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Sakhir, 911 e Lietz campioni nel giorno dell'addio?

L'austriaco e il team Manthey iridati 2015 nella GT. Ma per Porsche si prospetta un anno sabbatico con i privati

#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen

È stata la gioia più grande della sua carriera. Pilota di Porsche e con Porsche ormai da tantissimi anni, Richard Lietz, dopo la 6 Ore del Bahrain, era il ritratto della felicità. E la cosa bella è stato l'abbraccio dei suoi rivali, nessuno escluso, che in lui hanno sempre riconosciuto una grande professionalità, correttezza,spiccata simpatia. Ed è stato quasi naturale per il neo campione del mondo GT esprimere come primo pensiero più che la felicità-la sprizzava da tutti i pori- parole dolci nei confronti di Gian Maria Bruni: "Per me essere campione del mondo dopo avere lottato con Gimmi Bruni, con Toni Vilander, James Calado e Davide Rigon è un onore. Sono stati avversari leali, che hanno fatto un lavoro stupendo. È chiaro che la chiave di volta del campionato sia avvenuta in modo quasi definitivo in Cina perché in quella occasione la pioggia ci ha permesso di recuperare uno svantaggio che dopo le qualifiche era evidente. Quindi sono arrivato qui con un margine di relativa tranquillità in classifica, attento soprattutto a non commettere errori e a portare la vettura al traguardo. E alla fine questa si è rivelata la corsa più difficile della stagione".

In effetti mentre la Porsche gemella di Pilet e Makowiecki volava-in corsa ha tenuto un passo che nessuno dei rivali è riuscito a reggere, permettendo al team Manthey di consegnare alla Casa tedesca anche il titolo iridato costruttori GT- quella di Lietz e di Christensen ha avuto un sacco di problemi fin dalle prime prove libere.

"Si non siamo riusciti a capire cosa non ha funzionato. Non avevamo il passo degli altri, faticavamo. La gestione delle gomme è stata disastrosa ma credo che ci sia dell'altro, perché il bilanciamento e la guidabilità ci hanno messo in crisi e penso sia stato visibile a chiunque".

Ringrazia i compagni che hanno vinto la corsa e soprattutto la Porsche con la quale Lietz ha iniziato un programma internazionale, culminato nel titolo iridato di quest'anno. Ma è il futuro che ora è un rebus. Ci sono voci-ma sono ...quasi sicurezze- che dal 2016 la Porsche si prenderà un anno sabbatico in vista di un ritorno nelle corse GT iridate quando verrà sviluppata la nuova RSR turbo, ovvero non prima del 2017. Inutile, secondo i calcoli della Casa, cercare di evolvere ancora il progetto del sei cilindri boxer aspirato che ormai, dopo 52 anni dalla sua prima versione, inizia ad accusare il peso dell'età. Su questo, però, il campione del mondo non si sbilancia:"Noi piloti non sappiamo nulla-dice-siamo in attesa di decisioni". Forse sa che il destino del gruppo dei porschisti da GT sarà quello di accudire coloro i quali gareggeranno nella classe AM. E il professionista Lietz si adeguerà con il solito sorriso sulle labbra e il forte impegno nel lavoro.

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