Buemi: "Lavoriamo per il prossimo anno"
Lo svizzero resterà in Toyota anche nel 2016 e approfondisce gli aspetti della crisi
#1 Toyota Racing Toyota TS040 Hybrid: Sébastien Buemi, Anthony Davidson, Kazuki Nakajima
XPB Images
È dura la vita per la Toyota. Anche nella corsa di casa, il team ha sede a Colonia, le TS040 Hybrid non sono riuscite ad avvicinarsi a sufficienza a Porsche e Audi, nonostante i tempi fatti registrare in qualifica più che in prove libere siano stati migliori di quanto si potesse prevedere. Ma è chiaro che per la Casa giapponese ormai è venuto il tempo di voltare pagina. Nel reparto progettazione si sta lavorando molto e, a quanto si dice, bene per ultimare il primo prototipo da sgrezzare in vista della stagione 2016. Con il ritorno al motore sovralimentato, l'adozione di un probabile sei cilindri, la Toyota punta alle posizioni che le competono da subito. È anche per questo che Sebastien Buemi non ha nessuna intenzione di cambiare casacca e conferma che farà parte della formazione nipponica anche per la stagione 2016, quella del rilancio.
Rispetto alle prime tre corse dell'anno qui al Nurburgring, al di là della posizione di partenza che era prevista sembrate andare meglio sul passo di gara. Lo confermi?
"Si, meno male, siamo più vicini ma ci tengo a precisare che a Silverstone eravamo andati più forte. Quindi anche se oggi è stata una buona giornata non c'è da farsi illusioni. Se non succede nulla di strano non esiste alcuna possibiità di lottare con Audi e Porsche fino alla conclusione del campionato. Quindi per noi adesso c'è solo da lavorare in funzione della prossima stagione e cercare di sfruttare, se mai ce ne fosse l'opportunità, le poche occasioni che i nostri avversari o le condizioni ci offriranno. Per esempio per le caratteristiche delle nostre vetture siamo più competitivi sulla pioggia e in quel caso potremmo dire la nostra. Ma al di là di quello sarà molto difficile"
Vi aspettavate a inizio anno e con lo status di campioni del mondo di essere così indietro o di vedere Audi e Porsche così avanti?
"No. Sapevamo che gli altri avrebbero migliorato e che per noi sarebbe stato più complesso bissare il titolo. Ma non ci attendevamo di certo una stagione del genere. Ce ne siamo accorti durante il prologo del Paul Ricard. Eravamo più lenti delle Porsche e delle Audi. Da allora in poi il gap invece di diminuire è cresciuto e bisogna credermi quando dico che Silverstone, ovvero la prima corsa, è stata l'occasione nella quale siamo stati più competitivi. Adesso non ci resta che lavorare per il 2016".
Psicologicamente hai già vissuto in Formula 1 una situazione del genere. Gareggiare pur sapendo di non aver alcuna possibilità di vittoria a causa della vettura. Ma nel WEC la situazione deve essere ancora peggiore: sei campione del mondo piloti e la tua squadra iridata tra i costruttori. Frustrante no?
"È difficile, ma accade a chiunque nella propria carriera di avere alti e bassi. Pensiamo, per esempio, all'Audi. Nel 2014 loro erano molto più lenti di noi, avevano delle difficoltà. Paragonando le nostre prestazioni di quest'anno con le loro dell'anno passato forse erano messi meglio, ma di poco. Eppure ora sono tornati fortissimi. Facciamo passare questa seconda parte di campionato, lavoriamo e raccogliamo dati utili per il futuro e vedremo come sarà il nostro 2016. Ho fiducia".
Confermi che resterai in Toyota?
"Si".
Al cento per cento?
"Si al cento per cento".
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