WEC | Ferrari ambiziosa e umile: "Non potremo ammazzare i rivali"
In vista del debutto della 499P tra le Hypercar, Mauro Barbieri (Performance, Simulations & Technical Regulations Manager del Cavallino) sottolinea quanto si debbano tenere i piedi piantati a terra, seppur siano state costruite ottime basi su cui puntare per spiccare il volo nell'arco della stagione.
Si avvicina sempre più l'esordio della Ferrari 499P nel FIA World Endurance Championship e la parola d'ordine è sempre una, ben precisa: umiltà.
Da mesi i vertici del Cavallino Rampante sottolineano che è questo l'approccio con cui si torna a battagliare per la vittoria assoluta nella massima serie endurance con le due Hypercar che gestirà in pista AF Corse.
I test sono continuati senza sosta da luglio ad oggi, seppur con qualche inevitabile intoppo in un progetto molto complicato che a Maranello hanno intrapreso con grande voglia di scoprire cose nuove, affrontando la sfida consapevole che non sarebbe stata per niente facile.
Di questo ha parlato Mauro Barbieri, Performance, Simulations & Technical Regulations Manager della Ferrari, che in una tavola rotonda giornalistica cui ha preso parte Motorsport.com ha fatto il punto della situazione prima della 1000 Miglia di Sebring, in programma il 17 marzo.
Ferrari 499P LMH
Photo by: Ferrari
"Bisogna dire che in termini di test siamo partiti da zero e a meno di un anno dall'esordio nella prima gara è dal mio punto di vista piuttosto tardi, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio cercando di sviluppare la vettura con l'obiettivo primario dell'affidabilità", ha sottolineato Barbieri.
"Volevamo prima di tutto avere le condizioni di base per poi poter puntare al successo, per evitare di perdere del tempo in pista e ai box nel cercare di risolvere i problemi. Abbiamo cercato di fare il maggior numero possibile di km e penso che siamo arrivati a circa 20.000, con alcuni test endurance svolti in pista da luglio ad oggi".
"Da qui a Le Mans ci saranno delle limitazioni nelle prove per regolamento, ma lo sappiamo e affronteremo la questione con un programma preciso. Ribadisco, l'affidabilità è l'obiettivo primario e i prossimi test endurance cercheremo di farli in quest'ottica".
Ferrari 499P LMH
Photo by: Ferrari
Come detto, la 499P è scesa per la prima volta in azione a luglio in quel di Fiorano, poi ha cominciato a girare per l'Italia, l'Europa e anche il mondo giungendo fino a Sebring per le prove in vista dell'avvio del Mondiale.
Ma come ammesso anche dagli uomini in Rosso, le difficoltà e i grattacapi non sono mancati e il progetto LMH ha inevitabilmente dovuto far fronte anche a giorni difficili.
"In generale, in ogni test che svolgiamo se saltano fuori dei problemi è chiaro che c'è un po' di delusione, questo specialmente quando si fanno quelli endurance per mettere insieme km in continuità. Ovviamente gli obiettivi cambiano pian piano che il tempo passa, cercando di alzare l'asticella delle aspettative".
"Come naturale che sia nella vita e nel motorsport, ci sono degli alti e bassi. Dobbiamo rimanere umili e concentrati nel provare a fare del nostro meglio ed essere pronti per Sebring, cercando di non perdere tempo per i problemi tecnici".
Ferrari 499P LMH
Photo by: Ferrari
Il ritorno in campo della Ferrari nella categoria principale dell'endurance è stato programmato con ampio anticipo e, come al giorno d'oggi spesso accade, si ricorre alle sofisticatissime simulazioni per poi cercare di arrivare al prodotto finale.
"Penso non sia un segreto che il simulatore sia molto utile come strumento, anche se non deve essere preso sul serio al minimo dato. Ad ogni test si cerca comunque di capire la correlazione dei dati e migliorare la qualità nel modo di guidare e quant'altro".
"Attualmente penso che non siamo messi male, è ormai un anno che lavoriamo con esso e alcune decisioni sono state prese anche prima che la vettura fosse pronta per scendere in pista. Credo che migliorare la correlazione sia un lavoro continuo in generale e che non finisce mai, si parte dai fattori principali, ma pian piano che sistemi le cose principali e i dettagli aiuti anche i piloti nell'avere sensazioni sempre più simili quando sono al simulatore e alla guida della vettura".
