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Gené: "La Nissan GTR-LM sta migliorando"

A Silverstone il pilota spagnolo ha parlato dei progressi della GT-R LM

Gené:

Marc Gené è presente a Silverstone per effettuare alcuni giri promozionali con la Nissan GTR-LM che la Nismo ha portato in due esemplari in terra inglese. Con il pilota spagnolo abbiamo quindi fatto il punto della situazione sullo stato d'avanzamento dei lavori di quella che può essere considerata la vettura meno tradizionale di tutto l'automobilismo sportivo.

"Quando mi hanno contattato, a metà dell'anno scorso, non mi avevano detto quale era il concetto di vettura che stavano sviluppando. Li ho visti convinti, credevano nel progetto e abbiamo subito trovato un accordo. C'è stato un feeling immediato. Mi è piaciuto il fatto che abbiano puntato molto su di me e poi c'era l'obiettivo di poter disputare tutto il WEC e a questo proprio non pensavo perché il mio obiettivo era quello di prendere parte soltanto alla 24 Ore di Le Mans. Sapevo che con Audi c'era l'opportunità di correre con la terza macchina e allora proprio perché ho avvertito molta fiducia mi sono detto perché no ed ho accettato la proposta. Mi ha entusiasmanto il poter riprendere un programma daccapo, un po'quello che era avvenuto nel passato con la Peugeot. E poi, considerando che ho quarantanni, è probabile che questo possa essere il mio ultimo contatto con Le Mans. È un bel challenge, mi stimola. Penso di poter dare tanto a Nissan. È chiaro che sia io sia Nissan vogliamo vincere anche se sappiamo che quest'anno sarà impossibile. Ma l'essere coinvolto in un programma del genere, ambizioso e diverso da tutti gli altri, è stimolante".

Molti tuoi colleghi fanno commenti ironici sulla vettura;alcuni sostengono che a Le Mans faticherà a restare nei tempi delle LMP2. Hai da rispondere alle frecciatine?
"Il progetto ha un rischio, è inutile negarlo. Il concetto della vettura è molto controcorrente. È una sfida, questo è certo ma Nissan è un'azienda fatta così, guarda le cose in modo diverso. Di questa macchina io ho visto e provato le cose positive.Quando la guidi senti che è una vettura molto efficiente con un drag molto basso. Le caratteristiche che stiamo cercando ci sono. È vero peraltro che ci sono svantaggi: c'è molto peso davanti a causa della trazione anteriore che cercheremo di minimizzare"

La configurazione aerodinamica è però molto interessante. In pratica è una vettura "estrattore"...
"Si, a livello aerodinamico è migliore di tutte le nostre concorrenti e anche di efficienza. E dico che il motore va benissimo. Però oggi non posso dire nulla di più:finché non saremo a Le Mans nemmeno noi sapremo con chi potremo lottare o meno. Non posso rispondere nemmeno a me stesso sul fronte prestazioni;posso solo dire che quello che la vettura deve fare lo fa".

Eppure i primi test non sono andati bene così come l'iniziale crash test. Ora avete ripreso a provare. Cosa avete cambiato nella GT-R-LM?
"Abbiamo evoluto e migliorato, nessun cambiamento radicale. Il concetto è quello: motore anteriore che non possiamo mettere al posteriore. Ma ogni volta che siamo scesi in pista per i test abbiamo evoluto e progredito. Io è da un mese che non guido la vettura. Lo farò lunedi e martedi della prossima settimana negli Stati Uniti ma ho i report dei miei compagni. Mi hanno detto di aspettarmi una vettura molto diversa da quella che conoscevo e che ho pilotato a Sebring poco più di un mese fa. In positivo sia chiaro".

Come si guida una vettura del genere, all'opposto di quelle alle quali tutti i piloti professionisti sono abituati?
"È diverso perché comunque devi adattarti a come impostare le curve, soprattutto l'uscita; hai anche le gomme che lavorano in modo particolare, essendoci tutto il peso all'avantreno e poco nella parte posteriore. Ma devo dire che non è per niente terribile. Anzi ripeto sono rimasto impressionato dal motore che è potente e progressivo e dalla tenuta laterale".

