Ford, Toyota e Citroen festeggiano, Hyundai ora è l'unica a secco di vittorie!
Dopo il successo di Meeke in Messico Hyundai rimane l'unica Casa costruttrice ancora a secco di vittorie nel WRC 2017, eppure la i20 Coupé sembra la macchina più veloce. Ecco cosa frena il team di Alzenau.
Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport, Hyundai i20 Coupe WRC
Helena El Mokni / Hyundai Motorsport
Il Rally del Messico è appena andato in archivio consegnandoci il terzo vincitore su altrettante gare. Dopo Ogier e Latvala, in Centro America a cogliere il successo è stato Kris Meeke, ma è bene anche parlare delle tre vittorie di altrettante vetture differenti. Dopo l'esordio vittorioso della Fiesta RS WRC Plus, sono arrivati gli hurrà della Toyota con la Yaris Plus e della Citroen con la C3 Plus.
Ford, Toyota e Citroen già vincenti
Ford può contare sul quattro volte campione del mondo Sébastien Ogier, ovvero il pilota che ha colto più podi (3 su 3) e che ha regalato a M-Sport la vittoria dopo un lustro di digiuno. Toyota è rientrata con il botto. Non nel senso di incidenti, ma di risultati, perché Jari-Matti Latvala ha chiuso secondo al debutto a Monte-Carlo e poi ha vinto in Svezia. Una grande impresa. Citroen era alla ricerca della redenzione dopo le prime due gare passate a leccarsi le ferite a causa degli errori dei propri piloti e di qualche problema di gioventù della C3 riguardo differenziale e sospensioni. In Messico è arrivata e ora il futuro è meno nebuloso di quello preventivato dopo due rally.
Questi sono segnali molto positivi per il mondiale Rally, che non vedeva un avvio così incerto e appassionante da tanti anni a questa parte. La seconda cosa che agli appassionati non sarà sfuggita è la mancanza di vittorie della vettura che ha dimostrato sul campo di essere la più veloce sino a ora: la Hyundai i20 Coupé Plus.
Podio di Neuville un "brodino"
In due rally su tre la 4 ruote motrici preparata ad Alzenau avrebbe potuto vincere e solo errori umani (leggasi leggerezze di Neuville) hanno di fatto bloccato successi ormai acquisiti. In Messico è arrivato il primo arrivo a podio della stagione proprio grazie al pilota belga, che ha mantenuto una guida certamente più accorta dopo qualche problema di affidabilità di troppo nel corso dell'ultimo fine settimana.
Se Neuville può essere ormai considerato a tutti gli effetti la punta di diamante del team - soprattutto dopo il primo podio della stagione e le prestazioni velocistiche mostrate - Hyundai dovrà far fronte a due problemi difficili da nascondere sino a questo momento. Uno è meccanico, l'altro umano.
i20 veloce ma poco affidabile
Partendo dai guai meccanici, è un fatto acclarato come la I20 Coupé sia davvero forte e competitiva su tutti i fondi sino a ora incontrati nel Mondiale 2017, ma è altrettanto palese come sia andata incontro a problemi d'affidabilità che, a turno, hanno colpito gli esemplari di Sordo (il più bersagliato), Paddon e Neuville. A questo il team di Alzenau dovrà far fronte nel più breve tempo possibile per cercare di recuperare punti nel Mondiali.
Sordo e Paddon al di sotto delle aspettative
Dal punto di vista umano, invece, bisogna sottolineare come Hayden Paddon e Daniel Sordo non stiano dando l'apporto sperato a inizio stagione dai vertici del team Hyundai. Vero, lo spagnolo si trova al quarto posto nel Mondiale, ma è comunque molto staccato e dietro di lui a un solo punto di distanza c'è Neuville. Sordo continua a essere molto regolare, errori zero, ma nessun acuto che possa proiettarlo in lotta per la vittoria o per il podio.
Peggio sta facendo Hayden Paddon, uno dei piloti più attesi in Messico che però ha deluso (anche a causa di guasti alla sua i20) e dopo il Rally di Finlandia scioglierà il proprio sodalizio con lo storico copilota John Kennard, forse anche per tentare di dare una svolta alla sua carriera che sembrava dover decollare un paio di stagioni fa ma che, di fatto, non ha trovato la necessaria continuità per farlo.
In Hyundai c'è consapevolezza di avere la vettura più performante, ma il team dovrà aggiustare le cose sopra citate per sperare di rientrare in lizza per i titoli mondiali, magari andando alla ricerca del primo successo dell'anno a partire dalla prossima gara prevista in Corsica, ovvero il Tour de Corse.
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