Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Preview WEC: inizia a Spa una superstagione che Toyota non può perdere

La recente modifica dell'EoT ha dato un piccolo vantaggio allo squadrone giapponese che in terra belga farà debuttare Fernando Alonso. Rebellion e BR1 Dallara sono le rivali più accreditate. Ancora da scoprire il potenziale di Ginetta e CLM

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Alexander Wurz, Jose Maria Lopez, Sébastien Buemi, Anthony Davidson

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Alexander Wurz, Jose Maria Lopez, Sébastien Buemi, Anthony Davidson

JEP / Motorsport Images

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050-Hybrid: Fernando Alonso
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050-Hybrid: Fernando Alonso
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050-Hybrid: Fernando Alonso
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050-Hybrid: Fernando Alonso
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Alexander Wurz, Jose Maria Lopez, Sébastien Buemi, Anthony Davidson
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Alexander Wurz, Jose Maria Lopez, Sébastien Buemi, Anthony Davidson
#11 SMP Racing BR Engineering BR1: Mikhail Aleshin, Vitaly Petrov
Matevos Isaakyan, Mikhail Aleshin, Sergey Sirotkin, SMP Racing Dallara BR1 LMP1
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent, #4 ByKolles Racing Team Enso CLM P1/01: Oliver Webb, Dominik Kraihamer, Tom Dilmann, Kang Ling, #11 SMP Racing BR Engineering BR1: Mikhail Aleshin, Vitaly Petrov
#17 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan, #11 SMP Racing BR Engineering BR1: Mikhail Aleshin, Vitaly Petrov
#11 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan
#17 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan
Pietro Fittipaldi, Dale Coyne Racing con Vasser-Sullivan Honda
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
#6 CEFC TRSM RACING Ginetta G60-LT-P1
#5 CEFC TRSM RACING Ginetta G60-LT-P1: Charles Robertson
#5 CEFC TRSM RACING Ginetta G60-LT-P1: Charles Robertson
#4 ByKolles Racing Team Enso CLM P1/01: Oliver Webb, Dominik Kraihamer, Tom Dilmann, Kang Ling
#4 ByKolles Racing Team Enso CLM P1/01: Oliver Webb, Dominik Kraihamer, Tom Dilmann, Kang Ling

L’attesa per l’anno zero del WEC è finita: sabato sera, dopo la 6 Ore di Spa-Francorchamps, si inizierà a comprendere qualcosa in più di un campionato che per il momento, per quanto riguarda la classe maggiore LMP1, non ha fornito indicazioni precise.

La recente modifica dell’EoT, l’equivalenza tecnologica tra vetture ibride e quelle endotermiche, potenzialmente ha già modificato le carte in tavola. Perché se è vero che i piloti Toyota, con 35,1 kg/litro per stint, dovranno essere bravi a gestire i propri turni, è altrettanto reale il fatto che per quelli di Rebellion, BR-Dallara, Ginetta e CLM la diminuzione a 47,1 kg/lt impone scelte strategiche differenti da quelli che erano i piani iniziali. Di fatto il teorico vantaggio sulle prestazioni in gara, sul passo, nei confronti degli ibridi è stato ridimensionato a tutto vantaggio dell’armata giapponese.

La 6 Ore di Spa-Francorchamps, poi, dovrebbe essere differente come impostazione tattica rispetto alle edizioni che l’hanno preceduta negli ultimi anni. Con l’avvento della Superstagione, spalmata su tredici mesi, e il cambiamento dei punteggi, gareggiare in Belgio con un occhio all’EoT che verrà stabilito per la 24 Ore di Le Mans potrebbe rivelarsi un errore. Non converrà più tirare al risparmio perché mai come nel WEC 2018-19 i punti guadagnati o perduti anche all’inizio peseranno nell’economia e nella gestione del campionato.

Da ciò che si è visto nel prologo del Paul Ricard la differenza di prestazioni tra Toyota e quelle che fino ad oggi sono apparse le migliori vetture endotermiche, BR-Dallara e Rebellion-Oreca non è abissale. Ma come dicono con grande saggezza i rivali della Casa nipponica riuscire ad avvicinare le TS050 è un cosa ben diversa da batterla. C’è un forbice di investimento tecnologico e finanziario, di gestione della squadra, di uomini e di capacità di reazione che va a tutto vantaggio del team diretto a livello tecnico da Pascal Vasselon. Probabile però che una volta trovata l’affidabilità le LMP1 cosiddette tradizionali possano sfruttare le eventuali defaillance di Toyota.

Toyota: evitare il rischio di essere battuta dai privati

Sulla carta Toyota sembra imbattibile. C’è l’esperienza consolidata di tante stagioni nel WEC ad alto livello, come protagonista assoluto o come sparring partner in grado di inventarsi il pugno del KO. Nel 2017 la TS050 è stata la vettura che ha vinto di più ma l’ennesima beffa di Le Mans, giunta sia chiaro per macroscopici errori di piloti e team, ha pesato alla fine sulla classifica del campionato. Più che la gestione tecnica della squadra, che rappresenta lo stato dell’arte della categoria, lo staff Toyota dovrà capitalizzare gli sbagli delle ultime stagioni, cercando di essere inflessibile nelle scelte, preciso nei pit stop, razionale nella tattica di corsa.