Ferrari 499P LMH
Photo by: Ferrari
Barbieri ha anche spiegato come in Ferrari la scelta del motore da utilizzare sulla 499P sia ricaduta su quello della 296.
"La ragione principale per cui abbiamo optato per il V6 della 296 è perché si tratta dell'ultimo motore sviluppato per la nostra vettura stradale, ovviamente adattandolo alla LMH. Credo sia stata la scelta giusta in termini di potenza per questa categoria, da un lato è rimasto il legame con il prodotto di serie, ma è un vero gioiellino quello che hanno sfornato nel reparto design".
E parlando proprio di motori e potenze diverse tra le varie auto della Classe Hypercar (che comprende LMH e LMDh), era inevitabile arrivare alla famigerata questione del Balance of Performance, che per alcuni sarà un aspetto completamente nuovo a Sebring.
"E' sicuramente difficile determinare un BoP per questo genere di vetture, che hanno delle caratteristiche diverse. Penso che il processo di convergenza che le Federazioni e i Costruttori hanno avviato lo scorso anno abbia dato dei buoni risultati come punto di partenza. Ora FIA e ACO dovranno affinare alcune cose, probabilmente collaborando anche con l'IMSA".
"Dobbiamo avere fiducia in loro e penso che saranno in grado di scegliere nel modo migliore per regalarci delle belle gare e spettacolo. Credo che comunque ogni discussione al riguardo vada lasciata da parte, che si tratti di IMSA o WEC, e che il nostro dovere sia quello di concentrarsi sulle gare e basta".
Ferrari 499P LMH
Photo by: Ferrari
Gare quindi, ovvero quelle che tanto i tifosi e gli appassionati stanno attendendo ormai dal novembre scorso, quando si è concluso il 2022 del FIA WEC, di fatto oggi in procinto di aprire quello che è il vero nuovo capitolo delle corse endurance.
"Abbiamo tanti tifosi nel mondo, non solo in F1, ma anche nel GT e nel WEC. Il nostro marchio è il più famoso e chiaramente ci sono tante aspettative sulla Ferrari. Come squadra sentiamo in un qualche modo questa pressione, ma cerchiamo di trasformarla in energia positiva ed entusiasmo, portando avanti il sogno del rientro della Ferrari nella categoria regina dell'endurance".
"Siamo onorati di fare parte di questo team e poter lavorare ogni giorno a questo progetto. Sappiamo la forza dei nostri rivali e andremo a Sebring sicuramente senza pensare di ammazzarli. Credo che i nostri tifosi lo capiranno, nell'endurance ci sono tantissimi dettagli che fanno la differenza, tra affidabilità e gestione del traffico. Aspetti che non possono essere sottovalutati, per cui vedremo a che punto saremo cercando di procedere un passo per volta, imparando e migliorando ogni giorno".
Ferrari 499P a Sebring
Photo by: Ferrari
Ferrari che in questi anni ha avuto modo di presenziare nel FIA WEC vincendo un sacco di titoli e gare nelle categorie GT, imparando quelle che sono le varie situazioni da gestire nell'arco di una corsa.
Oggi ci sono ulteriori novità dovute ad una 499P che è nuova di zecca e non ha riferimenti passati, motivo per cui Barbieri conclude ribadendo che l'obiettivo primario è partire con i piedi per terra.
"Sulle vetture GT non c'è il sistema ibrido per cui la prima cosa da fare è attenzione alle scosse! A parte gli scherzi, ci sono alcune cose in comune, ma un sacco di altre nuove e le componenti dell'ibrido ovviamente ti mettono nella difficoltà di regolare la potenza di coppia e i consumi in maniera diversa".
"Essere nella prima categoria e non fra quelle inferiori cambia anche la strategia di gara, come per esempio i doppiaggi in fase di Safety Car o la gestione del traffico sia che tu sia davanti che dietro a qualcuno. Ci si troverà a superare auto più lente stavolta, prima eravamo noi ad essere passati dalle più veloci".
"Sicuramente aver trascorso tanti anni nelle categorie GT ci ha dato delle ottime basi e conoscenze in termini di gestione delle gare endurance, qui ovviamente la vettura è diversa come motore, aerodinamica e potenza, per cui è una nuova avventura in tutto e per tutto. L'approccio è sicuramente ambizioso ma, come ho già detto prima, dobbiamo rimanere umili cercando di fare del nostro meglio per migliorare giorno dopo giorno".
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