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Ora è Hyundai il riferimento prestazionale del WRC

Toyota e Ogier dominano le classifiche Mondiali del WRC, ma i dati che abbiamo in mano devono essere interpretati. Ecco perché Hyundai non ha solo recuperato il gap prestazionale dalla Casa giapponese, ma l'ha addirittura superata.

Ott Tänak, Martin Järveoja, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Ott Tänak, Martin Järveoja, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Romain Thuillier / Hyundai Motorsport

Nell'ultima stagione di utilizzo delle vetture WRC Plus, Hyundai Motorsport e le sue i20 Coupé WRC sono diventate il riferimento prestazionale del Mondiale Rally. Se un appassionato, dopo aver letto questa affermazione, andasse a recuperare le classifiche Mondiali Piloti e Costruttori, si farebbe certamente una sonora risata, constatando come l'andamento del campionato, almeno sino al post Rally Ypres, dica esattamente il contrario.

Toyota eccelle nel Mondiale Costruttori e dopo 8 rally sui 12 in programma ha raccolto 348 punti, ben 41 in più rispetto a Hyundai Motorsport, che attualmente è salita a 307 dopo la bella e fondamentale doppietta al Rally Ypres. Molto più staccata M-Sport, ferma a 135.

Per Hyundai non va certo meglio nel Mondiale Piloti, con Sébastien Ogier in fuga a quota 162 punti, seguito al secondo posto da Elfyn Evans e Thierry Neuville a 124. 38 punti di distacco a 4 eventi dalla fine di quello che sarà l'ultimo campionato corso interamente dal campione nativo di Gap. Per completare l'opera, al quarto posto della classifica dedicata ai piloti, c'è Kalle Rovanpera, terzo pilota Toyota. 3 piloti della Casa giapponese nelle prime 4 piazze.

Insomma, l'affermazione con cui abbiamo iniziato la nostra analisi è stata confutata. O meglio, sarebbe confutata se ci limitassimo a leggere i dati, a prendere per buoni i numeri che, però, proprio come le persone, hanno alle spalle una storia che cela episodi, errori, scelte - sbagliate o corrette - circostanze più o meno fortunate che hanno portato alla situazione corrente.

I dati, dunque, è sempre bene interpretarli. Limitarsi a leggerli e a tirare conclusioni è sempre più facile, ma non è mai corretto. Non lo è in alcun caso. Toyota ha portato a casa 6 vittorie contro le 2 di Hyundai nell'arco di questo 2021, eppure le i20 Coupé WRC hanno quasi sempre dato l'impressione di avere qualcosa in più e, spesso, il cronometro ha dato ragione al team che ha sede ad Alzenau. 

A Monte-Carlo domina Ogier, poi tutto cambia

 

L'ha voluta fortemente Sébastien Ogier, quella vittoria. Dopo essere stato detronizzato nel 2020 da Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, il francese è diventato a tutti gli effetti il pilota più vincente della storia del rally più celebre al mondo. 32"6 il vantaggio nei confronti del primo degli inseguitori, il suo compagno di squadra Elfyn Evans, mentre la prima delle Hyundai, quella di Neuville, è finita a oltre 1 minuto e 13 secondi (1'13"5, ndr).

Ogier, arrivato nel Principato con un anno d'esperienza al volante della Yaris e non ha avuto rivali. Ma, al di là della vittoria di Séb, anche il secondo posto di Evans è stato un campanello d'allarme per Hyundai, perché Neuville - terzo e sul podio - è arrivato a 40"9 dal gallese della Toyota.

Per il team di Alzenau la parziale scusante della prima gara svolta assieme da Neuville con il nuovo navigatore, Martjn Wydaeghe, chiamato a sostituire Nicolas Gilsoul in fretta e furia dopo il mancato accordo economico con il pilota nativo di Sankt Vith. Ma, appunto, quella è stata una scusa parziale.

Gli uomini di Alzenau sono stati chiamati subito all'ordine da Andrea Adamo. "Così non va. Dobbiamo capire cosa sia andato storto e riprendere a lavorare come sappiamo e come abbiamo sempre fatto", aveva detto il manager piemontese. E così è stato. La risposta è arrivato poche settimane dopo all'Arctic Rally Finland, con il successo di Ott Tanak e Martin Jarveoja sulle nevi artiche.

Si arriva poi al primo appuntamento su asfalto della stagione, il nuovissimo Rally di Croazia. Rovanpera, leader del Mondiale Piloti, esce alla prima speciale e Neuville vola in testa. A quel punto arriva l'errore nella scelta gomme che fa retrocedere il belga e la vittoria va a Sébastien Ogier, che vince per appena 6 decimi di secondo su Elfyn Evans.

Neuville è ancora terzo, a 8"1 dal vincitore. La sensazione è che la i20 numero 11 avesse il potenziale per vincere, per fare meglio delle Yaris, ma l'errore nella scelta gomme fatta sabato mattina le ha tarpato le ali. Neuville ha recuperato più di 12" dal battistrada, ma non è bastato per rimontare e vincere una gara alla sua portata senza il fatto del sabato.

I segnali arrivati in Croazia non sono stati colti da tanti. La i20 Coupé aveva fatto vedere di essere forte su asfalto, ma il vero campanello d'allarme è suonato in Portogallo. E' suonato per Toyota, che da quell'evento ha visto le Hyundai più veloci delle Yaris, ma anche per il team coreano stesso a causa dell'affidabilità.

La i20 è bella e fragile

Come una rosa in una tempesta. Tanto bella quanto fragile in maniera sinistra. Dal Rally del Portogallo le i20 - sin dal venerdì - hanno letteralmente rubato la scena. Lo hanno fatto non solo con la vettura con la posizione di partenza migliore al venerdì, ma con tutte e tre le vetture impiegate.

