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Porsche in Cina per chiudere il discorso iridato

Alla 6 Ore di Shanghai la Casa di Weissach ha la possibilità di vincere sia il titolo costruttori sia quello piloti con una corsa d'anticipo in una serie ancora scossa dall'annuncio del ritiro dell'Audi a fine stagione

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

Porsche Motorsport

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #6 Toyota Racing To
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
Race winners #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Marc Lieb
I vincitori della gara #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Marc Lieb celebrate
I vincitori della gara #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb arriva
#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Stéphane Sarrazin, Mike Conway, Kamui Kobayashi
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

Il WEC arriva in Cina per la penultima gara, partenza prevista domenica alle 4 ora italiana, portandosi appresso tutti i dubbi sorti dopo l'annuncio del ritiro Audi a fine stagione. È per questo che la 6 Ore di Shanghai avrà un sapore particolare, dove non si parlerà soltanto di prestazioni e classifiche iridate; a tenere banco saranno le indiscrezioni e le eventuali comunicazioni su come gli uomini dell'ACO e della FIA imposteranno il lavoro sul campionato del 2018 più che su quello del prossimo anno. E se a Porsche e Toyota saranno già state offerte adeguate garanzie dell'ingresso di altri costruttori in una serie iridata che perdendo il punto di riferimento dell'endurance degli ultimi sedici anni rischia buona parte delle proprie attrattive.

Il silenzio delle parti in causa, seguito all'annuncio di Ingolstadt, indica che si sta lavorando sotto traccia per trovare una soluzione al problema. Le direttive sono chiare: bisogna tamponare la morìa di LMP1 ibride presenti al mondiale del 2017- al momento quattro- e nel contempo comprendere se ci saranno concessioni da parte di Porsche e Toyota per un ammorbidimento delle norme che entreranno in vigore nel 2018 per far si che si possano aprire prospettive  per altri. Non è un'impresa facile ma sembra essere l'unica praticabile.

Il caldo è stato il nemico delle 919

Alla 6 Ore di Shanghai dell'anno passato la Porsche conquistò la certezza aritmetica del titolo iridato costruttori con una gara d'anticipo sulla chiusura del campionato. La storia potrebbe ripetersi domenica: alla Casa di Weissach, al momento in vantaggio di 59 punti sull'Audi, basterebbero  più di 51 punti di differenza con la cugina di Ingolstadt per volare verso il Bahrain con il secondo titolo in tasca. Se a Shanghai vincesse una delle due R18, la Porsche dovrebbe piazzare le 919 Hybrid al secondo e al terzo posto. Un'impresa possibile ma non così semplice come sembra. Rispetto a quanto avvenuto l'anno passato, in Cina si gareggiò in condizioni miste e l'Audi sbagliò strategia di gomme, la concorrenza è molto più forte.

Nelle ultime tre gare del WEC la R18 ha occupato sempre la pole position e per lunghi tratti si è trovata al comando della corsa, vanificando poi per problemi tecnici e qualche errore le belle prestazioni offerte. La Toyota, vincente alla 6 Ore del Fuji, è cresciuta dalla corsa di Austin, anche approfittando di circuiti favorevoli alla sua configurazione aerodinamica. Il problema della Porsche, sia a Austin, dove comunque Webber-Bernhard-Hartley vinsero sia al Fuji, è stato il caldo. Con temperature elevate, infatti, le due 919 Hybrid sono sembrate andare in crisi, costringendo i propri equipaggi a corse in difesa, almeno nelle prime ore, in attesa di eventuali errori dei rivali e della congenità fragilità che attanaglia da inizio stagione almeno una delle belle ed efficaci Audi R18.

Non c'è quindi quella supremazia netta che nel 2015 permise alla Casa di Weissach di gestire con molta serenità la situazione di classifica costruttori. Il titolo arriverà ma non è così scontato che possa giungere dalla Cina. Il vantaggio della Porsche resta notevole:  non andando a punti a Shanghai- ipotesi poco credibile- la 919 Hybrid manterrebbe il comando perché, considerando  il punto proveniente dalla pole position, l'Audi con un bottino pieno arriverebbe a quota 248  che le permetterebbe soltanto di giocarsi le ultime chance il 19 novembre in Bahrain.

La lotta tra i piloti Toyota e Audi alleata di Jani-Lieb-Dumas

Più ingarbugliata la situazione della classifica riservata ai piloti. Nelle ultime quattro corse del WEC i capoclassifica Neel Jani-Marc Lieb-Romain Dumas hanno raccolto poco rispetto alla prima parte del campionato: tre quarti posti al Nurburgring, Messico e Austin e un quinto al Fuji. Un nulla rispetto ai compagni di squadra, mattatori di quelle corse tranne la giapponese e purtroppo fuori dai giochi mondiali, e anche rispetto ai rivali in classifica, il trio Toyota, formato da Sarrazin-Kobayashi-Conway e quello Audi composto da Di Grassi-Duval-Jarvis. Soprattutto è sembrato che gli attuali leader del mondiale, dopo l'affermazione alla 24 Ore di Le Mans, non abbiano mai disposto di una vettura perfetta.

Tolto l'episodio dello stop and go subìto da Marc Lieb al Nurburgring dopo il contatto con il doppiato Al Qubaisi, i tre non sono riusciti ad avere acuti ed è sempre stata la loro 919 ad accusare vari problemi di guidabilità. In Cina crediamo che in Porsche faranno di tutto per consentire al trio di accumulare i punti necessari per arrivare sereni in Bahrain. Una vittoria a Shanghai chiuderebbe qualsiasi discorso. Ma ci sono anche altre opzioni legate ai piazzamenti della Toyota e dell'Audi. Il vantaggio di Jani-Lieb-Dumas consiste nel fatto che per conquistare il mondiale Kobayashi-Sarrazin-Conway e Di Grassi-Duval-Jarvis si ruberanno punti a vicenda. Anche per questo l'ago della bilancia pende in modo deciso dalla parte dei vincitori di Le Mans.

 

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