La FIA pensa di accorpare alcune gare europee del WRC per fare spazio a rally intercontinentali
Alcune gare europee potrebbero essere svolte su più nazioni per far entrare in calendario il Safary Rally e il Rally del Giappone. La FIA pensa anche ad altri rally in America Latina e Medio Oriente.
Foto di: M - Sport
Il WRC pensa al futuro per capire quale potrà essere la strada da intraprendere nei prossimi anni. Pochi giorni fa è stato annunciato che il nuovo regolamento tecnico - che sarà svelato tra qualche mese - includerà la propulsione ibrida, ma le novità potrebbero non essere finite qui.
Sotto la lente d'ingrandimento della sezione Rally della FIA, quella comandata da Yves Matton, è finito anche il calendario, che da quest'anno comprende 14 appuntamenti. Uno in più di quelli avuti fino alla passata stagione.
Nelle ultime settimane si è tornato a parlare dell'ingresso di due eventi extra europei che dovrebbero prendere il posto di 2 gare del Vecchio Continente. Il Safari Rally è ormai certo di entrare nel calendario a partire dalla prossima stagione, ma anche i promotori del Rally del Giappone stanno premendo per fare lo stesso nel 2020, complice la grande competitività della Toyota.
"Voglio un campionato globale. Voglio gare europee, dov'è iniziata la storia dei rally, ma voglio anche gare in ogni parte del mondo: America Latina, Asia", ha detto il presidente della FIA, Jean Todt.
"Sono davvero dispiaciuto, perché non abbiamo una gara in Cina. Abbiamo avuto qualche tentativo di realizzazione, ma non ha funzionato. Stesso discorso per India, Indonesia o Thailandia".
"Vorrei tornare in Africa e stiamo lavorando su questo, ma anche per andare a correre in Medio Oriente. Questo è il nostro progetto, ma non possiamo certo avere in calendario 20 gare, dobbiamo dunque trovare il criterio opportuno".
"Ciò che desidero non sempre accade, ma penso che dovremmo essere creativi per riuscire ad avere manifestazioni in più paesi per cercare di risolvere questa questione legata al calendario europeo".
Il progetto è dunque quello di provare ad accorpare più eventi europei - avviene già al Rallye Monte-Carlo (che si svolge tra Principato e Francia) e il Rally di Svezia (tra Svezia e Norvegia) - per dare spazio ad altre gare al di fuori del Vecchio Continente. Questa condizione è dettata dal fatto che i team hanno imposto a 14 il numero massimo di gare stagionali per non far accrescere i costi in maniera significativa.
La FIA dovrà tenere conto anche in futuro di questa imposizione, perché a partire da quest'anno tutti i team che vorranno lottare per il WRC 2022 si metteranno al lavoro per progettare le prossime macchine che dovranno sostituire le attuali e, come detto, dovranno essere spinte da propulsori ibridi.
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