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McRae: il ricordo dell'ultimo, grande, successo al Safari

Quest'anno il Safari è tornato nel calendario del WRC dopo una attesa lunga 19 e per celebrare questo ritorno ricordiamo l'ultima, straordinaria, vittoria in carriera firmata Colin McRae.

Colin McRae

Colin McRae

Ford Motor Company

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Nessuno avrebbe potuto prevederlo all'epoca, ma la vittoria da record di Colin McRae al Safari Rally del 2002 sarebbe stata la sua ultima vittoria nel WRC. Quest’anno abbiamo assistito al ritorno del Safari nel campionato del mondo rally dopo una pausa di 19 anni, ed anche se il paesaggio sembrerà familiare, il round del 2021 potrà essere considerato come una gara sprint rispetto alla maratona di 1000 km del passato.

Tornando indietro al 2002 è forse ironico pensare che il rally più selvaggio di tutti sarebbe stato conquistato dal pilota più selvaggio. McRae, che aveva dimostrato il suo coraggio al Safari dopo aver vinto le edizioni 1997 e 1999.

"Questa passerà alla storia come la guida più controllata di Colin in tutta la sua carriera", ha dichiarato all’epoca Malcolm Wilson, team manager della Ford di McRae. "Non si è mai fatto trascinare all'attacco e ha semplicemente prodotto una guida impeccabile".

Colin McRae

Colin McRae

Photo by: WRC McKlein

Il Safari Rally è stata una delle ultime grandi avventure del motorsport, una prova epica attraverso il terreno della Great Rift Valley su strade aperte dove il traffico stradale e gli animali selvatici potevano causare il caos in qualsiasi momento. Era un evento in cui avere un elicottero spotter per identificare le auto in arrivo, così come una giraffa, un elefante o una zebra, aveva lo stesso valore di note accurate e in cui un'auto resistente valeva tantissimo.

Forse non fu un caso che la venticinquesima vittoria in carriera del campione del mondo 1995, divenuto all’epoca il pilota di maggior successo nella storia del WRC, arrivò proprio in un evento tanto duro.

Ai tempi il WRC si trovava all'apice della sua popolarità nel Regno Unito, aiutato dalla rivalità di McRae con Richard Burns che ha raggiunto la vetta quando i due hanno combattuto per il titolo nel 2001. La battaglia ha raggiunto il suo apice nell’ultimo appuntamento stagionale, in Gran Bretagna, con un teso confronto a quattro che includeva anche il compagno di squadra in Ford di McRae, Carlos Sainz, e il quattro volte campione della Mitsubishi, Tommi Makinen. Burns ha prevalso dopo che il leader del campionato McRae si è schiantato mentre era in testa al venerdì, ed un terzo posto è stato sufficiente a fare di Burns il primo campione inglese del WRC per appena due punti.

Per il 2002, McRae era tornato con la Ford mentre Burns aveva portato il numero 1 alla Peugeot ed era il costruttore francese che conduceva la classifica in Kenya, per gentile concessione di Marcus Gronholm. Tuttavia, McRae e il co-pilota Nicky Grist si stavano avvicinando dopo aver vinto il precedente Rally dell'Acropoli in Grecia.

McRae era acutamente consapevole di ciò che era necessario per vincere l'evento e lo stesso valeva anche per Gronholm. Il campione del 2000 puntava ai punti, e non alla vittoria, perché: “questo è l'unico modo per finire il rally”.

Le parole del finlandese sono state rispettate da McRae che ha messo da parte il suo stile di guida spavaldo e ha trovato un ritmo confortevole a cui si è attenuto. Questa si sarebbe rivelata una decisione saggia.

Prima che i primi 106 km fossero finiti, il Safari aveva fatto la sua prima vittima - ed era una grande vittima nel contesto della corsa al titolo. Il leader del campionato, Gronholm, ha dovuto alzare bandiera bianca con il motore della 206 KO.

Colin McRae

Colin McRae

Photo by: Ford Motor Company

Anche Petter Solberg, alla guida della Subaru, ha subito un guasto alla frizione a pochi metri dalla fine della tappa, mentre Sainz e Gilles Panizzi hanno subito delle forature dopo aver percorso le sezioni rocciose del Kenya.

È stata un'altra Subaru, quella di Makinen che aveva sostituito Burns al team Prodrive, a dettare il ritmo, mentre McRae era solo settimo. Optando per le sezioni in erba, così da preservare la sua vettura, piuttosto che per le strade aperte e sconnesse, McRae ha vinto la fase 2, ma ancora una volta ha avuto un approccio misurato consapevole dei pericoli del Safari. Ed i pericoli sono stati vissuti dai suoi rivali con ben 19 ritiri entro la fine del primo giorno, tra cui quelli di Gronholm, Freddy Loix (Hyundai), Armin Schwartz (Hyundai), Solberg, Toni Gardemeister (Skoda) e Francois Delecour (Mitsubishi).

Burns è stato fortunato a sopravvivere alla prima tappa. Lui e il co-pilota Robert Reid hanno dovuto spegnere un incendio dopo che l'olio fuoriuscito da una sospensione rotta ha innescato una fiammata. Il compagno di squadra Panizzi è riuscito a continuare dopo un ribaltamento, mentre un giovane Sebastien Loeb, alla guida della Citroen Xsara nel primo tentativo al Safari, ha riportato dei problemi alla schiena sulle sezioni rocciose ed è stato il co-pilota Daniel Elena a mettersi alla guida per tornare al service.

