Lappi: "La vittoria? Indescrivibile. Ma nella PS24 mi sarei ucciso"
Il 26enne debuttante della Toyota ha regalato alla Casa giapponese la seconda vittoria dell'anno in quello che può essere considerato il rally di casa. "Prima dell'ultima stage stavo malissimo", ha rivelato Esapekka.
Occhi chiusi, stropicciati. Espressione corrucciata e mani giunte, intrecciate, che si dimenano in maniera vorticosa per qualche secondo. Il conto alla rovescia sta per scadere. A un certo punto, con uno scatto, gli occhi si aprono. Tornano sbarrati, vitrei, poi concentrati. Zero, si parte!
10 chilometri messi alle spalle con facilità. Pochi minuti, poche insidie. Poi il traguardo. Il boato del tuo pubblico, il tuo team principal che ti aspetta e non vede l'ora di abbracciarti perché hai appena vinto la tua prima gara nel Mondiale Rally, per di più in casa, per di più alla tua terza apparizione nel WRC, regalando alla Toyota la seconda vittoria dal ritorno nel Mondiale.
Un sorriso, occhi lucidi, ovvero il terzo stato d'animo che hanno mostrato in pochi minuti. Tensione, decisione, emozione. Esapekka Lappi ha vinto in maniera clamorosa quanto meritata la sua prima gara nel Mondiale Rally.
"Ero così nervoso prima di partire nella Power Stage", ha rivelato appena sceso dalla sua Yaris WRC Plus numero 12 il 26enne finnico. "Non avevo mai provato nulla di comparabile sino a ora. Non sapevo perché, ma stavo davvero male prima dell'ultima prova. Però. immediatamente dopo la partenza, tutto è svanito. Avevo tutto sotto controllo".
"Ho sempre sognato di vincere un rally così, e l'abbiamo fatto al debutto su questa macchina. Mi aspettavo di poter essere sul podio, che sarebbe stato sinceramente il massimo per me. Non avrei mai immaginato di poter vincere questo rally al primo tentativo su una World Rally Car. E' qualcosa di unico".
Le preoccupazioni di Lappi non erano dovute solo alla comprensibile inesperienza nell'affrontare l'ultima speciale da leader di un rally del Mondiale, ma anche a un possibile guasto (poi verificatosi un falso allarme) alla sospensione dopo un contatto con una roccia nella penultima stage.
"Sono entrato un po' troppo presto in una curva - ha spiegato Esapekka - e il tratto in uscita era stretto. Ho messo involontariamente una ruota fuori dalla sede stradale e ho immediatamente urtato una roccia, rompendo il cerchio".
"Mi sarei ammazzato in quel momento, perché non sapevo l'esatta entità del danno. Sentivo solo che qualcosa si era rotto nella mia macchina. Alla fine della speciale ho potuto appurare la mancanza di problemi reali. Abbiamo cambiato la ruota e tutto è andato nel migliore dei modi. Senza panico".
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