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Intervista

WEC | Alpine-Mick Schumacher: assieme per alzare l'asticella

Il tedesco affronterà una nuova sfida nell'endurance con tanta curiosità di imparare cose nuove e migliorare, senza rimanere fermo un altro anno come riserva in F1, mentre al marchio francese hanno subito capito di avere tra le mani un pilota di grandi qualità da non far sfuggire.

Mick Schumacher, Alpine

Il 2024 sarà un anno di ripartenza per Mick Schumacher, che ha accettato la sfida del FIA World Endurance Championship firmando con Alpine.

Il tedesco, riserva in Mercedes per la Formula 1, approda al marchio francese in veste di pilota titolare per la prossima stagione a bordo della A424 LMDh, provata il mese scorso per la prima volta nei test di Jerez de la Frontera.

Dopo le vittorie in FIA F2 e FIA F3, il figlio di Michael va a caccia di nuove sfide e quella con Alpine è il team Signatech è davvero inedita sotto tanti punti di vista.

"E' sicuramente un'avventura nuova per me rispetto a ciò che ho fatto fino ad ora, ma sono molto contento di aprire questo nuovo capitolo della mia carriera andando a condividere l'auto con dei colleghi. Sarà sicuramente impegnativo, ma sono pronto per affrontare la sfida", dice Schumacher in una tavola rotonda alla quale ha preso parte Motorsport.com.

"Da un lato so che sarà parecchio diverso come tipo di lavoro, però ho dei compagni molto esperti che potranno darmi una mano. Sono prontissimo e aperto ad imparare tutto, a trovare le dinamiche giuste per capire a modo ogni cosa".

"In Formula 1 si lavora coi compagni, ma poi in macchina sei da solo, qui invece siamo una vera e propria squadra, il che mi entusiasma parecchio. Non vedo l'ora di iniziare a correre e crescere assieme a loro".

"Rispetto alle monoposto, alcune cose non sono troppo diverse, come ad esempio potenza e aerodinamica. Ciò che è più interessante ed intrigante è il tipo di sport, affrontare così tante ore in gara tra semaforo verde e bandiera a scacchi".

"L'approccio sarà totalmente diverso, sono tanti i fattori che possono influire sul rendimento, inclusi i sistemi che abbiamo in macchina; le possibilità di affinarli sono una marea ed ogni soluzione può avere un peso. Personalmente cercherò di dare una mano con la mia esperienza ad adottare le migliori strategie per la squadra".

Mick Schumacher, Alpine

Photo by: Alpine

Mick Schumacher, Alpine

Le voci su un suo possibile approdo nel mondo delle corse di durata erano cominciate a farsi sempre più insistenti e lo stesso Mick ha tenuto a sottolineare che non poteva rimanere ancora in... panchina aspettando una chiamata.

"Sono un pilota e quindi la mia priorità è correre, non volevo stare un altro anno fermo. Va benissimo il programma di riserva e collaudatore in F1, ma cercavo anche altre sfide che mi consentissero di crescere e tenermi comunque pronto nel caso in cui ci sia una possibilità di tornare in F1 un giorno come titolare".

Il contratto firmato da Schumacher con Alpine prevede un'uscita in caso di chiamata da parte della Mercedes per sostituire George Russell o Lewis Hamilton se ci dovessero essere necessità particolari.

Con la F1 come priorità degli impegni del giovane figlio di Michael, al marchio francese stanno cercando un pilota che possa ricoprire il ruolo di riserva per la LMDh.

Intanto Schumacher è volato ad Abu Dhabi per il weekend dell'ultimo Gran Premio della stagione del circus ed anché negli Emirati Arabi Uniti è stato subito preso d'assalto dai giornalisti per saperne di più sul suo impegno WEC.

"Chiaramente la LMDh è una vettura molto diversa da guidare, più pesante, chiusa, con punti di visuale differenti rispetto alle monoposto. Ma l'endurance è una categoria in forte crescita, con tanti marchi e piloti che stanno arrivando, quindi mi ha subito attirato. Il WEC era la scelta migliore, anche perché è più vicino alla F1 rispetto alle competizioni in Giappone o Stati Uniti", ha risposto Mick.

"Obiettivi? Ogni pilota corre per vincere, sappiamo tutti che la 24h di Le Mans ha un prestigio incredibile, ma nell'endurance la prima cosa da fare è arrivare alla bandiera a scacchi. Dai miei compagni potrò imparare tantissimo e migliorare".

"La F1 non è una porta chiusa, spero sempre un giorno di poterci tornare, ma nel frattempo era anche giusto provare altro per imparare qualcosa di nuovo e migliorarmi. Per questo ho scelto il WEC, voglio mettermi in gioco e vedere dove posso arrivare, dando il mio contributo al team".

Mick Schumacher, Alpine

Photo by: Alpine

Mick Schumacher, Alpine

Anche Bruno Famin, Vice Presidente di Alpine Motorsport, ha invece raccontato come si è arrivata alla scelta del nuovo pilota.

“Con Mick ci siamo trovati a parlare nel paddock della F1 e quando si è presentata l'occasione di averlo con noi nel WEC non potevamo rifiutare. E' un pilota molto bravo e veloce, quindi perché non prenderlo? Sono convinto che in F1 sia stato sottovalutato, non dimentichiamo che è Campione di Formula 2 e Formula 3, quindi ha tante qualità ottime".

"Quello che può portare alla squadra è l'esperienza di un livello davvero molto alto come quello che c'è in F1. Naturalmente, anche l'endurance sta diventando così, perché con molti costruttori che hanno schieramenti e ingegneri di altissimo livello, credo che stia diventando davvero importante".

"Con il BoP è importante presenziare con ottimi piloti. Un buon pilota non è solo veloce, ma capace di gestire le gomme anche per tre stint, che si prende cura della vettura per i suoi compagni di squadra, felice di accettare qualche compromesso nella posizione del sedile per tutti e tre".

"Il suo ingaggio aiuterà Alpine ad alzare l'asticella, è tutt'ora riserva in Mercedes e ha un'ottima esperienza da un team di altissimo livello in F1, dopo gli anni trascorsi in Haas e Ferrari. Ci darà nuove idee, metodologie di lavoro e visioni. Questo è ciò che ci aspettiamo da lui".

"Quando abbiamo organizzato il test con lui a Jerez volevamo consentirgli di conoscere e imparare la vettura, dato che fino ad oggi la sua carriera è stata sulle monoposto. Ha potuto scoprire il mondo dell'endurance e volevamo anche capire se gli poteva interessare o meno un programma a tempo pieno con noi".

"Non abbiamo voluto guardare le prestazioni, in quel momento, ma analizzare con calma ogni aspetto del suo essere pilota. Quando scegliamo un conduttore non lo facciamo come un processo industriale, ma andiamo più sul lato umano e maniacale".

"Ecco perché non organizziamo test con 5 o 10 piloti nuovi alla volta, il rischio è di arrivare a conclusioni affrettate e limitate. L'aspetto mentale di un pilota è importante tanto quanto la sua velocità pura, quindi sono due cose che si mischiano al 50 e 50".

"Chi ha lavorato a Jerez con Mick non ha avuto dubbi sulle sue capacità di condividere la vettura con compagni di squadra".

Infine Famin ha ribadito quali sono gli accordi con Schumacher: "Il contratto è chiaro, così come l'accordo con lui: se Mick dovesse avere l'occasione di guidare una F1 in sostituzione di Russell o Hamilton, lo lasceremo andare. Più avanti nomineremo una riserva per noi, in modo da coprirci per questa eventualità".

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