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Spa, 4° Ora: Toyota riporta al comando Nakajima

Un regime di full course yellow ha permesso alla vettura numero 8 di passare in testa ma Mike Conway, che ha rilevato Kobayashi, si sta producendo in una bella rimonta. Le Porsche sembrano fuori dai giochi per la vittoria

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima

JEP / Motorsport Images

Un regime di full course yellow ha portato al comando della 6 Ore di Spa-Francorchamps l'esemplare che già aveva vinto a Silverstone, quello di Nakajima-Davidson-Buemi davanti all'altra TS050 di Conway-Kobayashi e alla Porsche 919 Hybrid di Neel Jani che però accusa un distacco notevole dal duo di comando. È successo che il box Toyota ha chiamato ai box prima l'esemplare guidato fino a quel momento da Kobayashi consentendo a Davidson di guadagnare una tornata e di consegnare la vettura a Nakajima in prima posizione. Ma Conway sta reagendo ed ormai è vicinissimo alla TS050 numero 8.

Per Porsche molti problemi con le gomme

La Porsche invece non sembra reggere il passo delle due vetture giapponesi. L'innalzamento delle temperature rispetto alle prove ha creato non pochi problemi alle 919 Hybrid nello sfruttamento delle gomme, il cui degrado obbliga i piloti a non spingere al massimo proprio per risparmiarle. Dopo quattro ore sembra che l'unica, remota speranza, per il team di Weissach di agguantare la vittoria sia la pioggia o qualche defaillance dei rivali, anche oggi apparsi superiori.

Intanto in LMP2 dieci secondi di penalità comminati a Nicholas Prost-Bruno Senna-Julien Canal perché l'Oreca del team Rebellion era stata coinvolta in una toccata con una Ford nelle prime fasi, non sta privando la corsa di un bellissimo duello tra questa vettura e quella di Lynn-Thiriet-Rusinov. In GTE PRO prosegue il dominio delle due Ferrari 488 .

Le Toyota prendono il largo

La terza ora si apre con la sosta della Toyota di comando e della Porsche 919 Hybrid numero 1. Kobayashi resta in vettura mentre Tandy, dopo avere effettuato il proprio doppio stint, consegna la vettura a Neel Jani, che scatta con gomme nuove. Al 71. passaggio è la volta di Davidson effettuare il rifornimento mentre Kunimoto, che sta procedendo più lentamente di tutti i colleghi della LMP1 allunga al 73. giro. In questo modo risale in classifica la Porsche 919 Hybrid di Bamber che si porta al secondo posto, grazie al fatto che può ritardare la sosta essendosi fermato in anticipo per cambiare la gomma posteriore sinistra forata. Il neozelandese darà la vettura a Timo Bernhard al 78.giro.

La terza frazione di fatto è di consolidamento delle posizioni senza troppe novità. Le due Ferrari 488 con Davide Rigon-Sam Bird e James Calado-Alessandro Pier Guidi sembrano avere preso il largo tra le GTE PRO e stanno dominando la classe con la Ford GT di Johnson-Pla-Mücke terza ma staccatissima. In rimonta è Derani con la seconda vettura del team Ganassi che sta insidiando il quarto posto della Porsche RSR di Christensen-Estre, guidata dal pilota danese. In LMP2 le battaglie ravvicinate sono tra l'Oreca di Thiriet-Rusinov-Lynn e quella di Prost-Senna-Canal mentre tra le GTE AM Matteo Cairoli è secondo dietro alla Aston Martin Vantage di DallaLana-Lamy-Lauda.

Ma al 92. giro succede che la Porsche GTE AM di Foster tocchi leggermente alla Bus Stop la Ford di Derani. La vettura tedesca va in testacoda su un pezzo dello spiltter anteriore rotto e poi quando si trova sul rettifilo principale si ferma con detriti tra le sospensioni. Così viene esposto il regime di full course yellow anche per permettere ai commissari di liberare la zona incriminata dai pezzi persi dalla 991 GT3 RSR.

Al 94. giro, così, si fermano Kobayashi che viene sostituito da Conway, Jani che prosegue, Bernhard e la vettura di Kunimoto sulla quale sale Stephane Sarrazin.Davidson cambierà con Nakajima il giro seguente con una situazione che permette al giapponese di passare al comando.  Conway risponde subito alla mossa del team facendo segnare il giro più veloce in 1'57"875 che poi scende ancora a 1'57"722. Arriva a gudagnare parecchio sul collega e a chiudere, quando ormai manca poco alla conclusione della quarta ora, il gap.

Bello invece il duello tra Christensen e Derani per il quinto posto tra le GTE PRO. I due, correttissimi, danno sempre strada in fase di doppiaggio e poi iniziano una lotta privi di colpi proibiti. A trenta minuti dalla conclusione della terza frazione il brasiliano sfila alla Source e prende il largo in una classe che continua a essere dominata dalle due Ferrari.

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