Shanghai, 6°Ora: Porsche di nuovo campione del mondo
Vittoria di Hartley-Bernhard-Webber davanti alle due Toyota. Rimandato il discorso titolo piloti dopo una prestazione incolore di Jani-Lieb-Dumas. Male le Audi, mai in corsa. In GTE PRO dominio Ford mentre l'Alpine vince il titolo in LMP2
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
Porsche Motorsport
Come l'anno passato la Porsche conquista in Cina il campionato del mondo, portando la lista di vittorie iridate tra WEC, mondiale marche e sport a quattordici titoli iridati assoluti. Merito del suo equipaggio di punta che in Brendon Hartley ha trovato un leader e in Timo Bernhard e Mark Webber due degni scudieri del neozelandese. I tre non sono mai stati impensieriti da nessuno e hanno dominato la corsa dalla prima all'ultima ora. Resta però la parziale delusione per non avere ottenuto anche il campionato riservato ai piloti, che resta apertissimo e si giocherà il 19 novembre in Bahrain. Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas sono stati protagonisti di una corsa in chiaroscuro sullo stesso livello di quelle incolori a cui sembrano essere abbonati da quando hanno vinto la 24 Ore di Le Mans.
Così dietro all'imprendibile Porsche 919 Hybrid numero 1 sono arrivate, con pieno merito, le due Toyota 050 che proprio sul finire di stagione hanno trovato quella competitività che era mancata in precedenza, Le Mans esclusa. Addirittura la Casa giapponese può recriminare per una foratura che ha costretto Conway a una sosta supplementare, senza la quale il britannico e i suoi compagni Sarrazin e Kobayashi, splendido protagonista troppo presto accantonato dalla Formula 1, avrebbero potuto sperare in un qualcosa di più del secondo posto davanti ai compagni Buemi-Davidson-Nakajima. Malissimo, invece, sono andate le Audi R18. Dopo le buone qualifiche, le vetture di Ingolstadt hanno pagato a caro prezzo l'ennesimo piccolo guaiosulla vettura di punta di Di Grassi-Duval-Jarvis- non si riusciva a effettuare il rifornimento di carburante corretto- e la non consistenza della seconda, poi danneggiata per un involontario contatto fratricida proprio con Jarvis mentre Treluyer si trovava alla guida.
La Cina ha anche regalato altri titoli iridati: in LMP2 il quarto posto di Lapierre-Menezes-Richelmi significa campionato del mondo in una classe vinta dall'Oreca di Stevens-Brundle-Rusinov davanti alla Ligier di un ottimo Antonio Giovinazzi, ben coadiuvato da Tom Blomquist e da Sean Gelael. C'è rabbia invece in AF Corse che ha visto sfumare a due curve dalla fine la speranza di conquistare l'iride tra i piloti, GTE AM perché Rui Aguas in quel momento aritmeticamente campione con Collard e Perrodo è stato urtato dalla Porsche di Henzler. La questione al momento è al vaglio dei commissari sportivi. Ciò non lenisce l'impotenza mostrata dalle Ferrari 488 in GTE PRO, dove nonostante gli sforzi di Giammaria Bruni, la Casa del Cavallino non è andata oltre il terzo posto dietro alle Ford GT di Priaulx-Tincknell e Mücke-Pla.
Una foratura attarda Conway
Le ultime due ore si aprono con una sorpresa, negativa, per la Toyota 050 di Mike Conway, Stephane Sarrazin e Kamui Kobayashi: l’inglese rientra ai box con una gomma forata al 135.passaggio e perde la seconda posizione a vantaggio della Porsche di Neel Jani. Riparte al quarto posto dietro anche al compagno di squadra Buemi che come accaduto in precedenza sembra avere un passo migliore rispetto alla Porsche 919 Hybrid di Nell Jani. Infatti i due svizzeri ingaggiano un bel duello, nel quale l’ex pilota di Formula 1 ha la meglio sull’amico-rivale. Jani poi al 143.giro si ferma per effettuare il pit stop.
Al comando è sempre il trio formato da Webber-Bernhard-Hartley con l’australiano che procede con un bel vantaggio sulle Toyota, visto che Conway ha passato Jani approfittando della sosta ai box dell’elvetico, riprendendosi il terzo posto.
