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Analisi

I pro e contro del terzo ritorno di Sébastien Loeb nel WRC

Sébastien Loeb correrà part time nel WRC con M-Sport, al volante della Ford Puma Rally1 ibrida. Analizziamo pro e contro di questa scelta che riporta il 9 volte iridato nel Mondiale Rally all'età di 47 anni.

Sébastien Loeb, Citroen Racing, Citroën C3 WRC

Foto di: McKlein / Motorsport Images

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M-Sport ama le sfide. Soprattutto se hanno un fascino quasi inimitabile, quasi come fossero gioielli proibiti e volessero indossarli anche solo per poco tempo, ma, in quel lasso decifrabile, farne sfoggio gustandone appieno la potenza, il prestigio, il poter fare e il poter essere. Una sorta di cenerentola moderna in chiave motorsport, che si veste da principessa ed è ammirata, invidiata, bramata per qualche ora e poi tutto decade.

E' accaduto così nel biennio 2017-2018, quando M-Sport ha tentato l'azzardo ed è riuscita a portare a casa un pilota del calibro di Sébastien Ogier, allora fresco 4 volte campione del mondo WRC con Volkswagen ritrovatosi improvvisamente a piedi dopo il ritiro della Casa tedesca per via dell'ormai celebre Dieselgate. Ma non è tutto, perché nella prima delle due stagioni il team britannico ha potuto affiancare al pluri-iridato anche un pilota del calibro di Ott Tanak. Insomma, gli unici 2 campioni del mondo rally nelle ultime 8 stagioni.

Il viaggio di M-Sport con il gioiello Ogier è durato, appunto, appena due stagioni. Ma 24 mesi dorati. 3 titoli iridati tra quelli Piloti (2 con Ogier e Ingrassia) e quello Costruttori. 8 vittorie (6 di Ogier e 2 di Ott Tanak), svariati podi e l'idea di aver costruito una vettura – la Ford Fiesta WRC Plus – capace di battere team ufficiali del calibro di Hyundai Motorsport e Toyota Racing da team semi-ufficiale. Il tutto con un budget risicato, sicuramente inferiore a quello delle Case ufficiali per lo stentato apporto di Ford nell'impresa titanica che dalla carta si è tramutata in una dolcissima realtà.

Tutto questo, un limbo lieve, spensierato, travolgente e lussureggiante, si è poi perso in un battito di ciglia. E' bastato aprire idealmente il portafoglio e M-Sport ha capito di non poter più proseguire con quel tono e quello stile di vita. Avere Ogier tra le proprie fila significa possedere una supercar: sai bene quanto costa usarla e sai bene quanto costa mantenerla. Per M-Sport si era presentato puntuale un superbollo insostenibile. E allora l'addio, con Ogier diretto in Citroen Racing – il capitolo più buio della sua carriera nel Mondiale Rally, ma con il senno di poi... - e un ridimensionamento obbligato da parte del team che ha sede in Cumbria per non sparire del tutto.

A 3 anni da quel biennio luccicante, una Broadway esaltante ma dispendiosa come poche cose al mondo se vuoi calcarne i palcoscenici da protagonista, M-Sport ci riprova. Lo fa dopo essere passata attraverso la pandemia da COVID-19, che ha reso ancora più precari i conti. Lo fa dopo anni di spending review, termine tanto caro a tanti governi europei nel corso dell'ultimo decennio, ma ora sembra pronta a osare di nuovo.

In poche settimane M-Sport ha svelato il suo nuovo parco equipaggi 2022. Craig Breen e Paul Nagle arrivano dall'anno migliore della carriera con Hyundai Motorsport e si candidano per essere l'equipaggio di punta del team per la prima volta in carriera. Sulla seconda Ford Puma Rally1 ci sarà Adrien Fourmaux, recente scoperta del team che in poco tempo ha scalato le gerarchie fino a prendere di forza uno dei tre sedili che M-Sport ha messo a disposizione. Sulla terza ancora Gus Greensmith, e poi, dopo un Séb, arriva l'altro Séb. Stiamo parlando di Sébastien Loeb, ultimo acquisto che porta indietro il team all'inizio dell'era precedente del WRC, quella delle World Rally Car Plus, con Sébastien Ogier al comando.

Un'operazione shock, partita quasi fosse una boutade a inizio primavera e concretizzatasi ai primi albori dell'autunno. Sfociato in un test fatto da Loeb in cui l'alsaziano è rimasto subito colpito dalla competitività della Puma, tanto da fermarsi un giorno in più per poterla saggiare ulteriormente. Il colpo di scena, o essendo francese, un coup de theatre, accende le fantasie di tutti gli appassionati del Mondiale Rally, ma solleva anche interrogativi che possono sfociare in situazioni positive o negative.

Certo, gli aspetti negativi non possono certo essere indirizzati nei confronti della persona e del pilota Sébastien Loeb. Lui torna a fare una cosa che per anni ha fatto meravigliosamente bene, compresi gli ultimi con Hyundai, considerando che è un classe 1974 e dunque 46enne. I dubbi, anche leciti, sorgono su chi ha scelto di ingaggiarlo anche solo part-time. E' bene dunque cercare di capire i motivi che hanno portato M-Sport a scegliere Loeb, provando però ad analizzare non solo gli effetti a medio-breve termine, ma anche a lungo termine di una squadra che ha l'ambizione di riaffacciarsi nei piani alti del WRC con continuità.

