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Webber, abbonato alle prime volte al Ring

Già vincitore nel 2009 del suo primo Gran Premio, l'australiano spiega perché non ha mai rallentato

Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team

Foto di: XPB Images

Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team
Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team con il compagno di squadra Timo Bernhard
Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team con il compagno di squadra Timo Bernhard
Podio: vincitori Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, Porsche Team, secondo posto Romain Dum

Questa volta nessuno può accusare Mark Webber di mancanza di prestazioni. Sarà per l'aria del Nurburgring, dove l'australiano ha ottenuto la prima vittoria in Formula 1 nel 2009, sarà per il sempre maggiore adattamento alla Porsche 919 numero 17 e all'affiatamento con i suoi due compagni Timo Bernhard e Brendon Hartley fattosta che è stato proprio Mark a ripartire una volta sostituito il musetto alla vettura e a lanciarsi in una rimonta, che in quel momento sembrava difficile. Infatti la sua 919 a causa dei tempo perso si trovava dietro entrambe le Audi. Ma in poco tempo, Mark ha riportato la numero 17 in zona podio e si è permesso di compiere anche lo stint finale tirando sempre e mai agendo di conserva. " In realtà ho cercato di mantenere la concentrazione al massimo, perché ormai nel WEC non ci si può mai permettere di rallentare troppo. Poi pensavo a tutto quello che era accaduto dall'inizio della mia avventura in Porsche. L'incidente a Interlagos l'anno scorso, le gare sfortunate di Spa e anche di Le Mans. Non avevo mai vinto e non potevo permettermi la minima distrazione. Credo che oggi ci sia stata una grande dimostrazione di forza da parte di tutto il team. Non abbiamo sbagliato nulla in materia di strategia, la macchina, a parte il problema iniziale al musetto, ha marciato come un orologio. Anche a me dispiace per quello che è accaduto ai nostri compagni".

Hai regalato ai fan della Porsche un podio che qui in Germania mancava da tanto tempo. Proprio al Nurburgring. È stata una sensazione speciale?

" Si. Quando si è trattato di decidere il mio futuro professionale al termine della mia carriera in Formula 1 non ho avuto dubbi nel desiderare fortemente di essere coinvolto nel progetto Porsche. Per la storia che si porta appresso, per i ragazzi meravigliosi che ci lavorano e per l'armonia che siamo riusciti a creare tutti quanti all'interno della squadra. Si non ho sbagliato scelta".

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