WEC | Porsche giù dal podio: strategia va bene, la 963 non ancora
A Spa arriva un'altra beffa in extremis dopo quella del 2022, con la Ferrari di Calado che ha superato all'ultimo giro la 963 di Makowiecki, sulla quale ancora una volta le gomme hanno avuto un crollo pauroso. La #6 si è invece ritirata per un guasto elettrico e l'unica nota positiva arriva dai privati di Jota.
A Spa-Francorchamps la Porsche collezione un'altra beffa sul filo di lana, perdendo il podio proprio all'ultimo giro e sempre per mano della Ferrari.
La bellissima battaglia per il successo in Classe LMGTE PRO del 2022 si è rivista anche quest'anno, ma per il 3° posto della Classe Hypercar tra la 963 di Frédéric Makowiecki e la 499P di James Calado. Quest'ultimo l'anno scorso aveva difeso a denti stretti il successo con la 488 #51 e stavolta si è invece messo all'inseguimento della LMDh di Weissach per regalare a Maranello il terzo piazzamento in Top3 consecutivo della stagione.
Dopo il podio ottenuto a Portimão, in casa Porsche Penske Motorsport c'erano grandissime aspettative per il terzo evento del FIA World Endurance Championship, ma sulle Ardenne sono emerse nuovamente problematiche già vissute.
Intanto va detto che ancora una volta la Qualifica si è rivelata molto complicata e che le 963 hanno chiuso ben lontane dalle posizioni che contano. Al via la scelta di montare le gomme da asciutto su pista umida ha pagato, ma la #6 Kévin Estre/André Lotterer/Laurens Vanthoor non è andata oltre i 54 giri, seppur fosse riuscita ad issarsi fino al secondo posto sul tracciato che si stava andando ad asciugare.
Il prototipo tedesco si è fermato sul rettilineo spegnendosi completamente per un problema elettrico che in squadra stanno cercando di capire bene a cosa sia dovuto. Fatto sta che Vanthoor non è riuscito nemmeno a passare il volante ai suoi compagni, provando ripetutamente a riavviare la vettura, morta a tutti gli effetti.
"Mentre percorrevo l'ultima chicane, all'improvviso l'intero impianto elettrico si è spento. Ho eseguito alcune procedure per riavviare il sistema, ma purtroppo non ha funzionato. Dobbiamo ancora analizzare cosa sia successo esattamente", ha spiegato il belga.
"È un vero peccato perché fino a quel momento la nostra gara stava andando molto bene. La nostra strategia si è rivelata perfetta e la macchina era fantastica da guidare. Abbiamo preso la decisione giusta di optare per le gomme slick, soprattutto alla partenza".
#6 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Kevin Estre, Andre Lotterer, Laurens Vanthoor
Photo by: JEP / Motorsport Images
Le speranze sono passate in mano alla #5 di Makowiecki/Dane Cameron/Michael Christensen, ma non senza evitare grattacapi visto che il comando elettrico della frizione si è messo a fare i capricci nello stint iniziale condotto da Christensen.
Al primo pit-stop il problema è stato risolto riavviando il sistema e il danese ha ripreso la sua corsa per risalire pian piano la china sfruttando anche le Safety Car.
Cameron ha ceduto il volante a Makowiecki per la parte finale, ma come visto già a Sebring, qui il problema principale è stato il repentino crollo di rendimento delle gomme posteriori.
Calado ha rimontato velocemente recuperando 20" nell'ultimo quarto d'ora, arrivando in scia alla Porsche e superandola proprio all'inizio dell'ultimo passaggio di gara, relegando la 963 al quarto posto con un Makowiecki che non ha potuto fare niente per contrastare il rivale.
#5 Porsche Penske Motorsport Porsche 963: Dane Cameron, Michael Christensen, Frederic Makowiecki
Photo by: JEP / Motorsport Images
"Dopo una qualifica difficile abbiamo lottato per tornare competitivi in gara e tutto sommato abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Abbiamo incontrato piccoli problemi durante le sei ore, ma li abbiamo superati bene", dice Cameron.
"Oggi il bilanciamento della nostra vettura era nettamente migliore e il nostro ritmo era sensibilmente più veloce. Il podio era a portata di mano, ma purtroppo ci è sfuggito all'ultimo momento. Il prossimo appuntamento è a Le Mans. Faremo del nostro meglio per ottenere ancora più prestazioni dalla 963".
La 24h di Le Mans è il grande appuntamento dell'anno e proprio per quello la Porsche ha presentato venerdì sera la livrea che adotterà per le tre 963 ufficiali presenti sul Circuit de la Sarthe.
Al di là di tutto, però, è comprensibile che un po' di apprensione ci sia perché un progetto così complicato come quello della LMDh gestita dal Team Penske non è certamente semplice da far funzionare, ma in tre gare qualcosa è sempre andato storto e le prestazioni sul giro secco ancora tardano ad arrivare.
"È stata una Spa difficile, la vettura #6 si è ritirata a causa di un guasto tecnico ed ora dobbiamo indagare a fondo sulla causa. Abbiamo fatto un buon lavoro con la #5 e abbiamo optato per una strategia ideale", spiega Jonathan Diuguid, AD di Porsche Penske Motorsport.
"Tuttavia, non eravamo abbastanza veloci. Dobbiamo vedere dove possiamo migliorare e fare ulteriori progressi. Dal punto di vista operativo, tutto ha funzionato alla perfezione".
Il Vice Presidente di Porsche Motorsport, Thomas Laudenbach, aggiunge: "Abbiamo perso il podio solo all'ultimo giro e siamo arrivati quarti, quindi è molto deludente. La squadra ha fatto un buon lavoro. La nostra strategia è stata di prim'ordine e abbiamo fatto la giusta scelta di pneumatici alla partenza".
"Tuttavia, dobbiamo riconoscere che, a causa dell'attuale equilibrio di forze, le cose sono state finora fuori portata per noi. Dobbiamo scrollarci di dosso il risultato di oggi e continuare a lavorare sodo per migliorare ulteriormente".
#38 Hertz Team JOTA Porsche 963 : Antonio Felix Da Costa, Will Stevens, Yifei Ye
Photo by: Eric Le Galliot
Infine c'è comunque un aspetto positivo da sottolineare, ossia la buona gara che all'esordio hanno fatto i ragazzi della Jota con la loro nuova 963.
La prima LMDh di un cliente del marchio di Stoccarda ha tagliato il traguardo in sesta posizione nella categoria Hypercar con il trio formato da António Félix Da Costa/Will Stevens/Yifei Ye.
Il team inglese si è limitato a prendere la corsa belga come un test visto che la vettura #38 era stata ritirata da pochi giorni; i piloti non hanno commesso errori o pazzie, raccogliendo dati e informazioni importanti che fanno ben sperare per il futuro, e un piazzamento a punti che sarebbe potuto essere migliore se non fosse stato per qualche episodio sfortunato con le neutralizzazioni di Full Course Yellow e Safety Car.
"Siamo entrati in possesso della vettura solo pochi giorni prima di questo weekend di gara e ci siamo praticamente buttati nella mischia - evidenzia Da Costa - Il fatto che siamo riusciti a portare a termine le 6h in queste circostanze senza alcun inconveniente tecnico merita alla grande".
"Il team ha fatto un lavoro incredibile. Non abbiamo nemmeno spinto la macchina al limite: la nostra priorità era fare più giri e raccogliere più dati possibili. Ora esamineremo attentamente tutto, faremo dei test e poi andremo a Le Mans ancora più forti".
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