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Intervista

WEC | Van Der Linde: "Prima serve una BMW affidabile, poi veloce"

Il sudafricano è carico per la sua prima esperienza nel Mondiale con la M Hybrid V8, che grazie allo scambio di dati tra i team RLL e WRT ha velocizzato le operazioni di sviluppo. Ma in Qatar si arriverà con umiltà, consapevoli che la concorrenza è molto più esperta, per cui si procederà un passo alla volta.

BMW M Hybrid V8 LMDh

Sheldon Van Der Linde è motivatissimo, ma allo stesso tempo coi piedi ben piantati per terra in vista del suo esordio nel FIA World Endurance Championship al volante della BMW LMDh.

Il sudafricano è stato inserito nell'equipaggio della M Hybrid V8 #20 assieme a René Rast e Robin Frijns, e in questi mesi ha lavorato tantissimo allo sviluppo del prototipo ibrido costruito su telaio Dallara con il Team WRT.

Il 24enne di Johannesburg è ormai un esperto dell'endurance essendosi fatto le ossa al volante delle vetture GT3, ma la Classe Hypercar del Mondiale è chiaramente un passo avanti enorme per tutti.

"In passato ho fatto gare di 24 Ore come Spa, Nurburgring e Daytona, ma non sono mai andato a Le Mans e arrivarci per la prima volta con una LMDh è un bel passo avanti. Ho tanto da imparare, anche perché sono fra i più giovani di questo gruppo, ma potrò contare anche su chi ha molta esperienza nel campo e su questa macchina", ha detto Van Der Linde nella tavola rotonda giornalistica organizzata dal WEC cui ha partecipato Motorsport.com.

"La M Hybrid V8 ha preso parte all'IMSA lo scorso anno, cominciando a conoscere il mondo dei prototipi, per cui sono fiducioso che si possa fare un buon lavoro, anche perché l'auto è ad un buon punto dello sviluppo".

#25 BMW Team RLL BMW M Hybrid V8: Connor De Phillippi, Nick Yelloly, Sheldon van der Linde

Photo by: Art Fleischmann

#25 BMW Team RLL BMW M Hybrid V8: Connor De Phillippi, Nick Yelloly, Sheldon van der Linde

I mesi scorsi sono serviti appunto per conoscere meglio il mezzo sia dal punto di vista della squadra che per i suoi piloti, ma Van Der Linde si affretta a mettere acqua sul fuoco dell'entusiasmo per non creare false aspettative.

"Dobbiamo essere realistici coi nostri obiettivi, non possiamo aspettarci di arrivare e battere subito Ferrari, Toyota o altri dominando, ma bisognerà far crescere la vettura un passo per volta in modo da essere in una buona posizione in Qatar. Se poi si riuscirà ad andare a podio a Le Mans sarebbe un obiettivo centrato".

"Quest'anno la formazione dei piloti è veramente ottima, ci sono ragazzi con grande esperienza com me, Robin e René che possono far crescere il programma e dare modo all'auto di essere prima di tutto affidabile e poi veloce".

"Un conto è lavorare sulla competitività del mezzo, ma è necessario che prima arrivi alla fine delle gare, cosa importante specialmente nella prima fase dello sviluppo".

"Per noi ciò che conta è vedere in primis la bandiera a scacchi con una macchina affidabile, poi si lavorerà sulla velocità ragionando gara per gara".

Sheldon van der Linde, Schubert Motorsport

Photo by: Alexander Trienitz

Sheldon van der Linde, Schubert Motorsport

Tanti test che ora vedranno la BMW avvicinarsi alla prima gara del Qatar in programma a marzo, con l'idea di non sfigurare e puntare molto sulle proprie risorse e potenzialità.

"Sono molto soddisfatto dei progressi che siamo riusciti a fare in così poco tempo per svilupparla rispetto ai rivali, all'inizio del 2023 siamo partiti innegabilmente in difficoltà ed è servito tanto tempo per migliorare".

"In inverno sono stati fatti altri bei passi avanti assieme a WRT, che ha svolto un lavoro ottimo; ma tutti sanno che è una delle squadre migliori che si possano avere in una situazione come questa".

L'esordio della BMW LMDh era avvenuto 12 mesi fa a Daytona e fu anche la prima auto della nuova generazione di prototipi ad accusare problemi. La Casa bavarese si è data da fare enormemente assieme al Team RLL per rendere il mezzo solido e lo scambio di informazioni tra America ed Europa è servito anche a WRT per velocizzare le operazioni.

"Non è un segreto che ci sia una grande apertura e scambio fra noi e loro. In IMSA sono partiti a rilento, ma lo sviluppo dell'auto nel corso della stagione è stato davvero ottimo e in continua evoluzione".

"Da questo punto di vista penso che l'auto sia buona e che lo scambio di informazioni faccia bene ad entrambi i team. Questo ovviamente accelera il processo di apprendimento e fa sì che ora anche il Team WRT abbia una vettura in grado di girare bene, cosa che prima non era".

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