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Intervista

WEC | Bortolotti: "La SC63 ha un suo percorso, sappiamo che fare"

Intervista esclusiva di Motorsport.com con il pilota ufficiale Lamborghini che nel 2024 sta portando avanti lo sviluppo della LMDh senza curarsi delle chiacchiere di chi non conosce le cose da dentro, mentre in parallelo è in pienissima lotta per il DTM e nel GTWC.

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti

Il piacere di sedersi a chiacchierare con Mirko Bortolotti sta nel fatto che si può parlare di qualsiasi cosa, ricevendo sempre risposte schiette e sincere, aspetto per niente scontato nel motorsport del giorno d'oggi quando si toccano pure argomenti alle volte un po' scomodi e non troppo simpatici.

Questo è un grandissimo pregio per il pilota ufficiale di Lamborghini Squadra Corse, che sta affrontando un 2024 a tutto gas tra FIA World Endurance Championship con la nuovissima SC63 assieme a Daniil Kvyat ed Edoardo Mortara, GT World Challenge Europe sulla Huracán GT3 EVO2 condivisa con Matteo Cairoli ed Andrea Caldarelli, e nel DTM come alfiere del team SSR Performance.

I temi analizzati sono tanti e probabilmente sarebbero potuti essere anche di più, se il tempo a disposizione fosse sempre illimitato, ma in questa intervista esclusiva concessa a Motorsport.com il trentino ha fatto un bel riassunto della prima metà di una stagione dove da un lato ha la certezza di guidare una Huracán GT3 EVO2 che conosce benissimo, sapendo come portarla al limite, mentre dall'altro affronta un percorso di scoperta e crescita con il team Iron Lynx sulla SC63 LMDh. Cercando di turarsi orecchie ed occhi per tutto ciò che arriva dall'esterno, concentrandosi al massimo sulle proprie cose da fare.

Mirko Bortolotti, Lamborghini SC63 LMDh

Mirko Bortolotti, Lamborghini SC63 LMDh

Foto di: Lamborghini Squadra Corse

Siamo a metà di quella che forse è la stagione più impegnativa per te, tra DTM, GT e WEC; come ti senti?
"In realtà è da qualche anno che gli impegni sono tanti, il calendario di questa stagione è molto simile a ciò che ho visto in passato. Anche se non c'era la SC63 LMDh, correvo con la LMP2 e alla fine il ritmo è quello, poi sicuramente sono cambiati alcuni circuiti. Però è tutto molto divertente".

Hai più lavoro con la LMDh da sviluppare?
"Sì e no; credo che la fase di maggior impegno l'abbiamo affrontata lo scorso anno e durante l'inverno appena trascorso. Ora la vettura è sempre in pista tra una gara e l'altra, quindi non c'è molto tempo per lavorare col simulatore e cose del genere che facevamo più nel 2023".

Durante lo sviluppo della SC63 sei stato sfortunato protagonista di un brutto incidente, dal quale ti sei ripreso in maniera strabiliante; puoi raccontare cosa è accaduto?
"Purtroppo quando si corre in macchina inconvenienti del genere capitano, in tutta la mia carriera non avevo mai avuto un incidente così grande, ma è andata bene che l'infortunio subìto non fosse così grave. Dopo una settimana di riabilitazione ho ripreso le attività, anche perché tenevo molto all'impegno che dovevo affrontare al Sachsenring. Credo sia stato fatto un mezzo miracolo nel recupero, veramente incredibile".

Mirko Bortolotti, SSR Performance

Mirko Bortolotti, SSR Performance

Foto di: Alexander Trienitz

Come hai gestito quei giorni?
"Qualche giorno prima di andare in Germania ho svolto un test con la Huracán dell'Oregon Team a Cremona e avevo seri dubbi di potercela fare. Qui devo ringraziare Jerry Canevisio per avermi messo a disposizione la vettura. Quella è stata una giornata fondamentale, anche perché per me andare al Sachsenring era molto importante".

Lamborghini ti ha supportato fin da subito, anche questo immaginiamo sia stato di grande importanza e aiuto...
"Il supporto di tutta Lamborghini è stato enorme, a cominciare dal Presidente Stephan Winkelmann, poi Giorgio Sanna che è stato al mio fianco immediatamente e mi ha accompagnato a casa il giorno dopo, e naturalmente il mio fisioterapista, Josè Poletti, persona chiave nel mio recupero, oltre a Mauro Casadei, Gianni Frabetti ed il Dr. Rubini. Li ringrazio col cuore, ognuno mi ha fatto sentire la propria vicinanza in maniera straordinaria, il che mi ha dato tantissima energia e forza nel recuperare e riuscire nell'impresa di andare a vincere al Sachsenring".