Soprattutto nel non cadere nella tentazione di sottovalutare gli avversari che pur non disponendo di un background tecnico-economico allo stesso livello non sono per nulla sprovveduti o improvvisati. Il team è fortissimo: Fernando Alonso è sicuramente un valore aggiunto proprio per le sue caratteristiche. Pur non essendo abituato alle gare di durata-termine assai improprio per il WEC, visto che ogni stint è sempre effettuato al massimo- è il pilota contemporaneo a possedere la miglior visione globale di una corsa. Restano dubbi sul suo essere uomo squadra, sul suo voler recitare da protagonista e imporre le proprie decisioni. In Toyota dovrà smussare gli angoli di questo  aspetto caratteriale e abituarsi alla convivenza operativa con tutti gli altri membri del team.

A Spa lo spagnolo salirà sulla vettura di punta assieme ai rodati Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima, un pilota troppo spesso sottovalutato. Sulla seconda TS050 ci saranno i confermati Mike Conway, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez che dopo un anno di apprendistato e  qualche errore dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto della Toyota. Stupisce, invece, la decisione di relegare Anthony Davidson a pilota di riserva. L'ex campione del mondo del WEC era un punto fermo e coagulante della squadra.

Per il resto la TS050 versione 2018-19 è un’evoluzione della vettura già ottima vista nel 2017. Toyota ha lavorato tantissimo per ottimizzare l’aerodinamica e rendere il pacchetto motore endotermico-ibrido in grado di far fronte alle nuove regole in materia di consumi e di rendimento medio in gara.

BR-Dallara: qualcosa in più di un apprendistato

Sono tre le BR1 iscritte nel WEC: le due ufficiali del team SMP e quella della Dragonspeed che monta il motore Gibson aspirato al posto dell’AER P60B biturbo a disposizione della squadra russa. A Spa sulla prima BR1-Dallara ci saranno i russi Aleshin e Petrov, in attesa di essere affiancati da Jenson Button a Le Mans. Aleshin all’unanimità è considerato uno dei piloti più veloci in assoluto, capace di imprese ma anche di sbavature che ne hanno pregiudicato parte della carriera. Petrov si porta appresso tanta esperienza non solo di Formula 1.

Interessanti sono poi i piloti della seconda vettura della squadra russa: Stephane Sarrazin è l’uomo che serviva per far crescere tutto il progetto, per strutturare al meglio l’organizzazione, per offrire consigli. Il suo apporto come pilota sarà fondamentale anche in fase di messa a punto e di gestione della vettura in corsa. I suoi compagni, Orudzhev e Isaakyan, sono giovanissimi ma molto promettenti. Un bel trio. In DragonSpeed, a Spa, debutterà Pietro Fittipaldi che nei test di novembre in Bahrain era andato fortissimo al volante della Porsche 919 Hybrid. Il brasiliano, vincitore del titolo della WSR 3.5, affiancherà il gentleman Hedman e Ben Hanley. Nel complesso le BR1 prodotte dalla Dallara sembrano promettere molto bene, anche se nei test del Ricard piccoli problemi di elettronica non hanno consentito un andamento regolare delle prestazioni sulla lunga distanza.

Rebellion: l’esperienza dovrebbe contare

La Rebellion R13 a motore Gibson pur essendo un’evoluzione dell’Oreca LMP2, è tra le LMP1 endotermiche quella che mette più paura a Toyota. Sul fronte delle prestazioni la vettura è al livello delle BR1, almeno così è sembrato al Ricard, ma la professionalità della squadra, la sua esperienza saranno un valore aggiunto. Il trio composto da Neel Jani-André Lotterer e Bruno Senna non ha bisogno di commenti mentre Thomas Laurent, rivelazione del WEC 2017, è l’uomo da tenere d’occhio sulla seconda vettura che dividerà con lo svizzero Mathias Beche e l’americano Gustavo Menezes, iridato LMP2 nel 2016.

Ginetta: a Spa si capirà il suo esatto valore

La Ginetta monta il motore Mecachrome sovralimentato. Fino ad ora la vettura britannica non ha né entusiasmato né deluso. Come se al prologo si fosse nascosta. Difficile comprendere la sua reale consistenza nei confronti di BR1 e Rebellion-Oreca . Rowland-Brundle-Turvey sono un bel trio in grado di condensare prestazioni ed esperienza. Robertson-Roussel e Dean Stoneman saranno sull’altra vettura. Il team per il momento è soddisfatto di quanto è stato fatto nel corso dell’inverno ma la sensazione è che resti ancora un leggero margine di vantaggio da parte dei rivali diretti sulla neonata LMP1 inglese.

CLM: l’anno della verità

Al Ricard, la CLM della ByKolles ha macinato un sacco di chilometri con prestazioni più che interessanti. La vettura è di fatto la stessa della stagione precedente e il suo punto forte è il motore Nissan Nismo. A Spa sarà guidata dal suo pilota di riferimento Oliver Webb, dal rientrante austriaco Kraihamer e Tom Dillman. Il problema del team è quello che riguarda la consistenza finanziaria, che negli anni passati ne ha impedito la continuità. La vigilia della superstagione sembra avere invertito la rotta. La ByKolles ha girato anche la settimana scorsa a Monza in vista della 24 Ore di Le Mans e il team ha annunciato l’iscrizione di una seconda vettura dopo la classica francese.Se sono rose fioriranno.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Jenson Button debutta nel WEC con la LMP1 della SMP Racing
Prossimo Articolo Preview WEC: il vero mondiale costruttori è quello delle GTE

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia