WEC | Bruni: "La 963 è lontanissima dal suo massimo potenziale"
Intervista esclusiva di Motorsport.com con Gimmi, intento a ricordare i bei momenti passati sulle GT nel Mondiale con tante soddisfazioni e pronto ad affrontare la nuova sfida con la Porsche LMDh, sulla quale il lavoro da svolgere è parecchio. La fiducia non manca, anche sul BoP, del quale ha avuto modo di fare conoscenza in carriera.
La 8h del Bahrain non ha portato a termine solamente la stagione 2023 del FIA World Endurance Championship, ma anche l'era delle GTE nella massima serie endurance.
Il futuro è già stato deciso e si chiamerà LMGT3, anche perché in primis crescerà il numero dei prototipi presenti sulla griglia di partenza per quanto riguarda la Classe Hypercar.
Uno di questi, già visto in azione da metà anno in poi, è la Porsche 963 di Proton Competition, su cui è salito Gimmi Bruni, ormai un veterano per il campionato e pronto a chiudere una porta per aprire il classico portone.
Il 42enne romano ne ha vissute tante a bordo delle Gran Turismo, prima con Ferrari e poi con Porsche, vincendo parecchio e togliendosi soddisfazioni che però non l'hanno sfamato del tutto. Infatti ha accettato immediatamente la proposta di intraprendere l'avventura con la LMDh del team tedesco, già portata a podio in IMSA alla Petit Le Mans.
Di passato e futuro, Motorsport.com ne ha parlato con il diretto interessato a Sakhir e in questa esclusiva intervista nella quale i ricordi fanno da trampolino di lancio per le motivazioni ritrovate nell'avere in mano qualcosa di tutt'altro che semplice da gestire.
Photo by: Daniel James Smith
#51 AF Corse Ferrari F458 Italia: Gianmaria Bruni, Toni Vilander
Siamo giunti alla fine dell'era GTE, dove tu sei stato il Re con Ferrari e Porsche...
"E' triste, secondo me sono state auto bellissime da guidare e la conferma ce l'hanno data anche i piloti gentlemen, tutti contentissimi di salirci. Cosa che accade meno quando si parla di GT3, ma capisco anche che servisse un cambio di regolamento, veduta e prospettiva per il futuro. Fa parte del cambio di generazioni, come avviene nei piloti. E' un peccato, ma penso di essere stato fortunato a farne parte in tutte le categorie, partendo dalla GT2 alla GTLM".
Un tuo ricordo di quest'era?
"Sicuramente la vittoria in Bahrain nel 2013, il primo con la Ferrari, in una stagione dove ero stato separato dal mio compagno Giancarlo Fisichella, passato in equipaggio con Kamui Kobayashi, mentre io ero affiancato da Toni Vilander. Una situazione un po' strana all'inizio, ma culminata con un grande risultato. Con Porsche ho nel cuore il successo di Le Mans assieme a Richard Lietz e Frédéric Makowiecki, obiettivo che mi ero posto quando sono passato sulla 911, successo molto importante. Bella anche la Pole del 2022, anche se poi il titolo è sfumato".
Photo by: Paolo Belletti
#Porsche 911 RSR del Team Porsche GT n. 91 - Gianmaria Bruni, Frederic Makowiecki
Con i prototipi come ti stai trovando?
"Molto bene! La 963 mi piace, chiaramente è una vettura che richiede conoscenza di tutti i sistemi di regolazione da parte del team per essere veloce, perché fra un pilota e l'altro c'è tantissima differenza. Le prime gare abbiamo preso strade diverse con vari obiettivi per acquisire maggiore esperienza possibile con questi controlli, per poi cercare di migliorare le prestazioni".
Sono tante le possibilità di regolazione, ne state venendo a capo?
"Pian piano ci siamo riusciti, anche se ancora siamo lontanissimi da quello che realmente si può fare con questa vettura, sia come piloti che come ingegneri e assetti. La direzione è quella giusta, calcolando anche che non abbiamo mai fatto test, ma siamo entrati in gara direttamente. Anzi, abbiamo superato le aspettative e a Road Atlanta siamo saliti sul podio, dunque sono contentissimo. Ricordiamoci che noi siamo privati, la Porsche prova con la LMDh da marzo 2022 e la Ferrari da luglio 2022 con i piloti ufficiali, quindi non è facile".
Che potenziale c'è di evoluzione con queste vetture?
