Prove libere 1: per Jani-Lieb-Dumas guanto di sfida ai rivali
Neel Jani-Marc Lieb-Romain Dumas e la Porsche 919 numero 2 hanno ottenuto il miglior tempo della sessione. I tre, che sabato si giocheranno il titolo, sono davanti alle due Audi e alla Toyota degli sfidanti Kobayashi-Conway-Sarrazin
Prima sessione di prove libere della 6 Ore del Bahrain-la seconda si disputerà a partire dalle 17,30 italiane per concludersi alle 19- con la Porsche 919 Hybrid dei leader del mondiale piloti Neel Jani-Marc-Lieb-Romain Dumas che è stata al comando dall'inizio:1'42"107 il tempo fatto registrare da Jani già nei primi trenta minuti, più veloce dello stesso rilievo ottenuto nelle libere dell'anno passato. Dietro la vettura di Weissach ci sono le due Audi R18: quella di Di Grassi-Jarvis-Duval ha preceduto l'esemplare gemello di Faessler-Lotterer-Treluyer. Le due LMP1 di Ingolstadt sono distanziate dalla Porsche di testa di 343 centesimi e di 4 decimi, con la Toyota di Conway-Sarrazin-Kobayashi al quarto posto davanti alla seconda Porsche di Webber-Bernhard-Hartley e alla 050 Hybrid di Davidson-Nakajima-Buemi. Per il terzetto della Casa tedesca si tratta anche di una mossa psicologica nei confronti dei rivali diretti in classifica iridata e la dimostrazione che la Porsche non vuole lasciare nulla d'intentato per permettere ai vincitori della 24 Ore di Le Mans di conquistare un campionato nel quale hanno vissuto, soprattutto nelle ultime corse oltre oceano, momenti difficili, subendo la rimonta da parte del terzetto Toyota.
Il Bahrain come è noto propone una pista molto abrasiva che chiede tantissimo alle gomme. Per questa ragione il lavoro principale delle squadre è stato rivolto al set up. Molti, e soprattutto il trio formato da Webber-Hartley-Bernhard, si sono spesso fermati ai box per modificare l'assetto, rinunciando di fatto alla simulazione del tempo di qualifica che presumbilmente sarà tentato nelle prove di questa sera. Sulla 919 Hybrid dei primi leader dell'ultima gara iridata si è soltanto verificato un problema nei minuti iniziali: la porta lato guida aveva una serratura difettosa e per questa ragione Jani, in quel momento alla guida, si è fermato ai box per la riparazione del caso.
Aston Martin davanti in GTE ma Ferrari e Ford si nascondono
Al di là di un innocuo fuori pista, con conseguente esposizione del regime di full course yellow, dell'Aston Martin Vantage di DallaLana-Lauda-Lamy nella prima mezzora non è accaduto molto in pista con le squadre impegnate nella lotta per il mondiale GTE che hanno fatto gara a nascondere il reale potenziale perchè terrorizzate dagli improvvisi cambi di BoP: non devono quindi trarre in inganno i tempi che sono stati ottenuti. L'Aston Martin Vantage di Darren Turner e di Jonathan Adam si è spinta a 1'58"735 davanti a quella di Marco Sorensen, questa volta affiancato dal neozelandese Richie Stanaway, e dalla Porsche del Proton di Richard Lietz e Michael Christensen. Ferrari e Ford sono più indietro con la 488 GTE di Sam Bird e Davide Rigon, quarti, e quella di Giammaria Bruni-James Calado, sesti, che hanno stretto a sandwich la Ford GT di Priaulx-Tincknell, quinta, con l'altra vettura statunitense che chiude la classifica dei PRO al settimo posto. Vicinissimi, infini, i tempi della Ferrari 458 GTE AM di Aguas-Collard-Perrodo e della Vantage di DallaLana-Lamy-Lauda: tra le due vetture la differenza è soltanto di due millesimi di secondo, il che fa presagire un duello incandescente in una corsa che deciderà le sorti iridate della sottoclasse.
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