Moya: "Vi spiego perché Ogier è attualmente il migliore di tutti"
Luis Moya, ex copilota di Carlos Sainz e attuale ambasciatore Volkswagen, spiega a Motorsport.com perché Ogier è attualmente il miglior pilota rally al mondo. Ecco quali sono le caratteristiche che rendono unico il "Cannibale 2.0".
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier dice di aver già centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato all'inizio della sua carriera nel Mondiale Rally, ovvero cogliere un titolo mondiale piloti. Al momento il suo palmarès dice che nella sua casa di Gap ne può esporre ben tre. Tutti colti uno dietro l'altro sotto le insegne della Volkswagen.
Il campione del mondo in carica ha affermato di avvertire meno pressione dopo il primo titolo, ma quello che stupisce è la grande concentrazione che mostra in ogni appuntamento del Mondiale. Poche sbavature e quasi zero errori anche in questa stagione, in cui il francese sembra avviato a centrare il quarto titolo mondiale consecutivo di una carriera che sembra ricalcare pedissequamente quella di una leggenda del WRC come Sébastien Loeb, suo (involontario) maestro.
Di Ogier abbiamo parlato con Luis Moya, ex copilota di Carlos Sainz nel WRC e odierno ambasciatore del brand Volkswagen in Spagna, ma anche di Volkswagen Motorsport a livello mondiale. Il navigatore spagnolo, due volte iridato con il padre di Carlos Sainz jr, ha spiegato quale siano i veri punti di forza del transalpino, che esulano da un talento innegabile avuto sin dagli inizi nei rally.
"Sébastien è un talento straordinario. Un pilota forte in tutti i sensi e in tutti gli aspetti, altrimenti non sarebbe lo sportivo che è, e lavora davvero tantissimo. Ha una determinazione tremenda, sa benissimo cosa deve fare. E' uno stratega straordinario, pianifica molto bene le gare e questo mette tantissima pressione agli avversari”.
“Gli avversari sanno che per batterlo dovranno essere perfetti perché anno che lui non sbaglia. Sbagliò lo scorso anno in Spagna, ma era praticamente già campione del mondo. Normalmente non sbaglia mai e questo mette negli altri piloti una grande pressione sulle spalle”.
Per concludere, Moya ha criticato pesantemente il regolamento in vigore dal 2015, che impone al leader del Mondiale di aprire tutte le prove speciali delle prime due tappe di ogni rally. I risultato di Ogier, però, mostrano quanto sia forte anche senza conquistare la vittoria, che manca da quattro gare.
“Non so perché Jari-Matti non riesca a contrastarlo, ma certamente Sébastien è un gradino sopra tutti quanti. Questo è sicuro. Gli altri provano e magari vincono qualche gara. Magari Sébastien può essere sfortunato o paga molto la sua posizione di partenza, perché spesso deve aprire le speciali. Questo avveniva anche l'anno scorso, ma le vetture che si ritiravano e ripartivano la tappa seguente con il Rally2 andavano ad aprire le speciali e Sébastien aveva sempre 4 o 5 macchine davanti. Questo faceva una differenza enorme. Ora non è più così. Inoltre l'ultimo giorno, quando può partire dietro, ci sono pochi chilometri da percorrere e poco tempo per recuperare".
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