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Makinen: "Ogier? Un bene per tutti che non sia venuto se non era convinto"

Tommi Makinen ha rilasciato un'intervista a Motorsport.com parlando della preparazione del team, della vettura e della selezione dei piloti per la prossima stagione. L'obiettivo sarà essere pronti a lottare per la vittoria nel 2018.

Tommi Makinen, team principal Toyota Racing

Giacomo Rauli

Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Kaj Lindström; Miikka Anttila; Jari-Matti Latvala; Juho Hänninen; Esapekka Lappi; Tommi Mäkkinen; To
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Tommi Mäkkinen; Akio Toyoda; Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Jari-Matti Latvala, Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Jari-Matti Latvala, Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Yaris WRC 2017
Toyota Racing, Toyota Yaris WRC 2017

Tommi Makinen torna nel WRC dalla porta principale dopo anni di assenza. Toyota gli ha infatti affidato il progetto del team per il Mondiale Rally, con cui la casa nipponica tornerà a partire dal mese prossimo. Per il quattro volte iridato è una grande responsabilità, ma le risorse di una casa come Toyota possono sopperire alle prime gare che, comprensibilmente, potrebbero dare responsi non idilliaci.

Al termine della presentazione del team e della vettura 2017, Makinen si è concesso ai microfoni di Motorsport.com per fare un bilancio del lavoro svolto sino a ora sulla vettura, ma anche sulle aspettative riguardo Latvala, Hanninen e Lappi e il rifiuto di Ogier, passato da pochi giorni in M-Sport per un solo anno, preferendolo proprio alla Toyota.

"Abbiamo iniziato questo progetto nell'agosto del 2015, siamo partiti da zero, dal classico foglio bianco. Inoltre abbiamo dovuto partire da zero anche nel formare il team che debutterà nel 2017. E' stata una vera sfida per noi ma siamo riusciti a trovare in breve tempo ottimo personale che ci ha permesso di iniziare il processo di preparazione della vettura in tempi brevi. Inoltre il personale è arrivato a 100 unità".

Perché Toyota ha scelto Tommi Makinen per questo progetto?
"Non lo so sinceramente. Penso abbiano pensato a me dopo un incontro avuto con i vertici di Toyota 3 anni fa mentre stavo correndo a Hokkaido su ghiaccio con una loro vettura. Penso sia stato quello il primo, vero approccio che poi ha portato a ulteriori discussioni e a rientrare poi nel WRC. Da quel momento abbiamo anche avuto bisogno di TMG per preparare i motori e altri fornitori per avere un pacchetto competitivo. Non si tratta solo di avere un ottimo motore, ma tutto il pacchetto deve essere all'altezza se vuoi competere per il campionato del mondo rally, dunque anche trasmissione, sospensioni e, ovviamente, anche con la casa madre".

Sappiamo che hai provato in prima persona la Yaris 2017. Puoi fare un confronto con le vetture che correranno l'anno prossimo con quelle che hai usato per vincere i tuoi mondiali?
"La differenza è enorme. Una vera rivoluzione, anche perché i rally ora sono molto differenti da quando correvo io. All'epoca non avevamo la tecnologia odierna, eravamo anche costretti ad alzare il piede dall'acceleratore, evitare di fare frenate di un certo tipo, mentre ora puoi spingere a fondo, devi farlo se non vuoi perdere secondi preziosi. Non sono più gare endurance, ora ogni gara è performance".

In quante nazioni avete svolto test con la Yaris nel corso di questi mesi?
"Spagna, Francia, Portogallo e Finlandia. Queste sono state le nazioni in cui abbiamo provato maggiormente. La maggior parte delle volte abbiamo spesso fatto due test contemporanei per fare delle comparazioni. Avevamo 3 team indipendenti. Uno in Finlandia e due in altri posti d'Europa. Avevamo 3 vetture completamente differenti con cui abbiamo provato. Una era adatta alla neve, una all'asfalto e una agli sterrati. La prima era in Finlandia, mentre le altre due giravano tra Portogallo, Francia e Spagna. Abbiamo cercato di rendere i nostri test più flessibili che potevamo, per cercare di portare avanti in fretta il programma, avere dati da comparare e cercare di trovare il giusto compromesso per la messa a punto della Yaris nelle varie condizioni. Abbiamo poi provato soprattutto in Spagna e Portogallo perché abbiamo notato che sono i due posti in cui abbiamo potuto trovare la maggior parte delle condizioni che troveremo a partire da gennaio 2017".

Ci spieghi la scelta di mettere sotto contratto Jari-Matti Latvala?
"Jari-Matti era una gran bella scelta per noi. Per noi il 2017 sarà il primo anno e dovremo migliorarci. Ci prepareremo il prossimo anno per essere pronti nel 2018. Tra poco più di 12 mesi gareggeremo veramente per portare a casa qualcosa di importante. Jari-Matti è un pilota dalla grande esperienza ma sappiamo che è velocissimo. Inoltre ha una conoscenza tecnica davvero molto fine, dunque speriamo che possa aiutarci a sviluppare al meglio la Yaris nel corso dei prossimi mesi. Io speravo proprio di metterlo sotto contratto per aiutarci anche a sviluppare la vettura".

