Sakhir: 991 RSR con il rebus gomme
Pur avendo risparmiato un treno in qualifica le Porsche GTE tendono a consumarle più del dovuto
Foto di: XPB Images
Le Porsche 991 RSR non hanno in Sakhir la loro pista preferita. Lo si sapeva fin dalla vigilia, come era noto che sull'autodromo del Bahrain le Ferrari sarebbero partite davanti almeno in qualifica. Il fatto che la seconda 458 GTE PRO di Rigon-Calado parta dalla penultima posizione della griglia a causa dell'escursione fuori pista del pilota britannico non cambia la sostanza delle cose per quanto riguarda la lotta per il titolo costruttori GT, ma fa incrementare e di molto le possibilità di Richard Lietz di gareggiare con una certa serenità per portare a Weissach il titolo riservato ai piloti.
Quanto alla classifica costruttori i cinque punti che dopo le qualifiche dividono Porsche da Ferrari impongono al team Manthey una gara molto tattica con l'obbligo anche per loro di portare al traguardo entrambe le vetture.
È per questa ragione che nel corso della due giorni di prove ci sia stata una netta differenza tra le prestazioni della 991 RSR di Makowiecki-Pilet rispetto a quella del capoclassifica iridato e di Michael Christensen. I due infatti hanno lavorato fin dall'inizio in prospettiva corsa, come è quasi sempre accaduto in questo campionato nel quale le Porsche pur subendo nella prima parte le migliori prestazioni di Ferrari e a volte delle Aston Martin alla fine hanno sempre centrato i propri obiettivi, ad esclusione della disastrosa 24 Ore di Le Mans che resta il punto più basso di un 2015 che si potrebbe definire miracoloso, proprio per gli oggettivi limiti di anzianità del progetto.
Non è un caso che proprio guardando alla corsa in Porsche abbiano utilizzato un solo treno di gomme. Le temperature più fresca delle qualifiche rispetto alle libere hanno anche portato una certa speranza su quello che sembra essere il problema principale della squadra: il consumo degli pneumatici.
Diceva Lietz prima delle qualifiche che "andiamo in crisi dopo pochissimi giri e questo ci impone un'andatura meno sostenuta di quanto potremmo". Diverso il discorso che riguarda i freni, dove la Porsche sembra essere quella messa meglio tra i contendenti. L'Aston Martin ha proprio nel consumo di questi particolari il proprio punto debole, dovuto anche alla conformazione della vettura che manda in crisi l'impianto in punti difficili, per esempio il tornantino in discesa dove è necessario impostare con le ruote già sterzate verso sinistra. In quella curva le Vantage sono le vetture che tendono al bloccaggio più delle altre, mentre le Porsche sembrano avere meno problemi.
Dopo le quaiifiche, però, si respirava un clima più fiducioso in vista della 6 Ore di domani. "Ammetto che in qualifica- ha detto Lietz-le cose sono migliorate. Il bilanciamento era decisamente migliore che nelle prove libere e tutto sommato non posso lamentarmi del mio giro, visto che siamo tutti parecchio vicini come tempi. Certo è che pur risparmiando un treno in qualifica, le gomme restano sempre il punto focale sul quale porre l'attenzione durante la corsa. Credo che alla fine la chiave di volta della 6 Ore sarà giocata proprio su come ognuno saprà sfruttarle e risparmiarle".
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