McRae ha invece riportato la rottura di un ammortizzatore nella Stage 3 e ciò significava che Makinen poteva godere di quasi 3 minuti di vantaggio, ma grazie ad una seconda vittoria di tappa nella quarta prova, dove Makinen ha dovuto guidare per 60 miglia senza aggiornamenti dei progressi di McRae dal suo equipaggio in elicottero, lo scozzese è arrivato al sabato con un ritardo di appena 16 secondi.

"Abbiamo trovato un ritmo che ci soddisfaceva e lo abbiamo mantenuto", ha spiegato McRae. "Quando Tommi stava tirando non abbiamo risposto perché in questo rally è generalmente una questione di tempo prima che ci sia un problema".

Makinen ha dichiarato di non essere preoccupato dal recupero di McRae, ma la sua fiducia è stata presto intaccata nella prima delle tappe di sabato. Il finlandese ha rotto un ammortizzatore passando su una sezione rocciosa ed è stato costretto a procedere ad un ritmo molto lento, cadendo nelle grinfie di McRae.

Colin McRae

Colin McRae

Photo by: Ford Motor Company

Il pilota della Ford ha avuto i suoi problemi, anche se minori rispetto a quelli di Makinen, poiché un uccello  ha colpito e rotto il suo parabrezza, ma quando ha raggiunto Makinen, ha trovato il pilota della Subaru che non aveva voglia di accostare, lasciando McRae intrappolato nella sua scia polverosa. Makinen, che in quella tappa ha perso otto minuti e il vantaggio su McRae, si è poi scusato e ha citato un problema alla radio che gli ha impedito di ascoltare l'ordine di accostare.

McRae era frustrato da questo atteggiamento ed aveva ammesso di aver: "pensato di dargli un colpetto per toglierlo di mezzo".

Makinen ha subito una foratura a 25 km dalla fine della settima tappa e ha perso altri tre minuti, ponendo fine alle sue speranze di vittoria. L'ultimo chiodo della bara è stato piantato nella tappa 8, quando il cedimento della sospensione anteriore ha provocato il ritiro.

Altri due grandi nomi sono caduti nel prosieguo del Safari. Sainz, che aveva ereditato il secondo posto dopo il ritiro di Makinen, è fino KO dopo un problema alla pressione dell’olio, mentre Burns ha subìto uno dei ritiri più bizzarri nella storia del WRC.

Dopo aver vinto la Stage 7, la sua sospensione anteriore sinistra si era rotta a 500 metri dalla fine della prova. In un primo momento la situazione non sembrava seria, ma tutto è precipitato quando all'entrata del parco di servizio l'auto si è impantanata nella sabbia profonda. Burns e Reid hanno provato ad abbassare la pressione dei pneumatici, a mettere delle pietre sotto la ruota dell'auto ed hanno persino usato un banner pubblicitario in uno sforzo sempre più disperato per guadagnare trazione e liberare la 206 che affondava. Ma per quanto ci provassero, non riuscivano a trascinare l'auto attraverso il cancello ed entrare nel service.

"È senza dubbio il ritiro più deludente in un rally che abbia mai avuto", ha dichiarato uno sconsolato Burns. "Percorrere 50 chilometri di sezione stradale e poi ritirarsi qui è un insulto per tutti coloro che disputano questo campionato".

Alla fine della seconda, brutale, giornata McRae poteva godere di  un vantaggio di 2’26’’ su Harri Rovanpera, mentre a sorpresa la Citroen, al debutto, occupava il terzo e quarto posto con Thomas Radstrom e Loeb.

Le ultime tre stege della domenica si sono rivelate una passeggiata per McRae, complice una foratura all’anteriore destra per Rovanpera che ha spento ogni flebile velleità di vittoria.

McRae ha così potuto celebrare il successo con un vantaggio di 2’50’’ su Rovampera grazie ad una guida mai sopra le righe, mentre Radstrom ha completato il podio per la Citroen con il compagno di squadra Loeb retrocesso in quinta posizione dopo che un problema di accensione lo ha fatto scivolare alle spalle di Markko Martin.

Quando gli è stato chiesto come ci si sente ad essere il pilota di rally di maggior successo di sempre, McRae ha risposto: "Fantastico. La cosa più importante è la vittoria qui al Safari, ma avere ottenuto 25 vittorie è qualcosa di speciale ed è un bel record da avere”.

"Non è mai facile qui, è così diverso da qualsiasi altro posto. Devi trovare un ritmo ed avere un buon feeling. L'abbiamo trovato nel primo giorno e siamo riusciti a mantenerlo fino alla fine".

La vittoria di McRae sarebbe stata la sua ultima nel WRC. La sua stagione 2002 si è poi rivelata amara con tre ritiri negli ultimi sei rally costringendolo al quarto posto in campionato mentre Gronholm conquistava il titolo. Nel 2003 è passato alla Citroen diventando compagno di team di Loeb e Sainz, ma un cambiamento delle regole per il 2004, che attribuiva solo a due piloti la possibilità di segnare punti nel costruttori, ha lasciato McRae ai margini.

Nonostante ciò, nell’anno del ritorno del Safari nel calendario del WRC, il ricordo dell’ultima vittoria di McRae, e di come questa sia maturata, è più vivo che mai.

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