Latvala arriva inoltre da una stagione molto difficile...
"Sì, lo è stata, ma è capitato anche a me e dunque lo capivo benissimo. Io l'ho provato quando ero in Subaru, partivo per vincere ma poi mi rendevo conto di non avere possibilità di centrare il titolo. Per lui nelle ultime stagioni è stata la stessa cosa. Io non riuscivo a trovare le giuste motivazioni per tornare a fare risultati e ho capito perfettamente cos'è successo a lui lo scorso anno".

E se Latvala non fosse arrivato? Su quale profilo di pilota vi sareste buttati?
"Senza l'addio di Volkswagen, non vi sarebbero stati tanti piloti a disposizione per il 2017. Avremmo certamente esplorato il mercato per fare in modo di chiudere la line up 2017 e portarci avanti con il programma, ma non avremmo avuto poi così tanta scelta".

Con Latvala farete un programma di test intensivo prima dell'esordio al Monte-Carlo?
"Sì, certamente. Ieri Jari-Matti ha fatto il secondo giorno di test con noi e continuerà questa settimana. Inoltre, farà prove anche la prossima settimana. SI concentrerà sul prendere confidenza con la vettura sulla neve, quindi girerà qui in Finlandia. Nei test di questa settimana, invece, sarà ancora in Francia. Infatti, terminata la presentazione, volerà immediatamente nella nazione transalpina per proseguire le prove già domattina. Organizzeremo sicuramente il numero più vasto di test per prepararlo per l'inizio della stagione".

E invece perché hai scelto Esapekka Lappi per il prossimo anno?
"Crediamo possa essere una parte importante del nostro futuro. Stiamo guardando con interesse al futuro nella categoria e, dunque, anche ai piloti che per noi potrebbero rappresentarlo al meglio. Esapekka ha vinto il titolo WRC2 nel 2016 ed è uno dei piloti più promettenti del prossimo futuro. E' giovane e cercheremo di farlo migliorare ancora. Inoltre abbiamo un programma piloti con dei ragazzi giapponesi. Per la precisione sono 2, e questo è una parte molto importante di quello che sarà Toyota nel WRC nel corso delle prossime stagioni".

Vedremo Lappi al volante della terza Yaris nel corso del 2017?
"E' nei nostri piani utilizzarlo molto per i test della vettura nel corso della prossima stagione, ma quando la terza vettura sarà pronta lo metteremo in macchina e lo faremo correre".
Sarà possibile vederlo dunque entro la metà della prossima stagione?
"Io spero di poterlo vedere in gara assieme a Hanninen e Lappi a partire dal Rally del Portogallo. Speriamo di fare in tempo e portare la terza vettura per quell'evento".

E così avete tutti e tre i piloti titolari finlandesi. E' un caso?
"Se guardiamo alla nostra line up piloti, il futuro è dalla nostra parte. Inoltre abbiamo, come detto, il programma giovani con due giapponesi ed Esapekka. Crescerà molto tramite il vasto programma di test che abbiamo riservato per lui. Dovrà aiutare noi in ottica 2018 e dovrà crescere a sua volta. Jari-Matti è uno dei piloti più forti del Mondiale. Non guardiamo la nazionalità. Non li abbiamo scelti per quello. Non è così importante. Vogliamo avere una line up più flessibile possibile, perché ancora non sappiamo a che livello saremo il prossimo anno".

Anche Ogier ha provato la Yaris 2017 pochi giorni fa...
"Sì, ha fatto un piccolo test".

Perché non è approdato in Toyota?
"Penso avesse altri piani. Non lo so esattamente, ma posso dire che quando ha provato con noi la vettura l'ha fatto su un asfalto particolarmente insidioso, perché era venuto a piovere in maniera consistente e le condizioni erano difficili. Non credo sia stato un test veritiero sino in fondo e certamente la vettura non ha mostrato quello che in realtà è. Sébastien ha deciso di prendere un'altra strada e ha fatto bene se non era completamente soddisfatto di quanto ha visto con noi. Se non era convinto, allora è stato un bene anche per noi".

Pensi che Hyundai sia la favorita per i titoli 2017?
"Chiaramente penso che Hyundai e Citroen possano fare davvero molto bene nella prossima stagione. Citroen è un team molto forte, così come l'ha Hyundai. Hanno più tradizione e più conoscenza sulle vetture di tutti gli altri".

Ti riconosci in uno dei piloti attuali?
"Difficile da dire. Ci sono troppi elementi che sono cambiati nell'arco di questi anni. Un buon pilota deve essere tecnicamente preparato, ma anche essere capace di affrontare al meglio ogni tipo di condizione, anche quelle più critiche. Credo che Jari-Matti sia uno di quei piloti. Il livello di concentrazione in gara è molto diverso da allora. Oggi devi essere concentrato ogni secondo mentre sei in stage. Sotto questo punto di vista direi che Sébastien Ogier è il migliore al momento. E' molto veloce ma è forte in ogni area. Credo che il suo segreto sia la costanza e la concentrazione, al momento".
Per concludere, in che posizione della classifica 2017 vi vedete?
"Questo è davvero molto difficile da dire. Abbiamo dato tutto in questo programma e lo faremo ancora per migliorare. E' difficile da dire a oggi, perché dovremmo avere una pietra di paragone per poter capire dove siamo rispetto alla concorrenza. Tutti hanno provato da soli e nessuno sa dove si trova l'avversario. Dovremo aspettare Monte-Carlo per analizzare meglio le cose e avere le idee più chiare su dove ci troviamo".

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