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Ogier sul suo futuro: "Vorrei correre in pista, magari a Le Mans. La Formula E? Ora è poco attraente"

Il 6 volte iridato non ha ancora iniziato a pianificare la sua carriera una volta terminato il contratto con Citroen Racing, ma ha dato indicazioni ben precise su quali potrebbero essere le categorie in cui vorrebbe correre.

Sebastien Ogier nella Mercedes-AMG C 63 DTM

Foto di: Daimler AG

Anche nel 2019 Sébastien Ogier sarà l'uomo più atteso del WRC. Il 6 volte iridato francese ha accettato di affrontare un'altra sfida professionale dopo aver dato prova delle sue strepitose capacità di pilota e tester prima con Volkswagen e poi con il team semi-privato M-Sport Ford.

Ogier lo sa, sarà atteso nuovamente al varco. Non solo dai suoi diretti rivali, ma anche dagli appassionati, ormai smaniosi di capire se riuscirà a riportare Citroen Racing ai fasti dell'era Loeb e di portare il peggior team del WRC a vincere in appena un anno dopo averlo fatto con M-Sport nel 2017.

Ogier, tra le colonne del quotidiano francese Le Figaro, ha spiegato per quale motivo abbia accettato un contratto biennale con Citroen e come questo nuovo accordo sarà l'ultimo della sua carriera nel Mondiale Rally. Se così fosse, il record di 9 titoli iridati di Loeb sarebbe salvo.

"Impegnarsi per un anno con Citroën era troppo poco. Due anni sono il minimo per fare bene le cose. Questo sarà il mio ultimo contratto. Devo trascorrere quasi 200 giorni lontano da casa ogni anno e voglio godermi mia moglie e mio figlio", ha dichiarato Ogier.

La carriera del pilota di Gap durerà altri due anni nel WRC, ma poi Séb non appenderà casco e guanti al chiudo. Il suo obiettivo è correre ancora, ma facendo campionati meno impegnativi di quello WRC dal punto di vista del numero di eventi a cui partecipare annualmente.

"Non ho ancora stabilito un piano di carriera post-WRC, ma mi piacerebbe correre in pista. Voglio gareggiare alla 24 Ore di Le Mans. Ho avuto contatti per correre alla Sarthe con Ford in GT. Ho anche fatto un test e corso nel DTM".

Inutile negarlo, la Formula E ha attratto numerosi piloti che nelle ultime stagioni hanno perso i rispettivi sedili in Formula 1, nel WEC o nelle formule minori. L'appeal attuale della categoria ha richiamato molte Case costruttrici, ma per il messaggio che lancia, non tanto per la tecnologia né per la spettacolarità delle corse. Di questo avviso è anche Ogier, che ammette candidamente di non essere interessato all'attuale serie "full electric".

"Non ho avuto molti contatti con team di Formula E, ma se dovessi fidarmi dei feedback dei piloti che l'hanno provata per quanto riguarda la guida, non sembra essere molto eccitante... Ma questo campionato è giovane, avrà il tempo di evolversi...".

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