Argentina: Neuville omaggia Evans dopo il rally più bello dell'anno
Neuville trionfa per 6 decimi: "Ho dato tutto". Evans: "Sto male, ma tutto questo mi renderà più forte". Bello l'abbraccio tra i due appena terminata la Power Stage, con il belga che applaude il gallese per la grande gara.
Il vincitore Thierry Neuville, Hyundai Motorsport, il secondo classificato Elfyn Evans, M-Sport
Helena El Mokni / Hyundai Motorsport
Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul hanno appena terminato la Power Stage con il miglior tempo assoluto. Ma in prova c'è ancora Elfyn Evans, leader della classifica generale del Rally d'Argentina per 6 decimi proprio sul duo belga. Al primo intermedio il gallese del team DMACK è in vantaggio di oltre 3 secondi sull'equipaggio della Hyundai. La gara sembra decisa.
"Ho dato tutto. Non avevo le migliori gomme sul lato sinistro perché ho spinto davvero tanto nelle due stage precedenti. Anche se non vinceremo abbiamo comunque dato il nostro meglio", dichiara Thierry appena sceso dalla sua i20 Coupé WRC.
Lui e Gilsoul si precipitano al primo schermo disponibile nei pressi del traguardo della stage. Prima un tocco di sconforto nel constatare che Evans aveva un bel vantaggio, ma non ancora decisivo. Poi, incredibilmente, una sbavatura all'ingresso di un ponticello, una curva approcciata con timidezza (comprensibile, date le circostanze) e il vantaggio è svanito tutto nel settore successivo.
Il resto è storia, con Evans che taglia il traguardo con 1"3 di ritardo da Neuville e il belga che festeggia così il suo secondo consecutivo assiee alla Hyundai, il quarto della carriera. Un urlo liberatorio, un abbraccio con Gilsoul. Poi una di quelle scene che fanno bene al motorsport: i vincitori vanno da chi ha appena perso la gara, Evans e il copilota Barritt, per congratularsi. Perché l'equipaggio del team DMACK è stato autore di una gara superba, la migliore della carriera.
"Guardare la prova di Elfyn è stato il momento peggiore della mia vita. Era più veloce di me nel primo intermedio, ma ho fatto meglio di lui nel tratto successivo", ha proseguito Neuville. Poi la parola è passata a Evans, rimasto abbracciato a Neuville stanco e comprensibilmente deluso. Ma consapevole di aver mostrato tutto il suo valore a livello mondiale: "Mi sento distrutto per aver perso con un distacco così minimo. E' dura da digerire al momento ma so che da questo posso uscirne ancora più forte".
"Ho fatto un piccolo errore nella speciale, ho toccato un muretto del ponticello a metà prova. Questo, probabilmente, ha fatto la differenza. Dopo una grande gara fatta da venerdì, mi servirà da insegnamento".
Al termine della gara sono rimaste le emozioni contrastanti dei due, che però, consapevoli di avere dato spettacolo e aver mostrato le loro potenzialità, si sono ritrovati sul podio a festeggiare uno dei rally più belli e incerti degli ultimi 10 anni, forse paragonabile solo al Rally di Svezia del 2015, quando Ogier, Mikkelsen e Neuville arrivarono a giocarsi la vittoria nella Power Stage divisi da appena 2 secondi. Allora vinse Ogier, oggi invece è Neuville a festeggiare. Che il vento che da 4 anni supporta il talento del francese stia virando verso il Belgio e la Hyundai?
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