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Qualifiche

Per la Porsche pole position con il fiato in gola

Primo posto per Brendon Hartley,che ha dovuto ripetere la qualifica per l'annullamento del proprio tempo, e Mark Webber davanti di soli 60 centesimi a Buemi-Nakajima. Il BoP nuovamente cambiato lancia le Ford tra le GTE

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Foto di: Porsche Motorsport

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #2 Porsche Team Por
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Mark Webber, Brendon Hartley
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Anthony Davidson
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#45 Manor Oreca 05 - Nissan: Tor Graves, Alex Lynn, Shinji Nakano
#67 Ford Chip Ganassi Racing Team UK Ford GT: Andy Priaulx, Harry Tincknell
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni

 

Hanno rischiato di perdere la pole position perché Brendon Hartley, nel suo primo giro lanciato, si è visto annullare il tempo per aver superato i limiti della pista. Ma alla fine il neozelandese e Mark Webber hanno conquistato la posizione al palo per la 6 Ore di Shanghai davanti di soli 60 centesimi alla Toyota di Sebastian Buemi e Kazuki Nakajima e di poco meno di due decimi all'Audi R18 di Oliver Jarvis, velocissimo, e Loic Duval. Male, invece, sono andate le cose per la seconda Porsche, quella di Neel Jani, a un certo punto in pole, e di Marc Lieb, perché il primo tempo del pilota tedesco  è stato annullato perché il flusso istantaneo del carburante era superiore a quello richiesto dai regolamenti. I due sono gli ultimi tra le LMP1 il che è preoccupante in vista della corsa e soprattutto per la classifica iridata piloti, in cui rischiano per davvero la rimonta da parte del trio Toyota, quarto,  composto da Conway-Sarrazin e Kobayashi, che oggi non ha pilotato.

Sono state qualifiche tiratissime e lo dimostrano i tempi ravvicinati tra i primi tre. La Toyota è sembrata essere molto veloce nella prima parte dell'autodromo cinese per poi perdere qualcosa negli ultimi settori. Ma il pronostico sulla corsa resta incerto come mai: il consumo delle gomme, che raccolgono parecchio sporco dopo un paio di tornate, costituirà qui più che altrove la variabile impazzita di una 6 Ore che potrebbe rivelarsi decisiva ai fini della classifica iridata dei costruttori. Alla Porsche basterebbe tenere dietro le Audi come avvenuto oggi per laurearsi campione del mondo. Ma per farlo ci sarebbe bisogno anche dell'aiuto della 919 Hybrid numero 2 che non sembra possedere la stessa forma della vettura gemella e che in ogni corsa, da Le Mans a queste qualifiche, è sempre in preda a problemi.

Più chiara appare la situazione, anche dopo le qualifiche, in LMP2. Il miglior giro in assoluto è stato di Bruno Senna ma la Ligier del brasiliano scatterà dal quinto posto dello schieramento per via di un'escursione fuori pista del messicano Gonzalez che ha pregiudicato la media dei due. In pole quindi partirà l'Oreca del team Manor che Alex Lynn e Richard Bradley hanno portato davanti ai leader del mondiale Nicolas Lapierre e Gustavo Menezes. Ai piloti del team Signatech basta un  terzo posto per conquistare il mondiale. Buona la prestazione della Ligier dell'Extreme Speed che Tom Blmquist e Seal Gelael-Giovinazzi non ha guidato in qualifica- hanno piazzato al terzo posto davanti all'Oreca di Rusinov-Stevens.

Ferrari furiosa per l'improvviso cambio di BoP

La qualifiche delle GTE iniziano con venti minuti di ritardo per permettere ai commissari di riparare le barriere nella curva che immette sul rettifilo principale danneggiate durante una gara di contorno. Ma la vera sorpresa è che dopo le prove libere è stato nuovamente cambiato il BoP delle GTE PRO con l'abbassamento della pressione di sovralimentazione alla Ferrari 488 di 8 millibar, per il disappunto-più che giustificato-degli uomini di Maranello che proprio a Shanghai sembravano aver ritrovato la competitività nella prestazione secca. Da 1018mb si passa a 1010mb, il che significa una perdita di potenza di circa 5 cavalli. La differenza si vede subito perché le due 488 non riescono a combattere per la pole position. Il dominio è delle Ford GT con Andy Priaulx e Harry Tincknell che restano al comando dal primo all'ultimo minuto davanti ai compagni Olivier Pla e Stefan Mucke. Terza è l'Aston Martin Vantage di Nicki Thiim-Marco Sorensen. I migliori tra i ferraristi sono Bruni-Calado, quarti ma a quasi un secondo dagli autori della pole, mentre Rigon e Bird non vanno oltre il sesto posto dietro alla seconda Vantage di Stanaway e Turner. A Bruni, inoltre, viene annullato il tempo del primo giro per aver superato i limiti della pista. Di parziale consolazione per l'AF Corse è il secondo posto di Collard-Perrodo tra le GTE AM dietro all'Aston Martin di Dalla Lana-Lamy: con questo risultato mantenuto in gara piloti e squadra vincerebbero il Trofeo iridato di classe. Ma a tenere banco è la questione BoP che  dimostra ancora una volta l'assurdità di un regolamento che prevede cambi improvvisi anche dopo le qualifiche, come avvenuto a Le Mans o dopo le prove libere, come nel caso di Shanghai. A essere penalizzata è sempre la Ferrari. Solo un caso?

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