L'esperienza di Loeb per sviluppare la Puma Rally1

 

Il primo punto da tenere in considerazione nel valutare la scelta di M-Sport è l'introduzione di un nuovo regolamento tecnico che porterà all'introduzione della propulsione ibrida proprio a partire dal 2022. Sarà certamente ricordata come una delle grandi rivoluzioni della storia del WRC, arrivata però in palese ritardo rispetto a tante altre categorie che già la adottano da diversi anni come il World Endurance Championship e la Formula 1.

Questo porterà tutti i team a far esordire vetture nuove di zecca rispetto al quinquennio che sta per passare alla storia. M-Sport proporrà la Ford Puma Rally1, un ibrido non solo dal punto di vista del motore, ma anche della costruzione della vettura stessa. Forme della SUV che tanto sta vendendo nel Vecchio Continente, ma misure della Fiesta per non andare a inficiare sul baricentro alto, sull'handling, sull'aerodinamica. Ormai, questi, tutti concetti fondamentali anche nel WRC.

Per cercare di ripetere l'exploit fatto nel 2017 con l'introduzione della Ford Fiesta WRC Plus, M-Sport ha considerato l'opportunità di affidare la Puma a un pilota dell'esperienza e del talento di Sébastien Loeb. Non solo pilota, ma anche tester di una vettura nata con l'aiuto di Ford Performance ha progettato quasi tutte le componenti della Puma – così come non sarà solo tester, ma anche mano armata di un team che dopo anni di magra ha la ferma intenzione di tornare ai fasti del biennio 2017-2018.

Il 47enne Loeb quanto può incidere a livello di prestazioni?

 

E' forse la domanda clou legata alla nuova esperienza di Sébastien. Sul talento puro non si discute, ma gli anni passano per tutti e Loeb ha 47 anni. Insomma, è più vicino ai 50 che ai 40 e, nel motorsport odierno, non è affatto un dettaglio. Certo, farà solo alcune gare selezionate, ma siamo certi che possa essere utile a M-Sport nella prima stagione della Puma?

Tornando indietro di pochi mesi, Loeb ha ottenuto ottimi risultati nell'esperienza con Hyundai Motorsport. Poco prima, nel 2018, aveva addirittura ottenuto una strepitosa vittoria al Rally de Catalunya RACC al volante della Citroen C3 WRC. Ma gli anni passano e Loeb dovrà imparare a capire la nuova vettura – questo può essere fatto durante ulteriori giornate di test – ma anche gestire l'attivazione e la potenza del motore elettrico da 136 cavalli.

Come detto ultimamente da Thierry Neuville, l'utilizzo della potenza elettrica del motore fornito ai team da Compact Dynamics può dare grandi vantaggi in uscita di curva, aumentando la potenza dei motori 1.6 turbo da 380 cavalli, ma questa energia potrebbe essere inavvertitamente dispersa alzando leggermente il piede dall'acceleratore, parzializzando il gas, nel momento sbagliato, lasciando così la vettura senza il surplus di energia desiderato in un momento magari chiave della speciale.

Loeb si troverà così a dover famigliarizzare anche con questa novità. Sébastien ha mostrato di sapersi adattare a tutto. Ma questo rimarrà un punto interrogativo sino a quando non lo si vedrà in azione con la Puma in un rally valevole per il Mondiale 2022.

Loeb un plus per il WRC, ma per il futuro di M-Sport?

 

Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Meglio Sébastien Loeb oggi o un pilota futuribile per poi raccogliere i frutti in futuro, senza svenarsi dal punto di vista economico? A questa domanda è possibile rispondere già oggi, almeno leggendo le intenzioni di M-Sport. Partiamo dal fatto che, come già detto, Loeb non è stato preso solo per i 9 titoli iridati, le innumerevoli vittorie e la incalcolabile esperienza, ma anche per sviluppare la vettura e cercare di sfruttare la presenza più massiccia a livello di aiuti che dovrebbe garantire Ford Performance.

Dunque a Cockermouth considerano fondamentale il presente per avere un futuro brillante dal punto di vista tecnico. Ma non solo. Il discorso legato al pilota futuribile è in piedi, al di là della presenza di Loeb nella line up di M-Sport per il Rallye Monte-Carlo. Questo è possibile grazie alla presenza di Adrien Fourmaux, il quale si è prima rivelato al grande pubblico con alcune prestazioni degne di nota nelle prime uscite da rookie, soprattutto su asfalto. Sarà proprio lui il pilota su cui M-Sport punterà per il futuro. Un'accoppiata tutta francese, per una scuola – quella transalpina – che nelle ultime 2 generazioni ha offerto talenti del calibro di Loeb e Ogier, vincitori di 16 degli ultimi 17 iridi Piloti del WRC.

La presenza di Loeb sarà inoltre una gallina dalle uova d'oro per il WRC. Se da un lato perderà – solo a tempo pieno – Ogier, ritroverà part-time Loeb e, in alcune occasioni, qualora Loeb riuscisse a correre in altri eventi oltre a Monte-Carlo, potrà sfoggiare 3 campioni del mondo considerando anche la presenza di Ott Tanak con Hyundai Motorsport. Un biglietto da visita eccellente, forse il migliore possibile, che sarà abbellito da piloti del calibro di Thierry Neuville, Kalle Rovanpera, Elfyn Evans e Craig Breen.

M-Sport non ha scommesso sull'usato sicuro. Anzi, non ha proprio scommesso. Ha fatto una scelta per l'oggi e il domani, mantenendo i piedi per terra e facendo tutto questo con raziocinio. Nello sport non si inventa niente. Al più si innova. M-Sport ha scelto l'esperienza oggi per poter essere un punto fermo nel prossimo triennio. Non un azzardo. Una scelta ponderata.

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