Al 150.giro Brendon Hartley sostituisce Mark Webber sulla 919 Hybrid. Conway, che si era fermato 16 giri prima per sostituire il pneumatico danneggiato, si ferma al 151. passaggio dando il volante a Kobayashi. Poi è la volta di Buemi a cedere il sediolo a Nakajima. In questo modo Jani risale al terzo e poi al secondo posto. La classifica viene rivoluzionata al 157.giro: Davidson cede la terza posizione a Kobayashi per consentire al giapponese di proseguire a sognare il titolo mondiale piloti. Il distacco dalla 919 di Jani è colmabile.
L’ultima ora e mezza vive anche delle lotte tra le LMP2 con Lapierre che per il gioco delle soste si ritrova al quarto posto dietro alla Ligier di Albuquerque bravissimo a rimontare. Il francese si mette in scia al portoghese ma non sembra voler rischiare: con il trio della RGR by Morand al terzo posto il titolo sarebbe ugualmente assicurato.
Niente cambio gomme per la Toyota
A un’ora dalla fine Hartley comanda su Jani che però sta perdendo terreno nei confronti di Kobayashi, che si trova a soli 6” dallo svizzero. Quarto è Davidson. A 3 giri di distacco, al quinto posto, è l’Audi di Di Grassi davanti alla CLM di Trummer mentre Stevens-Rusinov-Brundle comandando in LMP2 su Giovinazzi-Blomquist-Gelael e a Senna-Albuquerque-Gonzalez. Senza storia sembra essere la classifica tra le GTE PRO con le due Ford davanti alla Ferrari di Bruni e Calado.
Siamo ormai alla stretta finale: a 45' dalla conclusione esplode la battaglia tra Jani e Kobayashi. I due rischiano anche di toccarsi prima che il giapponese prenda il largo. Ma subito dopo Jani ci riprova alla staccata della curva che viene dopo il rettifilo più lungo: va all'interno, supera la Toyota ma arriva lungo e viene a sua volta infilato, andando sullo sporco. Ed ora è costretto a guardarsi dal ritorno di Davidson che si trova a soli 3". Così la classifica cambia ancora: Hartley-Bernhard-Webber sono primi; secondi Kobayashi-Sarrazin-Conway che hanno già accumulato 3" su Jani-Lieb-Dumas. Quarta è la seconda 050 Hybrid molto vicina alla Porsche dei leader iridati.
Arriva quindi il momento dell'ultimo pit stop. Al 173.passaggio si ferma Jani, le cui gomme dopo l'escursione fuori pista non riescono più a mantenere l'aderenza ottimale. Al 180. giro è la volta del leader Hartley. Al 181 e al 183 sono Kobayashi e Davidson che restano con le stesse gomme e quindi consolidano la loro posizione al secondo e terzo posto, anche perché Jani nulla può contro le due 050 Hybrid. Gli ultimi giri sono una cavalcata per Brendon Hartley che regala alla Porsche il titolo mondiale mentre sono furiosi gli uomini dell'AF Corse perché Rui Aguas, che era secondo di classe, proprio alla penultima curva ha perso la certezza aritmetica del campionato: è stato infatti speronato da Henzler in una discussa operazione di sorpasso mentre i due erano doppiati dalla Ligier di Albuquerque.
