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Intervista

Per Bernhard la Porsche è ancora la migliore

Il campione del mondo 2015 analizza le evoluzioni della nuova 919 Hybrid. L'avantreno modificato ha migliorato il bilanciamento ed eliminato un fastidioso sottosterzo. Ancora da affinare l'evoluzione aerodinamica

Timo Bernhard, Porsche Team

Foto di: Porsche AG

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Nessun proclama, nessuna sparata. Nonostante il dominio nel doppio mondiale del 2015 in casa Porsche si viaggia con i piedi ben piantati sull'asfalto. Lo era stato nei test di Abu Dhabi e lo è ora, al Paul Ricard, proprio alla vigilia del prologo collettivo del WEC nel quale si potrà iniziare a comprendere chi, tra i tre contendenti, Porsche, Audi e Toyota, ha saputo interpretare meglio le modifiche regolamentari.

Così nel giorno della presentazione statica della rinnovata 919 Hybrid, già ampiamente descritta da Motorsport.com, l'impressione che si è avuta è che in Porsche ci sia un grande rispetto per gli avversari e soprattutto molta curiosità nel vederli all'opera sulla pista francese.

"Specialmente l'Audi R18 - dice Timo Bernhard - perché mi sembra sia la vettura che sia cambiata di più e che proponga parecchie novità rispetto a quella dell'anno scorso. Poi c'è la Toyota: come telaio è più una evoluzione estrema, ma ha un nuovo motore e un nuovo sistema ibrido. Insomma c'è da stare attenti".

"Qui al Castellet probabilmente andremo meglio perché abbiamo lavorato su una base già molto competitiva e possiamo vantare una buona affidabilità ma sono davvero curcioso di capire a che punto siano gli altri e non mi stupirei se fossero vicini".

Tra Abu Dhabi e il prologo di domani ci sono stati altri test ad Aragon e poi la settimana scorsa qui al Paul Ricard. Cosa è cambiato?
"Abbiamo percorso tantissimi chilometri tra Abu Dhabi e qui proprio per affinare tutti i particolari sui quali dovevamo lavorare: essendo un'evoluzione del modello 2015 abbiamo cercato di perfezionare tutto e anche se dall'esterno si nota poco, i cambiamenti ci sono stati. Sono parecchio soddisfatto del lavoro compiuto. La macchina è molto veloce ed è migliore".

Perché avete cambiato l'avantreno?
"L'anno scorso avevamo un bilanciamento non ottimale. Quindi abbiamo cercato di eliminare un eccesso di sottosterzo che ci rallentava in ingresso di curva e portava a consumare troppo le gomme anteriori. Ora siamo molto ben bilanciati, la 919 Hybrid è più semplice da trattare".

Avete già pronte tre differenti configurazioni aerodinamiche  da utilizzare a seconda dei tracciati. C'è stato un miglioramento anche su quel fronte?
"A dire il vero una configurazione ancora deve essere ottimizzata in piccolissimi particolari. Però anche sul fronte dell'aerodinamica siamo a posto. A causa del nuovo regolamento si è cercato di recuperare efficienza in ogni settore e l'aerodinamica è una di questi. Bilanciamento ed efficienza: saranno le chiavi di volta della stagione per tutti quanti".

"Noi, ripeto, abbiamo il vantaggio di poter sfruttare un sistema ibrido ormai collaudato e una piattaforma di vettura conosciuta e questo ci porta un piccolo vantaggio. Ma bisogna fare attenzione perché i rivali non hanno dormito".

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