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WEC | Speranze Ferrari uccise: "Più di così cosa potevamo fare?"

Seppur con miglioramenti rispetto al 2023, anche quest'anno al Fuji le 499P hanno avuto una gara durissima dove la SC finale ha mandato in fumo un piazzamento in Top5 frutto di ottime strategie. Ma non c'erano le condizioni per giocarsela alla pari e si è visto nell'inesorabile finale.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Foto di: JEP / Motorsport Images

La Ferrari torna a casa con le speranze di titolo ridotte al lumicino al termine di una difficilissima 6h del Fuji, penultimo evento del FIA World Endurance Championship che si preannunciava complicato per le 499P.

Seppur dei miglioramenti sul tracciato giapponese si siano visti rispetto allo scorso anno, anche stavolta i piloti hanno dovuto fare il massimo (e oltre) per riuscire a tenere almeno nei primi cinque della Classe HYPERCAR le vetture di Maranello.

L'errore iniziale di Robert Kubica al volante della #83 di AF Corse ha messo praticamente fuori dai giochi la #51, con Giovinazzi/Calado/Pier Guidi a stringere i denti con una vettura danneggiata, lasciando quindi la #50 di Molina/Nielsen/Fuoco a combattere per le piazze di vertice.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen,#5 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Matt Campbell, Michael Christensen, Frederic Makowiecki

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen,#5 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Matt Campbell, Michael Christensen, Frederic Makowiecki

Foto di: JEP / Motorsport Images

"Abbiamo sofferto fin dall'inizio del weekend ed è un peccato incominciare anche la gara con due vetture su tre ad incappare in un incidente; purtroppo sono cose che capitano. La #83 ha bloccato le gomme e nella collisione la #51 ha riportato parecchi danni, specialmente sul fondo dal lato di destra, per cui ci siamo limitati a sostituire carrozzeria anteriore e posteriore per non perdere troppo tempo ai box, anche perché era un danno notevole", ha spiegato il Responsabile delle vetture Endurance, Ferdinando Cannizzo, commentando anche il successivo ritiro della #51.

"Le prestazioni sono ovviamente calate per la #51, ma devo anche dire che piloti e squadra hanno fatto un grandissimo lavoro per gestire questa situazione complicata, sono molto orgoglioso di loro. A seguire si è verificato un problema elettronico del controllo della potenza del sistema ERS, per cui abbiamo deciso di richiamare la vettura ai box. Dobbiamo capire cosa lo ha causato, ma non sappiamo ancora se è collegato all'incidente, dobbiamo indagare".

"Ad un certo punto la squadra ha perso il controllo della MGU, anche se si sarebbe potuto continuare in sicurezza la gara, le prestazioni avevano già subìto un impatto, per cui si è deciso di non continuare".

Tutto si era comunque concentrato sulla #50, ad un certo punto anche al comando per alcune tornate grazie ad un'ottima strategia e all'impegno del trio vincitore a Le Mans, prima di scivolare nuovamente indietro quando la Safety Car ha ricompattato il gruppo nel finale, consentendo ad altre vetture, come Alpine, Porsche-Jota e addirittura Peugeot, di poter scavalcare la 499P.

"Anche in condizioni simili agli altri, ad inizio gara, per noi era impossibile mantenere il passo ed è ciò che si è verificato alla fine, quando tutti erano sulla stessa strategia. L'ultima Safety Car ha ricompattato il gruppo e dunque non siamo riusciti a difenderci".

"Il fatto è che con la combinazione della potenza che avevamo a disposizione assieme al carico aerodinamico, più di così non si poteva fare e ci superavano sul rettilineo, come si è visto negli ultimi giri".

"La cosa positiva è che la strategia adottata è stata ottima, con la #50 siamo anche passati al comando per diversi giri nonostante il passo che potevamo tenere e lo ritengo un buonissimo risultato. Siamo stati sfortunati con l'ultima Virtual Safety Car e successiva SC. Altrimenti il quarto posto sarebbe probabilmente stato alla nostra portata".

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Foto di: JEP / Motorsport Images

I numeri parlano chiaro: la migliore Ferrari nel computo della media dei tempi sul giro è stata proprio la #83 con Robert Shwartzman a +0"7 dalla Toyota #6 vincitrice. Nel finale, Fuoco ha anche evidenziato via radio che stava tirando al massimo e anche oltre, ma che più di tanto non sarebbe riuscito a fare.