Lì hai fatto un'impresa straordinaria...
"Non ero al 100%, anzi; ero abbastanza lontano da una forma piena, quindi quella vittoria ha avuto ancora più importanza. Non mi aspettavo certamente di conquistarla, questo ha dato l'ulteriore spinta e speranza di poter lottare per il titolo, sfuggito purtroppo all'ultima gara".

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

Foto di: JEP / Motorsport Images

Il mondo del WEC lo conoscevi già, ma come hai vissuto il debutto con la SC63?
"Da un lato è stato speciale perché era la primissima uscita con questa vettura, dall'altro c'era la consapevolezza di non poter competere con gli altri perché con il poco tempo a disposizione avuto fino a quel momento dovevamo pensare ad un percorso di crescita. Questo aspetto non ha dato modo di godermi la gara al 100%".

L'avete affrontata più come un test?
"Di fatto sì, così come quelle successive. Ovviamente dispiace perché quando competi a questi livelli bisogna sempre puntare al vertice; non è il nostro obiettivo correre nel WEC e approciare le gare come test, ma non c'era altra possibilità. Quindi ci siamo goduti il fatto di essere presenti finalmente in Classe HYPERCAR nel Mondiale, con un po' di disappunto sapendo fin dall'inizio che sarebbe stato un esordio difficile e di apprendistato, pensando ad accumulare dati ed esperienza, e cercando di evitare inconvenienti e problemi".

Non vi siete posti un risultato in particolare da raggiungere?
"Un weekend di questo tipo e una stagione del genere vanno approciati sapendo che non ci si possono permettere errori, altrimenti si torna a casa a mani vuote sotto tutti i punti di vista. Il risultato è un aspetto, ma attualmente è importante portare avanti la crescita della vettura e del progetto".

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

Foto di: Emanuele Clivati | AG Photo

Da fuori è difficile capire quanto lavoro ci sia e la gente si limita a leggere le classifiche...
"Onestamente non mi interessa cosa viene detto da fuori perché bisogna essere dentro e sapere che questo progetto è partito da zero, andando a competere ai livelli dove ci stiamo misurando. La gente può parlare quanto vuole, ma non ci preoccupa perché sappiamo quel che sta accadendo, come stanno le cose e quello che siamo capaci di fare".

Psicologicamente, quanto è limitante andare in pista contro i rivali sapendo che il tuo lavoro è più improntato a svolgere un test?
"Lo è fino ad un certo punto; sai che non puoi andare al limite come potresti farlo in altre circostanze dove è già tutto a posto. A noi piacerebbe presentarci al via delle gare con l'obiettivo di vincere, ma purtroppo non è quello attuale. Dobbiamo fare i passi necessari a raggiungere le zone di classifica dove vorremmo essere. Con solamente una vettura in griglia cambia tutto rispetto a chi ne schiera due o anche più. E non è solo per l'aspetto dello sviluppo dell'auto, ma anche per un determinato obiettivo di squadra; c'è sempre la voglia di fare bene, ma con tre sessioni di Prove Libere e un totale di 4h in pista nel weekend per preparare la gara è difficile riuscire a portare a casa il massimo".

Qual è la gara che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
"Fino ad ora abbiamo fatto molto bene, con la ciliegina sulla nostra torta della Top10 raggiunta a Le Mans, dopo la prestazione migliore fino ad oggi ottenuta in Qualifica di cui vado molto fiero. Credo che cose positive si siano viste in ogni weekend, se uno commenta solamente le classifiche diventa un discorso da bar, e a noi non interessa assolutamente".

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat, Edoardo Mortara

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat, Edoardo Mortara

Foto di: Emanuele Clivati | AG Photo

C'è una gara che ti ha lasciato qualche rimpianto?
"Rimpianti per ora non ce ne sono perché abbiamo sempre portato a casa ciò che volevamo. L'unico problema tecnico si è verificato a Spa-Francorchamps, dove non siamo riusciti a massimizzare gli obiettivi del fine settimana, ma purtroppo sono cose che possono accadere. Il Qatar è stata sicuramente la più difficile perché eravamo dispersi; non conoscevamo la pista, come comportarci con gomme e quant'altro, mentre i nostri rivali, che oltretutto godono di un anno e più di esperienza in questa serie, erano già stati lì a provare in inverno per i test Michelin".