-A destare stupore è anche l'organizzazione del team che sembra abbastanza complicata quasi quanto la vettura. Credi che con il tempo si possa razionalizzare?
"È un loro metodo di lavoro: esiste una base negli Stati Uniti e un'altra in Inghilterra. Ci si scambia in continuazione materiale informativo e si procede uniti per l'obiettivo. Dall'esterno può risultare complessa ma in realtà ha i suoi vantaggi. Per i primi test avevamo bisogno di girare con tempo bello e caldo. Ragion per cui siamo andati negli Usa. Ora partiremo con un programma di collaudi europeo su varie piste dove di sicuro troveremo condizioni meteo molto diverse, di modo da avere tutti i parametri che ci servono sulla messa a punto e sui nostri punti deboli e forti. Prima di aver completato tutta questa mole di lavoro non potremo quantificare il nostro livello reale. Forse lo vedremo nel prologo di Le Mans".

Le Mans per Nissan sarà una autentica sfida. Che genere di corsa ti auguri? Per Nissan sarebbe un triondo vedere il traguardo o preferiresti la prestazione?
"Magari tutte e due. Ma stando alla realtà opto per una vettura competitiva ad alto livello e veloce che mettiamo si ritira piuttosto che una lenta che arriva al traguardo lontanissima da chi ha vinto. Perché significherebbe che abbiamo lavorato tutti quanti bene".

Come vi confrontate con Michelin che è costretta a fornire gomme di dimensioni e tipo particolari, un po'come faceva la Goodyear con la Tyrrell P34 a sei ruote.
Bene, non ci sono problemi. Con Michelin il rapporto è ottimo e si lavora di comune accordo per trovare la soluzione ideale"

Il lavoro delle gomme con il peso spostato in avanti e di fatto pochissimo dietro dovrebbe costringervi a riconsiderare anche angoli di camber e tipo di inclinazione per raggiungere le temperature ottimali e soprattutto l'affidabilità dello pneumatico
"Si lavora anche su quello. Più sulla durata che sull'efficienza, perché le sospensioni assolvono direi bene al loro compito e fanno lavorare la gomma in modo ottimale. Ma sono i consumi diversi. Di fatto usuri molto le gomme dell'avantreno e nulla quelle al retrotreno. Quindi con Michelin si è lavorato in questo senso e direi che ora come ora siamo soddisfatti in base ai test svolti negli Usa. E poi con loro problemi zero. Sono bravissimi e disponibili".

Nel WEC parlare dopo le prove libere ha ancora meno senso che farlo in Formula 1 ma un dato è oggettivo: c'è stata dall'anno scorso ad oggi un'escalation delle prestazioni e dell'impegno delle Case. Come lo vedi?
"Bellissimo, con quattro Case che mettono in pista le loro idee, una più particolare dell'altra. Il livello è altissimo. Credo che in gara abbasserano di almeno quattro secondi i tempi del 2014, il che è stupefacente".

Il WEC concede più libertà ai progettisti anche rispetto alla Formula 1. E allora come la mettiamo con la Formula 1 stadio di evoluzione più alta dell'automobilismo?
"In un certo senso hai ragione. In Formula 1 tutto è perfetto: le gare sono lunghe due ore, il pacchetto funziona ma molti componenti sono quasi monotipo per tutti quanti. Qui invece puoi vedere motori aspirati contro diesel e turbo, sistemi ibridi diversi, trazioni posteriori contro anteriori. Qui le Case chiedono solo libertà e alla lunga stanno avendo ragione. C'è poi il fattore pubblico: qui la gente non accorre per il pilota ma per tifare le vetture. I paddock sono aperti, si può incontrare il pilota e chiedergli l'autogrado. Le macchine sono belle, affascinanti. Secondo me la Formula 1 deve stare attenta perché il WEC è davvero concorrenziale".

Tu che hai iniziato con le formule ti saresti mai aspettato di concludere la carriera ad alto livello guidando una trazione anteriore?
"Nemmeno in sogno e lo dico per davvero. Ma è la forza del WEC che permette anche questo".

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