"Secondo me tanto perché la 963 è molto complicata, quindi il lavoro e la conoscenza sui settaggi di software è davvero enorme. Chiaramente non sono cose che si scoprono in due sessioni di Libere o in Qualifica, spero che il prossimo anno si possano effettuare più test per presentarci più pronti rispetto a questo finale di 2023".
Photo by: JEP / Motorsport Images
#99 Proton Competition Porsche 963: Gianmaria Bruni, Harry Tincknell, Neel Jani
Tu che l'hai vissuto nel GT, come lo vedi il BoP sui prototipi?
"Vengo da categorie che non l'avevano, come ad esempio il GT2, dove esisteva invece il Success Ballast. Dal 2012 in poi ci ho fatto i conti, so che è difficile e mi metto anche dalla parte di ACO e FIA, capisco i grattacapi che hanno. Ci sono vetture che hanno motori anteriori, posteriori, bilanciamenti dei pesi diversi con più o meno carico, e non è facile. Stessa cosa oggi coi prototipi, tra chi ha 4 ruote motrici e chi solo due. Non si può dare un giudizio positivo o negativo facilmente, con tanti costruttori diversi che hanno esigenze e richieste diverse".
Pensi abbiano preso le decisioni giuste, oppure ci siano ancora analisi da fare per migliorare?
"Secondo me il lavoro che stanno facendo non è così male. A parte Toyota che ha tre anni di esperienza con quest'auto, gli altri sono tutti vicini, pur avendo motori e caratteristiche diverse. Anche la Toyota ha avuto difficoltà al passaggio in Hypercar, lo dicevano anche i loro piloti che soffrivano nel guidarla. E per la LMDh è simile, ci si aspetta sia un prototipo come una LMP2, invece non c'entra nulla perché è più simile ad una GT. Per cui ribadisco, non è facile stabilire un BoP su due piattaforme di regolamento diverse".
L'unione di LMH e LMDh, in parte, può essere l'errore?
"Sì, però è vero anche che c'è il desiderio di avere il maggior numero di Costruttori. Non tutti possono permettersi una Hypercar, perciò capisco che si cerca un modo di accontentare tutti, ma alla fine quello veramente soddisfatto è chi vince, come sempre. Temo che in futuro si andrà verso un imbuto dove sarà sempre più difficile trovare un equilibrio perché ci saranno altri Costruttori in più, ma solo uno alla fine sarà contento".
Photo by: Porsche
#99 Proton Competition Porsche 963: Gianmaria Bruni, Harry Tincknell, Neel Jani
C'è timore anche per la LMGT3, dove arriveranno auto completamente diverse fra loro e da quelle avute in precedenza come concetto...
"Sicuramente i dati raccolti negli anni precedenti con le varie vetture possono aiutare e la cosa spaventa meno. Ma quello che posso dire io, da esterno, è che fare il BoP non è facile".
La più grande sorpresa del WEC 2023 chi è stata, secondo te?
"Difficile dirlo, ma da parte nostra non mi aspettavo di andare così bene. In Qualifica abbiamo chiuso a due decimi dalle 963 ufficiali, che hanno fatto 50 giorni di test in un anno, mentre noi siamo arrivati con l'auto nuova sia a Monza che al Fuji. E' bello perché sinonimo di un prodotto pulito che la Casa dà ai clienti, ai quali poi spetta il lavoro di messa a punto. Ma l'auto di base c'è e funziona, aspetto fantastico per un cliente; un team privato se la può giocare con gli ufficiali. Spero che anche altri lo facciano in futuro".
Infine, cosa ne pensi dei giovani italiani? Dopo di te abbiamo vissuto periodi difficili in Formula 1...
"C'è tanta attenzione su Andrea Kimi Antonelli e Gabriele Minì. Antonelli posso dire con certezza di averlo notato per primo, assieme a Raffaele Gianmaria, quando nel 2014 venne al Summer Camp di Sarno; tra 65 ragazzini, lui era già di un altro livello. Mi ha fatto piacere che abbia vinto la FRECA, l'ultimo a riuscirci ero stato io nel 1999 quando era ancora Formula Renault. Siamo in buone mani, la strada è spianata, speriamo che rimanga anche concentrato con la testa giusta, ma da quel lato ha papà Marco di fianco che sa come aiutarlo. E' bello che la Federazione dia una mano a questi giovani preparandogli il terreno, poi sta a loro fare il cammino. Serviva un italiano forte, ora ce l'abbiamo e dobbiamo solo attendere 2-3 anni, poi arriverà anche lui".
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