Prossimo impegno ad Austin, dove avete provato in inverno; che pista è?
"Purtroppo ho fatto pochissimi giri perché ci siamo dovuti dividere un'unica vettura tra i due equipaggi WEC ed IMSA, e quando è toccato a noi si è verificato qualche problemino che ci ha impedito di mettere insieme tanti km. Il tracciato ha tantissime sconnessioni, non me le aspettavo, ma è sicuramente molto interessante. Troveremo un clima completamente differente perché nei test faceva molto freddo e in gara avremo temperature molto più calde, oltre ad un fondo riasfaltato che cambierà parecchio le cose".

Lo scambio di dati con l'equipaggio IMSA come avviene?
"In realtà non c'è tanto da scambiarsi perché loro hanno fatto solo Sebring, Le Mans e Watkins Glen; inoltre le piste americane sono diverse. E' una sinergia tra i due programmi, quello che si impara in IMSA lo si porta in Europa, e viceversa, in un circolo continuo di informazioni. Diciamo che la vettura può essere vista come cosa unica".

Mirko Bortolotti, Matteo Cairoli, Andrea Caldarelli, Romain Grosjean, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat, Lamborghini Iron Lynx

Mirko Bortolotti, Matteo Cairoli, Andrea Caldarelli, Romain Grosjean, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat, Lamborghini Iron Lynx

Foto di: Lamborghini Squadra Corse

A fine stagione, cosa ti renderebbe felice con questa SC63?
"Finire tutte le gare per prima cosa, portando a casa più dati possibili su ogni pista, anche perché il calendario del prossimo anno avrà gli stessi tracciati. E poi proseguire il lavoro che stiamo facendo, che fino ad ora è stato svolto molto bene".

A proposito del calendario 2025, ci saranno tre 24h di fila; è una pazzia?
"Sulla carta sì, al momento non conosco ancora il mio programma di gare, ma è chiaro che se dovessi affrontare Le Mans, Nurburgring e Spa non sarei molto felice. Però capisco anche i promoter, non lo fanno apposta e stanno cercando alternative, ma se ci dovesse essere una concomitanza sarebbe altrettanto grave. Purtroppo la situazione è questa, chiaro che qualcuno sarà contento ed altri un po' meno. Ma alla fine siamo piloti che corrono in macchina, quindi dobbiamo essere felici di questo".

Dopo la soddisfazione di Le Mans siete andati alla 24h di Spa del GTWC, che però non è andata benissimo...
"Purtroppo si è rivelata un'altra sessione di prove per noi. Peccato perché, pur avendo avuto alcune difficoltà e faticato in certi aspetti, se avessimo avuto una gara pulita senza errori si potevano portare a casa tanti punti, che sarebbero stati pesanti dato che ci trovavamo al secondo posto in campionato in quel momento. Ma alla quarta ora si è verificato un incidente che ci ha fatto perdere tempo e punti".

Già al Paul Ricard avevate dimostrato di essere tra i favoriti...
"Sì, ma alla fine contano i fatti, non le chiacchiere da bar, ed essere i favoriti non significa nulla. Credo che il potenziale ci sia, dobbiamo solamente capire bene come gestire meglio certe situazioni, che non sempre sono nelle nostre mani".

Mirko Bortolotti, SSR Performance

Mirko Bortolotti, SSR Performance

Foto di: Alexander Trienitz

Il DTM è la serie che ti sta dando più soddisfazioni al momento?
"Dipende dal punto di vista. Come detto, a Le Mans le soddisfazioni ci sono state, così come i podi alla 12h di Sebring e al Paul Ricard nel GTWC, dove fra l'altro avevamo conquistato la Pole Position. Nell'Endurance dobbiamo cercare di trovare un po' di continuità che ci possa garantire di stare sempre in Top5. Continuità che nel DTM al momento c'è".

Nel DTM sei il pilota che ha fatto più punti in Qualifica, può essere l'aspetto che farà la differenza alla fine?
"Sinceramente non lo so, l'ha fatta fino ad ora, ma mancano 8 gare e non sappiamo cosa accadrà. Essere primi in campionato, dopo una prima metà di stagione per niente perfetta, è sicuramente una dimostrazione di forza. Abbiamo cominciato l'anno con la Pole ad Oschersleben e poi non abbiamo preso alcun punto in gara, il che è fatale in una serie come il DTM. Non possiamo permetterci di buttare via occasioni".

Ti manca solo la vittoria...
"In realtà no. E' chiaro che si corre sempre puntando a vincere, ma preferisco guardare la classifica e conquistare sempre tanti punti; sono quelli che alla fine fanno la differenza e ti portano all'obiettivo".

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