Superstagione biennale e classe unica in LMP1: la ricetta ACO per il WEC
Annunciati i cambiamenti nel mondiale: otto corse tra il 2018-19 e 2019-20 con l'inserimento della 12 Ore di Sebring. Resta qualche dubbio sulla equiparazione tra ibridi e vetture a motore endotermico
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez
JEP / Motorsport Images
Dal 2018 il WEC diventerà una << superseason >> biennale che si aprirà in maggio a Spa-Francorchamps e si concluderà l'anno successivo a Le Mans. Contrariamente a quanto si pensava non verranno cassate le LMP1 ibride che proseguiranno ad avere la stessa regolamentazione già prevista ma verranno affiancate dalle LMP1 non alternative a cui sarà assicurato-non si sa come- una sorta di identico potenziale per sfidare la Toyota che nella prossima << superstagione >> sarà l'unica Casa con un ibrido presente. La LMP1 quindi diventerà una classe singola senza alcun tipo di differenziazione tra Case e privati. Queste le decisioni dell'ACO e della FIA circa il mondiale endurance.
Un calendario che accontenta tutti
Quella del calendario, spalmato tra il 2018 e il 2019 e il 2019-2020, è una mossa pragmatica e intelligente che sembra già avere accontentato tutti quanti. Sia perché è stato studiato con alcune chicche, come la 12 Ore di Sebring che si disputerà subito dopo la corsa IMSA, con partenza quindi alle 24.00 del 15 marzo e conclusione alle 12 del 16 marzo 2019, sia perché permetterà alle squadre un certo risparmio di budget, si calcola un 20 per cento in meno per le LMP2, e forse una maggiore visibilità, stando fuori dalle date della Formula 1.
Più difficile, invece, riuscire a comprendere come verrà strutturata la LMP1 con una coabitazione tra le ibride e le potenziali vetture a motore endotermico tradizionale che richiederà i salti mortali ai legislatori per cercare di mettere, come nelle intenzioni, sullo stesso piano due tipologie di prototipi che sono diversissime le une dalle altre. Perché se è vero che i motori saranno liberi è altrettanto vero che anche con agevolazioni sul fronte aerodinamico, di telaio e di consumo le LMP1 tradizionali avranno sempre prestazioni inferiori, non potendo contare sulla riserva di potenza che appunto proviene dal sistema ibrido. La risposta su questo fronte arriverà più avanti nell'anno,in novembre, quando la Commissione Tecnica del WEC renderà note le proprie decisioni.
Neveu: rispettata la tradizione endurance
L'abbandono improvviso della Porsche dal WEC ha quindi costretto gli organizzatori dell'ACO a prendere in fretta e furia-meno di un mese- le contromisure per consentire al campionato non solo la sopravvivenza ma un futuro meno dettato dai voleri delle Case automobilistiche.
" Non abbiamo badato alle esigenze individuali di coloro che prendono parte alla serie-ha commentato Gerard Neveu, CEO dell'ACO- ma ci siamo indirizzati subito al bene del campionato. Innanzitutto rispettando la tradizione che vuole le corse di endurance gare di prototipi e poi seguendo tre direttrici principali: la storia delle corse di durata appunto, il rispetto per i partecipanti, i tifosi e il prodotto, ovvero l'automobile da corsa. Ed è stato prioritario il terzo aspetto: il modello di business, visto che i tempi sono cambiati. Quindi basta con le spese folli ma creare le basi per chi prende parte al WEC di avere una sostenibilità di spese e di ritorno".
Nessuna marcia indietro rispetto al concetto del mondiale e nessuna apertura alle DPI come qualcuno sussurrava. " Sarebbe un controsenso-ha proseguito Neveau- Gli americani hanno una formula loro che può essere equiparata a grandi linee alla nostra LMP2 e che appunto si chiama Daytona Prototype. I nostri sono Le Mans Prototype e tali resteranno con tutti gli aggiustamenti del caso per quanto riguarda la LMP1".
Questa diventerà una classe unica con possibilità di coinvolgimento dei costruttori che dal 2018 potranno decidere di affiancare il loro marchio alle varie Dallara, Ginetta e probabilmente Ligier. Il dubbio è chi se la sentirà tra le Case di sfidare Toyota partendo da basi che al di là dei proclami sono, almeno per le corse di 6 Ore, di netta inferiorità prestazionale.
Tutto resterà inalterato nel mondo GTE. L'idea della corsa di qualificazione è stata cassata soprattutto per i costi che sarebbero lievitati. Non è passata nemmeno la riduzione della durata delle gare. Giustamente l'ACO ha voluto differenziare il mondiale dall'ELMS.
I punteggi saranno anch'essi cambiati: alla 24 Ore di Le Mans non verrà più assegnato il doppio dei punti. Piuttosto saranno previsti dei bonus per le corse di 12 e 24 Ore rispetto alle 6 Ore ma non tali da stravolgere, come ora, la classifica iridata.
Il prologo di 36 Ore al Paul Ricard
Ma in attesa delle normative tecniche della classe maggiore è indubbio che la mossa della supeseason sia stata accettata da chiunque con un plauso. La 6 Ore di Spa-Francorchamps e la 24 Ore di Daytona saranno le due corse fisse del primo campionato. Il prologo tornerà al Paul Ricard dove ci sarà la possibilità per i team di effettuare test di durata, anche di 36 ore complessive, in preparazione alla 24 Ore di Le Mans. La chicca è comunque rappresentata dalla 12 Ore di Sebring che si disputerà due ore dopo quella IMSA. Sarà una grande festa dell'endurance.
Questo il calendario provvisorio 2018-2019
5-6 aprile 2018 Prologo Paul Ricard
4-5 maggio 2018 6 Ore di Spa
16-17 giugno 2018 24 Ore di Le Mans
13-14 ottobre 2018 6 Ore del Fuji
3-4 novembre 2018 6 Ore di Shanghai
Febbraio 2019 evento da scegliere
15-16 marzo 2019 12 Ore di Sebring
3- 4 maggio 2019 6 Ore di Spa-Francorchamps
15-16 giugno 2019 24 Ore di Le Mans
Il campionato 2019-2020 scatterà probabilmente nel mese di ottobre per concludersi sempre a Le Mans.
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