Il calabrese ha girato ad un decimo da Shwartzman e beccandone 0"7 dalla Alpine sul giro più veloce in gara. Vedere la Rossa superata pure dalle Peugeot crollando nona ha fatto malissimo ai ferraristi e ricomparire uno scenario che già in passato era stato sinonimo di disparità di condizioni e prestazioni.

"Quando non hai prestazioni non c'è molto altro da fare, se non provare una buona strategia. Fino a che la corsa era stata regolare e senza interruzioni, stava funzionando molto bene. Senza passo, l'unica cosa che si poteva fare era lavorare sulla lunghezza degli stint e montare gomme nuove quando gli altri erano con quelle usate".

"Questo ci ha dato un po' più di passo, ma non così tanto, e lo si è visto perché faticavamo a superare quelli che erano su gomme vecchie. Ciò evidenzia le difficoltà in cui ci trovavamo oggi. Siamo comunque riusciti a guadagnare qualche posizione fino a quando non si è ribaltata la situazione".

"Abbiamo provato a difenderci in curva, ma senza accelerazione e velocità di punta era impossibile resistere ad altre vetture, per questo abbiamo sofferto. Nonostante ciò, rispetto allo scorso anno la vettura è andata molto bene, mostrando prestazioni da Top3 nei settori 1 e 3, perdendo però nel 2, oltre che un po' sul rettilineo".

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen, #6 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Kevin Estre, Andre Lotterer, Laurens Vanthoor, #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Nyck de Vries

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen, #6 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Kevin Estre, Andre Lotterer, Laurens Vanthoor, #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Nyck de Vries

Foto di: Andreas Beil

Con il K.O. della Toyota #7, Fuoco/Molina/Nielsen hanno riguadagnato la seconda posizione in classifica piloti con 115 punti, ma il successo di Estre/Vanthoor/Lotterer li ha fatti scappare via a 150.

La Porsche ha invece 161 punti tra i Costruttori, contro i 151 della Toyota e i 134 della Ferrari, che ora vede allontanarsi inesorabilmente i due Mondiali quando manca solamente la 8h del Bahrain da affrontare, che pure con 39 punti in palio tiene matematicamente il Cavallino Rampante in corsa.

"Matematicamente siamo ancora in gioco, ma bisogna ammettere che è molto dura. Dobbiamo sperare di portare ai primi tre posti tutte e tre le auto, mentre gli altri dovranno ritirarsi. Purtroppo la situazione è questa, sia tra i piloti che nel Costruttori. La Toyota ha perso la leadership in quest'ultima, mentre noi siamo finiti troppo indietro, questa gara ha ucciso la maggior parte delle possibilità di titoli".

"Sicuramente proveremo a compiere il miracolo e non ci arrenderemo fin tanto che saremo in gioco, anche se le possibilità sono ridotte al lumicino. Dobbiamo essere perfetti e fare sì che la vettura si esprima al meglio, mettendo le tre 499P sul podio in modo da avere ancora speranza".

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Foto di: Andreas Beil

Sul fronte piloti, amaro il commento di Nielsen: "Il mio primo stint è stato piuttosto buono, nel secondo sapevamo che sarebbe stato difficile continuare con quel passo, ma si è rivelato più complicato del previsto. È capitato lo stesso ad Antonio alla fine, oggi abbiamo fatto veramente tanta fatica guadagnando qualche posizione all’inizio e poi perdendole alla fine".

Dello stesso tenore Calado: "Purtroppo il contatto al primo giro ha compromesso la nostra gara. Siamo riusciti a ripartire, ma la vettura era danneggiata e non siamo più stati competitivi fino al momento del ritiro. Matematicamente i nostri compagni di squadra possono ancora vincere il titolo, anche se non sarà facile, noi cercheremo di aiutarli per quanto possibile".

Il Capo di Ferrari Endurance e Corse Clienti, Antonello Coletta, ha aggiunto: "Purtroppo non siamo abituati a commentare un risultato di questo tipo conoscendo il potenziale della vettura e dopo aver assistito ad una gara in cui, strategia, operazioni ai box, gestione pneumatici e lavoro dei piloti in pista è stato impeccabile. Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per lottare per il podio e non esserci riusciti lascia l’amaro in bocca".

"Abbiamo il rimpianto di aver visto due vetture coinvolte nell’incidente al secondo giro che ha pesantemente condizionato la gara delle Ferrari #51 e #83 nel tornare in lizza per le posizioni di vertice".

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