Sino al ritiro di Thierry Neuville avvenuto nella PS6 in terra lusitana, le i20 avevano firmato una tripletta nella classifica generale, con il primo pilota Toyota - Elfyn Evans - relegato al quarto posto a 21" dal battistrada Dani Sordo. Da una possibile tripletta Hyundai, è scaturita la vittoria di Evans, con Ogier addirittura terzo dopo un avvio di gara che non avrebbe lasciato pensare affatto a un possibile podio.

In Sardegna il copione si ripete, con Tanak e Sordo in testa alla gara sino alla PS12. L'estone si ritira con una sospensione rotta e Sordo perde subito la prima posizione in favore di Ogier. Non riuscirà più a recuperarla, perché poi nella PS15 lo spagnolo fa un errore, perde una ruota e capotta. Anche per lui è ritiro, mentre per Toyota arriva una doppietta con Ogier davanti a Evans.

 

Al Rally Safari ecco un'altra prova di forza della Hyundai, che sino alla prima prova speciale della domenica mattina è saldamente in testa con Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe. Nella PS14 - quando il belga ha 57"4 di vantaggio sul secondo in classifica - sulla i20 numero 11 si rompe una sospensione e anche quella vittoria va in fumo. Nemmeno a dirlo, a cogliere i frutti dell'accaduto è Sébastien Ogier, che vince davanti a Takamoto Katsuta. Altra doppietta Toyota in un weekend in cui le Yaris non avrebbero avuto chance di vincere.

Ultimo episodio - prima del Rally Ypres - il Rally Estonia. Ott Tanak, nella gara di casa, non fa prigionieri. Il suo passo è davvero inarrestabile, quando nella PS4 è sfortunato protagonista di una doppia foratura che lo lascia senza gomme da poter usare per proseguire il giro e rientrare al Parco Assistenza. Per lui è un ritiro amaro. Rovanpera, perso l'unico avversario capace di tenergli davvero testa su quel fondo, va a vincere il primo rally della carriera nel WRC e regala il sesto successo su 7 gare 2021 alla Toyota.

A Ypres, invece, la sfortuna si è accanita ancora nei confronti di Ott Tanak. Prima un calo di potenza del motore, poi una foratura lo hanno messo fuori dai giochi per un podio che avrebbe probabilmente portato a casa senza sforzi. Neuville e Breen, invece, hanno letteralmente dominato la gara. Nella prima gara da tanto tempo a questa parte senza inconvenienti, di rilievo su almeno 2 vetture, Hyundai ha mostrato tutto il suo potenziale.

Le prestazioni di Tanak mostrate prima di avere il calo di potenza del motore sono la testimonianza più concreta del potenziale attuale delle i20. Escludendo Neuville, che conosceva già molto bene le strade essendo padrone di casa, e Breen, che ha come il 33enne belga preso parte al Rally di Ypres in passato, quello che ha fatto vedere Tanak dal punto di vista cronometrico racconta di una i20 più veloce delle Toyota. A prescindere dall'esperienza su quel tipo di strade avuta dai piloti che l'hanno condotta in gara.

Ottimizzazione del pacchetto

 

Nel corso delle ultime 2 stagioni (questa compresa) le Hyundai hanno fatto passi avanti costanti dal punto di vista delle prestazioni, sino a raggiungere e a superare le Yaris nel corso degli ultimi mesi. Ma com'è stato possibile, considerando i pochi joker di sviluppo in possesso dei team da poter utilizzare prima dell'avvento delle Rally1 la prossima stagione?

Sin dall'arrivo di Andrea Adamo, Hyundai ha iniziato a sfruttare i rally nazionali per far correre le i20 Coupé. Certo, fuori classifica. Ma non era la vittoria a fare gola agli uomini di Alzenau. Grazie alla partecipazione a numerosi eventi fuori dal calendario WRC, il team ha potuto fare diversi test su assetti, gomme (aspetto importante, dato il passaggio da Michelin a Pirelli in questa stagione), novità aerodinamiche e meccaniche da omologare e montare sulle i20 negli eventi WRC. Il tutto senza perdere giorni di test che, lo sappiamo, sono contingentati dal regolamento sportivo e, dunque, sono da considerare oro per i team.

Le Hyundai arrivano ai rally del Mondiale con un assetto già particolarmente indovinato a seconda dell'evento a cui prendono parte. Il lavoro d'affinamento fatto nei rally nazionali aiuta non poco gli ingegneri di Alzenau, che possono raccogliere dati, analizzarli, e aiutare i piloti a trovare il miglior compromesso sin dalle speciali del venerdì. Non è un vantaggio da poco, anzi, è un'abile lettura del regolamento sportivo, applicazione delle risorse economiche e umane, è saper leggere il presente per arrivare preparati al futuro.

Abbiamo visto Toyota faticare notevolmente al venerdì a Ypres ed è da diversi mesi che accade. Non può essere tutto riconducibile al passaggio di attenzione sulla GR Yaris Rally1 ibrida, perché anche Hyundai è impegnata a preparare la i20 N Rally1 della prossima stagione. Quello di Hyundai è un approccio differente, che forse richiede più sforzi sotto tutti i punti di vista. Ma che, almeno dal punto di vista cronometrico, ha senso. E funziona. Se Hyundai dovesse riuscire a trovare il modo di aumentare l'affidabilità delle i20 nel corso delle prossime settimane, la lotta per i Mondiali 2021 potrebbe non essere così chiusa come invece appare oggi.

 

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