Tutti a Spa con la testa a... Le Mans
A Spa-Francorchamps si rinnova la sfida tra Porsche, Audi e Toyota, a sorpresa al comando del campionato. Sarà quasi una prova generale della 24 Ore francese, simulata ad Aragon sia dalla Porsche sia dalle Ford GT. 34 gli iscritti
Foto di: Daniel James Smith
Il mondo del WEC non si è certo riposato nelle tre settimane intercorse dalla 6 Ore di Silverstone a quella di Spa-Francorchamps che da giovedi vedrà i protagonisti del mondiale in pista per le prime prove libere. Tutti quanti hanno cercato di sfruttare il breve lasso di tempo per proseguire la preparazione soprattutto alla 24 Ore di Le Mans.
È il caso di Porsche che è tornata all'autodromo di Aragon per svolgere un test di lunga durata in previsione della maratona francese di metà giugno. L'aerodinamica, quindi, era ben differente da quella ad alto carico vista a Silverstone e anche di quella media che sarà utilizzata tra i curvoni delle Ardenne, dove, miracolo tra i miracoli, le previsioni meteo indicano sole per tutto il periodo della competizione. In totale la 919 Hybrid edizione 2016 ha percorso qualcosa come 7.642 km, con Brendon Hartley, protagonista sfortunato a Silverstone, che ne ha percorsi da solo 2000.
La 6 Ore di Spa-Francorchamps sarà l'ultima corsa prima della 24 Ore di Le Mans e tutti quanti ci arriveranno con ancora forti dubbi sulla propria consistenza. Perché se è vero che la Porsche ha vinto, grazie all'esclusione dell'Audi R18 di Lotterer-Treluyer-Faessler, la prima corsa è altrettanto vero che le vetture di Ingolstadt in terra britannica hanno dato l'impressione di essersi avvicinate molto alle concorrenti dirette.
E la Toyota è addirittura al comando della classifica costruttori nonostante a Silverstone le due belle vetture giapponesi realizzate nella factory tedesca del reparto corse abbiano mostrato la competitività a fasi alterne, dando quasi l'impressione di voler sperimentare il proprio pacchetto più in vista di Le Mans che delle prime due corse della serie iridata.
La posizione di comando della 050 Hybrid-Hybrid, inoltre, non è più in discussione dopo che l'Audi ha deciso di non presentare appello al provvedimento comminato alla R18 vincitrice per lo spessore dello skid block del fondo inferiore al minimo di 5mm a causa dei continui sfregamenti sull'asfalto inglese.
La corsa belga nel 2015 fu molto spettacolare: l'Audi R18 e tron Quattro di Lotterer-Treluyer-Faessler vinse grazie anche ai problemi incontrati dalle Porsche 919 Hybrid nel corso della gara. Guai di eccessivo consumo di gomme nell'esemplare di Lieb-Jani-Dumas, di sistema ibrido in quello di Hartley-Webber-Bernhard di un'errata strategia ai box e di un incidente iniziale alla terza vettura coinvolta mentre era alla guida Nick Tandy in un contatto in fase di doppiaggio a Fagnes con la 991 RSR GTE del team Manthey affidata per l'occasione a Kevin Estre.
Quest'anno il leit motiv dovrebbe ripetersi anche se le 919 si presenteranno con un'aerodinamica più adatta al circuito belga rispetto a quanto avvenuto nel 2015. Per Audi invece si tratterà di saggiare le potenzialità dell'avveniristica, complessa e bellissima R18 su una pista molto differente da Silverstone dove in ogni caso i valori di carico e di prestazioni nei vari settori sono stati simili a quelli delle vetture campioni del mondo.
In GT si cerca l'anti Ferrari
Ad Aragon non ha girato solamente la Porsche. Anche la Ford GT, che proprio la scorsa settimana ha ottenuto il primo successo della sua giovane carriera agonistica a Laguna Seca, ha percorso con i propri piloti una simulazione della 24 Ore di Le Mans. Dalla vettura del team Ganassi, gestita dalla struttura europea che fa campo alla Multimatic, ci si aspetta ben di più di quanto mostrato a Silverstone, dove le sue prestazioni sono state insufficienti e molto distanti da quelle delle due Ferrari 488 GTE di Rigon-Bird e Bruni-Calado, protagoniste di una doppietta giunta apparentemente senza fatica alcuna. È chiaro che anche lo squadrone statunitense sta cercando di prepararsi al meglio per la 24 Ore francese ma è indubbio che le sue prestazioni britanniche abbiano lasciato molto sorpresi, perché entrambe le belle vetture, delle quali ancora non sono stati realizzati tutti gli esemplari per ottenere l'omologazione in GT-Ford gareggia con una deroga speciale a patto che questi vengano costruiti entro la fine dell'anno- non solo hanno patito le prestazioni delle 488 ma anche quelle delle altre rivali. L'Aston Martin è andata piano in qualifica ma è migliorata molto in corsa mentre un errore nell'impostare un set up estremo ha portato la Porsche migliore, ma non solo quella, del campione iridato Richard Lietz e di Michael Christensen al ritiro per la rottura della sospensione quando stava avviandosi a una possibile posizione da podio.
Tra i debuttanti Jake Dennis
Saranno 34 gli iscritti alla corsa belga: agli iscritti della prima corsa si sono aggiunti i protagonisti e vincitori della prima corsa ELMS Simon Dolan- Giedo Van der Gaarde che saranno affiancati dall'ex stella dell'Euro F.3 con il team Premaracing Jake Dennis, mentre faranno il proprio debutto stagionale sia Patrick Long, sulla Porsche GTE AM di Heinemeier-Hansson- Al Qubaisi, Johnny Adam sull'Aston Martin Vantage e David Marzokov sulla BR01 LMP2.
Le prime prove libere si svolgeranno giovedi mattina alle 12,15, seguite dalla seconda sessione alle 16,30. Venerdi sarà poi il turno delle terze libere e delle qualifiche mentre la 6 Ore scatterà sabato alle 14,30 per concludersi alle 20,30.
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