Cla | # | Piloti | Auto | Class | Giri | Tempo | Gap | Distacco | Pits | Ritirato | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Mark Webber Timo Bernhard Brendon Hartley |
Porsche 919 Hybrid | LMP1 | 195 | 6 | ||||||
2 | 6 | Stéphane Sarrazin Kamui Kobayashi Mike Conway |
Toyota TS050 Hybrid | LMP1 | 195 | 59.785 | 7 | |||||
3 | 5 | Anthony Davidson Kazuki Nakajima Sébastien Buemi |
Toyota TS050 Hybrid | LMP1 | 195 | 1'06.038 | 6 | |||||
4 | 2 | Romain Dumas Neel Jani Marc Lieb |
Porsche 919 Hybrid | LMP1 | 195 | 1'40.855 | 6 | |||||
5 | 8 | Lucas Di Grassi Loïc Duval Oliver Jarvis |
Audi R18 | LMP1 | 192 | 3 laps | 7 | |||||
6 | 7 | Andre Lotterer Marcel Fässler Benoit Tréluyer |
Audi R18 | LMP1 | 181 | 14 laps | 5 | |||||
7 | 4 | Simon Trummer Oliver Webb Pierre Kaffer |
CLM P1/01 | LMP1 | 181 | 9.380 | 7 | |||||
8 | 26 | Will Stevens Roman Rusinov Alex Brundle |
Oreca 05 | LMP2 | 180 | 15 laps | 6 | |||||
9 | 30 | Sean Gelael Antonio Giovinazzi Tom Blomqvist |
Ligier JS P2 | LMP2 | 179 | 16 laps | 6 | |||||
10 | 43 | Bruno Senna Ricardo Gonzalez Filipe Albuquerque |
Ligier JS P2 | LMP2 | 179 | 26.158 | 8 | |||||
11 | 36 | Nicolas Lapierre Gustavo Menezes Stéphane Richelmi |
Alpine A460 | LMP2 | 179 | 26.667 | 7 | |||||
12 | 31 | Pipo Derani Ryan Dalziel Chris Cumming |
Ligier JS P2 | LMP2 | 179 | 57.789 | 7 | |||||
13 | 27 | Maurizio Mediani Nicolas Minassian Mikhail Aleshin |
BR01 | LMP2 | 177 | 18 laps | 6 | |||||
14 | 37 | Vitaly Petrov Viktor Shaytar Kirill Ladygin |
BR01 | LMP2 | 177 | 42.713 | 6 | |||||
15 | 35 | Paul-Loup Chatin Ho-Pin Tung David Cheng |
Alpine A460 | LMP2 | 176 | 19 laps | 7 | |||||
16 | 44 | Richard Bradley Matt Rao Alex Lynn |
Oreca 05 | LMP2 | 174 | 21 laps | 8 | |||||
17 | 67 | Harry Tincknell Andy Priaulx |
Ford GT | LMGTE PRO | 170 | 25 laps | 5 | |||||
18 | 66 | Stefan Mücke Olivier Pla |
Ford GT | LMGTE PRO | 170 | 50.652 | 6 | |||||
19 | 51 | Gianmaria Bruni James Calado |
Ferrari 488 GTE | LMGTE PRO | 170 | 1'13.367 | 5 | |||||
20 | 95 | Marco Sorensen Nicki Thiim |
Aston Martin Vantage V8 | LMGTE PRO | 170 | 1'38.850 | 5 | |||||
21 | 71 | Sam Bird Davide Rigon |
Ferrari 488 GTE | LMGTE PRO | 168 | 27 laps | 8 | |||||
22 | 77 | Richard Lietz Michael Christensen |
Porsche 911 RSR (2016) | LMGTE PRO | 168 | 16.041 | 5 | |||||
23 | 98 | Pedro Lamy Paul Dalla Lana Mathias Lauda |
Aston Martin Vantage V8 | LMGTE AM | 166 | 29 laps | 5 | |||||
24 | 13 | Alexandre Imperatori Dominik Kraihamer Matheo Tuscher |
Rebellion R-One | LMP1 | 166 | 40.670 | 8 | |||||
25 | 78 | Christian Ried Wolf Henzler Joël Camathias |
Porsche 911 RSR | LMGTE AM | 166 | 51.837 | 5 | |||||
26 | 83 | François Perrodo Emmanuel Collard Rui Aguas |
Ferrari F458 Italia | LMGTE AM | 166 | 54.023 | 5 | |||||
27 | 88 | David Heinemeier Hansson Patrick Long Khaled Al Qubaisi |
Porsche 911 RSR | LMGTE AM | 166 | 1'13.423 | 5 | |||||
28 | 50 | Pierre Ragues Ricky Taylor Romain Brandela |
Chevrolet Corvette C7-Z06 | LMGTE AM | 164 | 31 laps | 5 | |||||
29 | 86 | Michael Wainwright Adam Carroll Ben Barker |
Porsche 911 RSR | LMGTE AM | 164 | 44.462 | 6 | |||||
30 | 97 | Darren Turner Richie Stanaway |
Aston Martin Vantage V8 | LMGTE PRO | 1 | 194 laps | 1 | |||||
31 | 45 | Mathias Beche Tor Graves Roberto Gonzalez |
Oreca 05 | LMP2 | 0 | 195 laps |
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