien Loeb, che ha fatto la più lunga striscia di successi nel WRC, ma è davvero impossibile cercare di comparare piloti di epoche differenti".

"Nel calcio, ad esempio, non è possibile comparare Messi e Pelè, perché sono due grandi atleti ma di epoche completamente diverse. Il calcio era profondamente diverso. La stessa cosa vale per lo sport che pratico. Negli anni 80 Loeb avrebbe dovuto vedersela con piloti del calibro di Kankkunen, uno dei grandi dell'epoca. Io, ad esempio, sono arrivato dopo l'epoca di Loeb. Credo sia giusto comparare i piloti con driver comparabili, ovvero quelli che hanno corso nella medesima epoca”.

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